ZAGOR IZ BACK
"Terza centuria 201-300"
devil masknumeri 201, 202 e 203, testi sclavi, disegni ferri
una delle storie migliori degli anni ottanta che completa un trittico sclaviano degno dei fasti nolittiani con "lupo solitario" e il numero 200
le tematiche sono quelle tipiche dei primi albi di zagor, i trafficanti, la parola "rinnegato" che addirittura finisce nel titolo, il palo della tortura, zagor in carcere
il bello è che all'inizio zagor si cruccia, pensava che "il traffico di whisky a darkwood fosse ormai debellato", poverino, non sa ancora cosa lo aspetta...
zagor è ancora lui, quello originale, carismatico, c'è un uso massivo delle didascalie per sottolineare qualsiasi passaggio, i tempi narrativi sono ancora abbastanza dilatati
ma sclavi, grazie anche ai grandi disegni di ferri, calca la mano sul "dark", vedi già il personaggio di devil mask, inquietante, enigmatico, plateale
e poi tutta una serie di chicche: la scena dell'argano, il brutale massacro dei soldati, la carrozzina in fiamme, gli incubi di zagor, i battiti del cuore di manning...
cico, soprattutto all'inizio, è sovraeccitato, infantile quasi come quello di "incubi", poi si dimostra perfino pistolero provetto
insolito il cameo di drunky duck alla fine invece che all'inizio della storia
copertine nella media
voto 9+
uno strano fuorileggenumeri 203, 204 e 205, testi toninelli, disegni bignotti
mi piacciono alcuni dettagli, la squaw daino bianco, la natura bignottiana, il filtro gitano, l'ira di zagor nel finale, tipicamente nolittiana
poi c'è philemon ninconpoop packthread detto "little owl", che scatena nel lettore una forma di gelosia, è una diabolica copia "cinese" di cico
ma la storia in sé non mi piace molto... zagor accetta con troppa facilità l'addio di cico e la sua trasformazione in bandito...
si prende la prima botta in testa toninelliana e poi escogita un piano idiota in cui mette a rischio la vita di cico e alla fine si fa pure arrestare
c'è poi un particolare quasi metafumettistico, bimbo sullivan si spaccia per uno scrittore che vuole rendere più "realistiche" le dime novels....
cioè quello che ha voluto fare toninelli con zagor e quello che i lettori tradizionalisti più oltranzisti continuano ad apprezzare in lui
a costo di trasformare darkwood in un sottobosco criminale, con zagor che per andare in giro ha bisogno di un certificato...
la famosa gag con mago trampyno è pittoresca, ma non mi pare tutto 'sto granché sinceramente
la copertina migliore è la seconda ma nulla di ché comunque
voto 6+
il grande ingannonumeri 205, 206, 207, 208 e 209, testi castelli, disegni donatelli
è una storia indubbiamente imperfetta, con un lungo "prologo" che disorienta (i banditi), un finale precipitoso, un complotto grossolano, un anomalo zagor salvatore della patria
però è una grande storia, oltre che spassosa (il ventrillo), è anche un grande omaggio all'amicizia tra zagor e cico... e c'è chi avrebbe voluto (o vorrebbe) eliminare cico da zagor...
il combattimento con il ninja è nolitta puro, con le didascalie, con il famoso "sense of wonder" e una reazione coinvolgente sia di zagor che di cico, che addirittura si commuove...
purtroppo una delle ultime volte in cui zagor e cico si travestono: nick harrigan e francisco gonzales detto "pancho" ovvero "mani di fata", da galeotti a ninja...
disegni con alti e bassi, copertine nella media, la migliore è "gli aguzzini"
voto 9+
il popolo delle cavernenumeri 209, 210, 211 e 212, testi canzio, disegni donatelli
è una delle storie più ingenue di sempre, non lo nego, sembra una brutta copia di una storia degli anni sessanta, "l'abisso verde" fuori tempo massimo
una storia di serie zeta, con animali giganti disegnati male, umanoidi disegnati peggio... e il ragazzino è troppo sapientino (si mette a parlare di "comunione spirituale")
però ci sono cose anche interessanti... soprattutto la scena vagamente "sclaviana" in cui zagor quasi muore di freddo in una cella umida, mai visto così in crisi...
anche l'ambientazione verniana, le radici usate come liane e la gag finale con le squaw, quelle invece disegnate bene da donatelli al contrario di quanto si è sempre detto...
copertine simpatiche
voto 5/6
la miniera insanguinatanumeri 212, 213 e 214, testi toninelli, disegni ferri
i disegni sono perfetti, con una "continuità" anche superiore a molte storie della "golden age", solo toninelli poteva mettersi a fare polemica con uno come ferri...
però bisogna dare a toninelli quel che è di toninelli, ha fatto un piccolo miracolo, partendo da un soggetto quasi anni sessanta, tipo "gli schiavi della miniera"
e tirandone fuori una grande storia degna di nolitta, ricca di momenti epici, strategie, personaggi, duelli, zagor vs. bomb, zagor vs. one eyed jack, otter tail vs. pequot...
anzi, toninelli fa meglio di nolitta, visto che zagor si riprende la rivincita contro il guercio dopo che questo lo aveva sbatacchiato in "zagor attacca"
memorabile il salto nel vuoto dalla roccia del lupo rosso, con one eyed jack che poi se la fa sotto dalla paura e il pequot che gioca con le sue paure...
bello anche il lancio del "bimbominkia", smart eel ovvero "anguilla scaltra", toninelli inizia a tradurre tutti i nomi in inglese, ad approfondire l'aspetto etnico...
altro dettaglio tipicamente toninelliano è la morte di bomb crivellato di colpi fino al parossismo quasi splatter...
bella la seconda copertina
voto 10
l'assassino di darkwoodnumeri 215, 216 e 217, testi toninelli, disegni donatelli
storia secondo me un pò sopravvalutata, però ammetto che è interessante, in continuità con lo zagor originale, ma con i mezzi di toninelli
la darkwood toninelliana/donatelliana è piuttosto "spoglia", ma, almeno in questo caso, ricca di piccoli dettagli che la rendono più "viva"
zagor che all'inizio aiuta a mettere a posto un argine, le varie "sagre", i bighorn, l'aneddoto di zagor sulla grotta usata durante uno scontro con i tunican
toninelli mostra personalità prendendosi il rischio di eliminare tawar e imbastendo un piccolo complotto, con sottomarino e teli mimetici
ma rimango dell'idea che non fosse assolutamente adatto a diventare il "titolare" di una testata così importante...
strana e insolita la morte di uno dei killer, forse d'infarto
copertine abbastanza sottotono
voto 7
l'agguato del mutantenumeri 217, 218 e 219, testi toninelli, disegni bignotti
è una delle storie più "curiose" di toninelli, perchè ha introdotto il personaggio del mutante (randal con una "elle" sola), però la rivaluto un pò al ribasso...
è la classica storia in cui si vede la trasformazione rispetto all'epoca nolittiana, per me un "ridimensionamento", darkwood diventa un sottobosco criminale
la prima parte è abbastanza "squalificante", non tanto nella morale che rimane quella nolittiana, ma zagor viene ridicolizzato più volte...
tutta la parte con la rapina è divertente, sembra una versione migliorata di "clark city" con zagor uomo proiettile, cico femminiello, harpo marx...
mi piace quando si siedono a un tavolo e studiano una strategia, purtroppo oggi non si ragiona più così ed escono fuori finali sbrigativi...
però c'era bisogno di tutto 'sto piano contorto per catturare skull? lo zagor nolittiano si sarebbe abbassato a diventare rapinatore?
disegni normali, copertine nella media, curiosa quella con zagor rapinatore
voto 8-
timber billnumeri 219, 220 e 221, testi toninelli, disegni donatelli
episodio "minore", minimalista, del resto come quasi tutti quelli scritti da toninelli...
uno zagor povero, nella trama, nei dialoghi (zagor indicato come "tanghero"), financo nei disegni...
zagor risulta un pò troppo remissivo quando si fa incarcerare, ma la scena del processo è divertente
per il resto è un buon zagor che sabota e incendia tutto come quello di gianluigi bonelli ("i rinnegati")
toninelli va ancora fiero di aver introdotto la figura del "marshal" invece di quella dello sceriffo...
bellissime le due copertine sopra la media del periodo
voto 5/6
il profetanumeri 221 e 222, testi sclavi, disegni pini segna e bignotti
una delle storie più brutte di zagor, con uno dei personaggi più trash di sempre, paranormus, però un gradino sopra il gemello "thunderman"
per via del solito discorso sclaviano, del mondo di zagor che va in crisi, come con supermike, zagor addirittura depresso, cico decisivo, il trucco finale...
che poi ci sarebbe da chiedersi da dove nasce tutta questa smania: sclavi vuole uccidere zagor, toninelli gli vuole cambiare i connotati...
secondo me nasce dal non amare troppo il personaggio (per usare un eufemismo), perchè burattini non lo tratterebbe mai così...
comunque, se la si guarda solo dal versante trash, le risate sono assicurate, anche grazie ai disegni, peraltro pregevoli in alcune vignette
tipo l'inizio con il temporale, i teschi, i primi piani dello iettatore, il tormentone piniano dei serpenti, lo stregone che succhia il braccio a zagor...
copertina simpatica
voto 5
duello ai grandi laghinumeri 223 e 224, testi toninelli, disegni bignotti
rivaluto un pò questa storiella... è la "trasferta" toninelliana, scordatevi l'epicità di nolitta, qui sono tutti episodi "minori", minimalisti...
toninelli prende in ostaggio cico per fare il suo solito sfoggio di cultura, zagor è un pò remissivo, però per un fine nobile ed è spalleggiato da un ufficiale progressista...
l'idea della partita di baggatiway è simpatica e rende un pò più speciale questo episodio: è una storia di genere "sportivo", come supermike, rocky, l'arciere rosso...
cico più presente del solito, però in effetti manca il guizzo... censurare le gag altrui è sempre antipatico, ma non credo cambiasse poi molto...
buoni i disegni di bignotti, la sua foresta, i suoi indiani...
copertina molto bella
voto 6+
l'invulnerabilenumeri 224, 225 e 226, testi toninelli, disegni donatelli
rivaluto un pò questa storia, che è sempre stata citata come una delle peggiori storie di zagor... c'è di peggio...
pronti, via, zagor cade subito in coma e finisce a fare lo schiavo, mentre di cico si perdono quasi subito le tracce...
zagor appare più che altro un ostacolo, la storia può andare avanti senza di lui, con una bella ambientazione, battaglie all'ultimo sangue
e un ottimo personaggio "dimenticato" come jean baptiste lafarge, duca di carcassonne: memorabile la sua vendetta urlata...
anche eskimo direi che è abbastanza superfluo, ma allo stesso tempo non è che quello nolittiano fosse tutto 'sto granché,...
solito sfoggio di cultura quasi alla burattini: kutchin, dogrib, beaver, kaska, slave, nabesba, montagnais, wapiskat e mappe varie...
toninelli si fa la sua "trasferta" come a piace a lui, anzi direi che si fa il suo "zenith" personale, quasi senza zagor...
non il miglior donatelli, copertine nella media
voto 5/6
il ritorno di supermikenumeri 226, 227, 228 e 229, testi castelli, disegni ferri
se togliamo l'insopportabile supermike, questa storia è una storia discreta, per nulla entusiasmante, ma discreta, con disegni ottimi
con cico quasi come ai vecchi tempi, vedi la gag iniziale quasi nolittiana, il serpente, il vecchio, il finto avvelenamento, il sonnambulismo, carmencita...
la storia è stramba come spesso è capitato con il castelli zagoriano, ambientata a paragua, sembra vicino al confine messicano... mah....
ma ci sono cose interessanti, come la necropoli, le vignette quasi "dantesche" con i diavoli neri, la spettacolare entrata in scena di zagor alla fine
quello su supermike è un bel dilemma, perché qui è davvero insopportabile, ripetitivo, assolutamente inutile ai fini della storia in sè
però è anche vero supermike è questo, un personaggio odioso... e ora che un sapientone del genere è finito nelle mani di burattini cosa succede?
sullo stesso livello di "gravità" ci sta comunque la topica clamorosa di ferri su robson che è un altro personaggio, ma è potuto succedere?
copertine buone
voto 7-
le cinque piumenumeri 229, 230 e 231, testi toninelli, disegni ferri
piccolo giallo toninelliano che, involontariamente, anticipa burattini non solo nel "genere" prediletto, ma anche nella brutalità femminicida...
fregiandosi del fondamentale apporto ferriano, toninelli azzecca un pò tutto, anche il caratterista sauk, il "paninaro" che terrorizza cico...
soprattutto il clima da rimpatriata con i trappers, gli unici sopravvissuti della "golden age", vigente l'assurdo veto su fishleg e la golden baby...
simpatica la gara di tiro con le candele e anche la continuity con "l'assassino di darkwood", e zagor qui ben si destreggia...
il povero doney subisce il primo colpo da zagor, che gli ammazza lo scellerato nipote...
però tanto poi si ride comunque a cadavere ancora caldo....
buona copertina
voto 7+
viaggio nella pauranumeri 231, 232, 233 e 234, testi toninelli, disegni donatelli
è un mistero come sia potuto accostare questa storia a "odissea americana", è una vera bestemmia... cico trascurato, zagor addirittura irriconoscibile...
ai "nastri di partenza" zagor si presenta già esanime alla mercé dei suoi aggressori e accetta con altrettanta leggerezza di sobbarcarsi una trasferta per "scommessa"
e continua a farsi sorprendere come un tordo per tutta la storia, mettendo a rischio l'incolumità altrui, è lui che decide di passare la notte sul burial mound
è lui che si trascina dietro fino al pacifico faccia tagliata, un orrido personaggetto che in una storia di nolitta avrebbe fatto al massimo la comparsa...
toninelli a zagor preferisce beau whyndam, ma più che altro preferisce lo sfoggio di cultura all'avventura vera e propria (quasi come burattini)
con una sfilza di didascalie e note a piè di vignetta, pregevoli "cartoline" donatelliane, passaggi "herzogiani", sprazzi di umanità indiana (gli arikara, i mandan)
va dato atto che è una storia che prende, con coraggio e cura dei particolari, una strada diversa rispetto a quella presa da nolitta...
copertine nella media
voto 7+
il marchio dell'infamianumeri 234 e 235, testi nicolai, disegni ferri
sembra una brutta copia degli anni sessanta, con cico che dice ancora "musi rossi" "scimmie rosse", la ragazza colpita quasi a morte e va in giro tranquillamente...
più che altro non capisco questo ritorno di zagor alle storielle degli anni sessanta... è stata ripudiata tutta la "golden age" degli anni settanta... per scelta o per incapacità...
questo è uno dei miei primi albi di zagor, quindi sono più indulgente, forse è per questo che, a differenza di altri, apprezzo la componente femminile su zagor...
ci sono i disegni di ferri e alcune scene interessanti con zagor che, pur infilzato, impalato, riesce comunque ad impressionare i suoi avversari...
bella copertina
voto 5/6
la grotta delle mummienumeri 236 e 237, testi toninelli, disegni ferri
un altro episodio "minore", come si potrebbe definire quasi ogni storia di toninelli... però qui c'è qualcosina in più, secondo i miei gusti...
il piatto forte sono i disegni eccellenti ma anche le sequenze spettacolari che sembrano scritte su misura per il maestro, nonostante i dissidi tra i due...
molto bella la scena nel fiume sotterraneo e anche quella sulle rapide, con uno zagor acrobatico e quel particolare dell'aquila in volo...
altre piccole "finezze" sono: cico che partecipa ad una partita a "whist", cico che si addormenta contando gli scoiattoli invece delle pecore
il palo della tortura di "l'ultima vittima" conservato dai kiowa come monito a sè stessi e il divertente finale, in cui toninelli fa un doppio scherzo
c'è il dubbio su chi abbia prevalso nel duello tra i due sosia e poi il mandante non è il fascistoide tenente severy come ci si poteva aspettare...
la "conversione" di winter snake si regge sul particolare modo di fare e di pensare degli indiani, cosa a cui toninelli tiene sempre molto
mentre quella di olaf nel ritorno burattiniano risulta meno credibile alla luce dei misfatti precedenti
copertine nella media
voto 7+
agguato all'albanumeri 237, 238, testi toninelli, disegni donatelli
disegni e copertina non sono male, non male anche il titolo "la capanna del pino solitario" e le frasi del capofamiglia sulla tomba del figlio
però la malinconia viene spesso spezzata da stonate risate di gruppo, è sempre così su zagor, ma su queste storie si nota di più...
non è una storia bruttissima, però è un tipo di storia che non mi interessa su zagor... come quelle di burattini/donatelli...
zagor sempre meno zagor (parole come "puzzola", "sganassoni"), riesce pure a farsi colpire in testa con il calcio del fucile volante
voto 4
la morte nell'arianumeri 238 e 239, testi toninelli, disegni donatelli
storiella povera e brutta: cani morti, cico che si strafoga di sbobba, zagor che lascia i corpi alla mercè degli avvoltoi
"tanto hanno già cominciato a mangiarli" dice... e poi mette fine alle sofferenze di un cavallo zoppo... spaccandogli la scure in testa...
nel finale riesce pure a farsi sorprendere... mentre tra i duellanti nipmuc compare una "grande mazza" con tanto di fiera nota a piè di vignetta...
verybad è forse più cinico di quello nolittiano, ma, sinceramente, mi sembra il male minore in questo sfacelo...
disegni in linea con i testi, anche qui la cosa migliore è la copertina
voto 4
il battello degli uomini perdutinumeri 239, 240 e 241, testi toninelli, disegni donatelli
è una storia forse un pò troppo "essenziale", come del resto i disegni che non sono quelli del miglior donatelli... però è una delle storie migliori di questo periodo...
toninelli azzecca i personaggi, il carismatico banack, anche le altre simpatiche canaglie tra i quali l'italiano oscar pronzini che si riscatta con l'episodio dell'orologio
il "realismo" di toninelli anche nelle gag: cico viene rasato a zero nella gag iniziale sull'agopuntura ed è costretto a portare una bandana per tutta la storia...
strano comunque che i vigilantes non si siano accorti dell'olio sull'acqua, e come fa il "trailer" a passare indenne in mezzo alle fiamme?
frase celebre ricorrente di toninelli:"mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso"
anche le copertine sono decisamente sopra la media del periodo
voto 8
terra maledettanumeri 241, 242 e 243, testi toninelli, disegni ferri
altro che "viaggio nella paura", questa è la vera "odissea" toninelliana, ci sono sequenze davvero "magiche" degne di essere accostate al miglior nolitta
come quella dei "gastornis", cioè gli uccelli preistorici, oppure quella dei rospi giganti, che è anche una delle scene più inquietanti della serie di zagor
fondamentali sono gli splendidi disegni di un ferri addirittura più "costante" rispetto al passato, ma toninelli azzecca anche tanti elementi di contorno
come, ad esempio, la scena finale con la cesta, il comprimario staggler, i sosia dei sullivan, il triste bush, che toninelli non si fa remora di eliminare...
la seconda copertina è da "golden age", però bello anche il lucertolone della prima
CAPOLAVORO
voto 10
i guerrieri della città sepoltanumeri 243 e 244, testi toninelli, disegni donatelli
toninelli va sempre più a fondo nel suo incomprensibile progetto per "ridimensionare" zagor... perchè voglio credere sia fatto apposta, e non per sciatteria
storiella poverissima, con uno dei peggiori nemici di sempre, lo "splendente", con questi guerrieri ramati che se la prendono con altri pezzenti
inoltre non si comprende appieno la "strategia" di zagor: fa finta di inciampare e di sfracellarsi, ricoprendosi di ridicolo...
brutti anche i disegni e perfino la copertina...
voto 4
carovane combattentinumeri 245, 246 e 247, testi pelizzari, disegni bignotti
storia noiosa e ingenua, vedi il modo in cui evadono zagor e cico, oppure l'uso del grido, sembra una brutta copia delle storie degli anni sessanta
ci sono personaggi storici come il sergente cannon (che chiama ancora i nostri "zagrosky e martinez") e wuwutky, la foresta e gli indiani di bignotti
ma anche macchiette imbarazzanti come il colonnello corrotto identico a kit carson, dismal lo "stiletto" dei trafficanti, il tenente demente che però si riscatta
di buono c'è l'apparizione alla zagor con una funivia improvvisata e la bellissima seconda copertina
titolo senza senso
voto 5
tragico assedionumeri 247 e 248, testi toninelli, disegni pepe
misera versione toninelliana delle grandi storie nolittiane con manetola & co., tutto appare ridimensionato rispetto al glorioso passato
a partire da uno zagor tre volte k.o., ridicole le prime due, con l'indiano geloso e il sasso nel quadratino... cico deus ex machina...
il finale ricalca quanto successo a britannia, ma è corredato da una battuta che fa ridere e anche riflettere su cosa è diventato zagor in questo periodo
orribile il personaggio di "track" shover, stempiato con trecce indiane, fa ridere anche la definizione che dà di zagor la squaw luna d'argento
"è come un vento benefico, soffia per tutti e per nessuno" insomma lei non ci pensa nemmeno a farsela con questo zagor imbolsito...
disegni ancora un pò acerbi, seconda copertina bella con echi della perduta gloria suddetta...
voto 4
la vendetta di kandraxnumeri 248, 249, 250 e 251, testi nicolai, disegni ferri
prima di chiaverotti, ci fu nicolai... forse il più scarso sceneggiatore di zagor di sempre... nel tempo è stato rivalutato, ma immeritatamente
il suo stile risulta oggi superato in maniera imbarazzante, ma era già vecchio negli anni ottanta... toninelli sapeva essere molto più moderno...
se l'avesse disegnata un altro, probabilmente si parlerebbe di questa storia come di una delle peggiori storie di zagor, di una bruttezza e povertà assolute
anche se poi boselli proverà a metterci una pezza inventandosi la storia dei "simulacri", la verità che qui il kandrax nolittiano è già raso al suolo
diventa una macchietta che si circonda di invasati in gonnellino, origlia i piani del nemico e usa vocaboli inadatti al personaggio, come "salemelecchi"
alla fine zagor vorrebbe pure risparmiarlo, dopo brutalità di ogni tipo su donne e bambini, quasi burattiniane... questo è trash allo stato puro...
l'unica scena degna di questo nome è il combattimento tra zagor e i suoi amici invasati
voto 5
il genio del criminenumeri 251, 252 e 253, testi nicolai, disegni donatelli
confermo quanto scritto nel commento precedente, nicolai è imbarazzante, toninelliano in senso deteriore, vedi i tre k.o. rimediati da zagor all'inizio
la storia in sé è bruttina, come i disegni del resto... però robert gray è il miglior cattivo degli anni ottanta, peccato burattini abbia deciso di eliminarlo...
la scena in cui avvelena i coniugi johnson è una delle più "cattive" della serie, come anche le piogge acide, malgrado siano mal disegnate....
il controverso finale sembra "avulso" rispetto allo stile di nicolai, sembra quasi scritto da sclavi, sempre impegnato a mettere in crisi zagor
burattini, poi, ci metterà il suo revisionismo politicamente corretto, ma ad uscirne male non era tanto zagor, quanto lo stesso gray...
abbastanza macabro anche lo "scherzo" dei mohawk che legano zagor e cico sui catafalchi insieme ai cadaveri pieni di piaghe
bellissima la prima copertina
voto 6+
cacciatori di scalpinumeri 253, 254 e 255, testi toninelli, disegni torricelli
piccola storia da rivalutare, un rassicurante omaggio allo zagor delle origini, con le "volpi rosse" che dovrebbero ricordare i "lupi neri"
anche se stonano un pò quelle risate dei guerrieri pennacook che hanno appena avuta sterminata un'intera tribù di donne e bambini...
zagor è in forma, usa alcuni trucchi dei suoi, la casacca addosso a un finto "zagor", lo "spettro" fatto con la pasta incendiaria
di una certa finezza anche l'elemento della "spingarda" che attraversa tutta la storia e alla fine esplode nelle mani del cattivo
i disegni del primo torricelli non mi piacciono molto, però è un esordio convincente, belle le vignette con zagor nell'ombra sugli alberi
copertina stupenda
voto 6+
acqua di fuoconumeri 255, 256, 257 e 258, testi toninelli, disegni ferri
grande sequel di "la miniera insanguinata", toninelli ripete il miracolo, ovviamente con la "condicio sine qua non" della presenza di ferri
è uno dei migliori zagor toninelliani, lo si vede subito dall'inizio, dal modo in cui rincorre il carro dei trafficanti, dal trucco della mongolfiera...
la sconfitta nel primo duello avviene con l'inganno ed è un classico fin dai tempi di "iron man", con annesso incubo "sclaviano", bellissimo...
bello anche il duello finale con il pequot crivellato di colpi, altro particolare ricorrente nelle storie firmate dalla strana coppia toninelli/ferri
tipicamente toninelliana è anche la curiosa onomastica: gregorio, "grandine sul viso", "caldaia spenta", "rugiada" e "colui che doveva morire"
ovvero shonta quassan un bel personaggio di contorno che sembra quasi un modo di toninelli per farsi perdonare della morte di tawar...
la storia è quasi "boselliana" per la sua ricchezza e per la sua brillantezza, vedi la presa dell'avamposto da parte dei trappers
vedi anche il ruolo di cucciolo e la migliore gag toninelliana (anche perchè non ce ne sono molte altre...), gutierrez la belva di guadalajara
bisogna dire che qui ferri ha sbagliato perchè in una vignetta, per un errore, si vede cico già a volto scoperto....
anche i titoli degli albi sembrano autoironici: acqua di fuoco, mercanti d'armi...
l'ultima copertina è da golden age, una delle mie preferite di sempre
voto 9+
il segreto della mappanumeri 258, 259 e 260, testi pelizzari, disegni donatelli
non è una storia brutta, anzi direi che è superiore alla surreale "carovane combattenti", però è noiosa, troppo lunga...
zagor abbocca con troppa facilità alla storiella di endicott... non manca il momento "toninelliano" in cui si fa uccellare...
altrettanto toninelliano è il cico narcolettico, però nonostante questo è abbastanza in forma, simpatici i battibecchi con zagor
con zagor che a un certo punto gli dice "visto che è uno dei rari momenti in cui sei sveglio, ti rivolgo una preghiera: non rompere le scatole"
bene utilizzato anche drunky duck, spericolato guidatore di un carro postale blindato, simpatico anche il finale con il tesoro nascosto
disegni nella media, copertine buone, soprattutto la prima
voto 5
zagor l'implacabilenumeri 260 e 261, testi toninelli, disegni pepe
episodio troppo minimalista, i fatti narrati sarebbero drammatici, tex insegna... ma dal punto di vista "zagoriano" accade pochissimo...
risulta stonata la microgag cichiana, con il povero cico costretto a improvvisarsi infermiere durante un'epidemia di vaiolo...
zagor stavolta non si fa uccellare, ma la parte dell'eroe la fa beau, uno "zagorino", che sfida addirittura in duello il sakem nemico
naturalmente un sakem menomato, tre dita... tutti i personaggi hanno un handicap, come da tradizione toninelliana
muso di rospo con il contrappasso, shangar con il volto butterato, il nano jampot con il puma da compagnia...
qui lo zagor pepiano ha ancora quella zazzera alla little tony, ma la grinta arriverà nelle prove successive
la prima copertina non mi è mai piaciuta
voto 5+
il padrone del temponumeri 261, 262 e 263, testi toninelli, disegni torricelli
storia non trascendentale sinceramente, ma interessante, soprattutto la parte con zagor sepolto vivo tra petauri e stalattiti e il finale con la statua
toninelli continua a giocare al "piccolo antropologo" introducendo nuovi indiani, i baffuti e barbuti wankar, il cui capo sembra un barbaro delle steppe
mentre risulta abbastanza incomprensibile il personaggio del cugino di batterton, che dice continuamente "sgrunt" come manco su topolino
disegni di torricelli che mi sono piaciuti meno rispetto all'esordio "cacciatori di scalpi", interessante il particolare della mano "venosa" dello sciamano
però vorrei capire come fa zagor a non collegare clapperton all'aggressore con quella riconoscibile mantellina...
copertine nella media
voto 6+
la notte del diluvionumeri 263, 264 e 265, testi capone, disegni ferri
per dialoghi, tematiche, trama, eccetera, eccetera, tutto porta al miglior zagor nolittiano, il vampiro, kandrax, "la casa del terrore"
anche "il ritorno del vampiro" per via dello stile seicentesco di new salem, ma uno sguardo visionario rivolto al futuro boselliano...
il demone haggoth, il "cacciatore di streghe", la scena in cui tutto il paese che si riunisce in chiesa che ricorda quella analoga nell'albo omonimo
bella tutta la simbologia: il medaglione, il quadro, il gatto nero, il cimitero senza croci, il "prologo" con gli "oscuri presagi" dello stregone naskapi
zagor viene bastonato di brutto da stephan, addirittura a colpi di candelabro, ma ci sta contro un avversario sovrannaturale
e la riscossa a torso nudo con le frecce incendiare è anch'essa un'icona (gay?) in un periodo in cui zagor viene per lo più trattato male....
i disegni sono a metà tra il ferri nolittiano e il ferri degli anni novanta/duemila, dal tratto più veloce e "chiarolliano"
la prima copertina è una delle migliori del periodo e non solo, innaturale la posizione di zagor nella seconda
CLASSICO
voto 10
i predatori della valle del diavolonumeri 265, 266 e 267, testi toninelli, disegni donatelli
storia abbastanza semplice, si va subito al sodo della citazione cinematografica post-apocalittica, con una morale nolittiana "pro reo"
qualcosa da salvare c'è, il braccio di ferro, il combattimento sulla pedana elastica, zagor che fa roteare big george per i capelli
anche i piccoli particolari come la raccolta del mais, della resina, la solita, immancabile, caccia al bighorn...
ma la sconfitta subita da parte dello stesso big george e la batosta finale con goodbar affossano decisamente tutta la storia...
alla fine i banditi se ne vanno lasciando zagor nel coma profondo, non vale nemmeno la pena sprecare una pallottola...
è un voler male il personaggio, sorvolando sulle piccole fesserie che gli vengono messe in bocca come "figlio di cento cani rabbiosi"
penso che questa storia meriterebbe un remake fatto bene con i canoni dello zagor attuale...
piccola gag iniziale, una delle poche, con trampy e la lavastoviglie
donatelli medio, ottima la prima copertina
voto 5/6
inferno bianconumeri 268 e 269, testi toninelli, disegni pepe
uno dei miei toninelli preferiti, a onor di cronaca c'è la solita botta in testa, ma qui zagor affronta ogni disavventura con graniticità burattiniana
pepe trova finalmente il "suo" zagor grintoso per cui rimarrà nella memoria, bella la scena in cui ala di corvo lo avvicina di soppiatto, nella tormenta...
curiosa la scena in cui zagor gioca a poker (purché "le puntate siano basse"), curioso anche il ricorso al massacro, come nella pepiana "catene!"
l'ingegnere robson stavolta è quello vero, l'originale, dopo la clamorosa sbandata di ferri nel ritorno di supermike...
la prima copertina è stupenda, ferri in netta ripresa in questo periodo
voto 8
la bocca del dragonumeri 269, 270 e 271, testi toninelli, disegni donatelli
un'odissea americana dei poveri, tanto che la caccia al tesoro stavolta parte dalle "dicerie" di immigrati greci...
le arpie non sono vere arpie, digging bill è una copia sbiadita dell'originale, al suo posto avrebbe potuto esserci chiunque...
di questa storiella si salva la scena della tauromachia, fornita di arena nolittiana e tradizionali didascalie...
però è strano che zagor capisca il dialetto mongolo...
disegni nella media, buone copertine
voto 6-
yeti!numeri 271, 272 e 273, testi toninelli, disegni torricelli
una delle storie più strane, perchè in essa convivono lo zagor più arcaico, quello di gianluigi bonelli, un fugace accenno di "golden age" (ramath)
e un'anticipazione sia del surrealismo sclaviano di "incubi", sia della deriva fantasy boselliana/burattiniana (il mostro, il duello visionario)
il mostro, in particolare, ha anche un pò di splatter (il braccio mozzato) e un risvolto sclaviano, in cui il mostro non è il vero "mostro"
poi come situazione la storia ricorda anche la rauchiana "il tempio delle mille morti" ovviamente in tono estremamente minore....
abbastanza incomprensibile questo ripescaggio di ramath, che tra l'altro ci viene mostrato pure come insolito, provetto, combattente...
mentre continua l'ancora più inspiegabile veto sulla golden baby durante il periodo toninelliano (fishleg compare in sole cinque vignette)
curioso anche il fatto che sia in questa che nella storia precedente ci siano personaggi o situazioni provenienti dall'asia centrale...
zagor è quello toninelliano classico, viene preso a calci da uno mnong e va bene, ma poi casca come una pera cotta nel tranello di joss
oltre agli abituali "coyote" o "figlio di un coyote" il senese ci delizia anche con un "giuggiolone" (ripetuto più volte), "beccaccione"
"musi gialli", "i tuoi amici color limone", "secco come un baccala" e per finire "ti spedisco a far compagnia a belzebù"
i disegni non mi piacciono molto, però buona l'atmosfera durante gli attacchi dello yeti e il "limbo" con scacchi e mobilia
microgag iniziale con il darkwood monitor
copertine nella media
voto 6
il bounty killernumeri 273, 274 e 275, testi toninelli, disegni donatelli
la parte centrale, volendo, può anche andare bene: la montagna, il vento, le cascate, le tipiche didascalie toninelliane
sono la cosa migliore che ha preso toninelli da nolitta, con zagor e l'orrido sosia di faccia tagliata che cadono come "goffi uccelli dalle ali mozzate..."
purtroppo la parte iniziale e quella finale sono alcuni dei punti più bassi di zagor, una continua "botta in testa", la prima dopo appena undici vignette
la seconda è la più ridicola di sempre con zagor buttato fuori dal saloon a peso morto come un ubriacone: "è ammalato di nervi..."
alla fine zagor non riesce ad avere la meglio nemmeno su un nano, che lui in maniera discriminatoria definisce "mezza cartuccia"
disegni discreti, buona copertina
voto 4
incubinumeri 275, 276, 277, 278, 279 e 280, testi sclavi, disegni ferri
hellingen stravolto, zagor anche, discorsi assurdi tra metafisica e pietismo, stile eccessivo: "ti dichiaro in arresto, in nome della giustizia"
non voglio minimizzare, però queste cose hanno accecato molti lettori facendogli perdere di vista che questa è una fiaba sul mito zagoriano
come dimostrano il racconto attorno al fuoco con lo stregone e i bambini, i bordi con le pitture indiane, qui non siamo alla fine di zagor, siamo oltre
"what if", "one shot", speciale, miniserie, metafumetto, chiamiamolo come vogliamo, ma è la cosa migliore mai fatta da questo punto di vista
con immagini che non lasciano indifferenti e fanno riflettere, il maestro ferri si deve essere divertito un sacco a disegnarla, libertà assoluta
il cervo, i pipistrelli, l'atomica, titan, la morte di cico, l'astronave, hellingen crivellato di colpi, la sconfitta di zagor, "quando soffia il vento", il suicidio
in particolare, la scelta definitiva di zagor tra bianchi e indiani è qualcosa che probabilmente non arriveremo mai a vedere...
il fatto di amare il dylan dog di sclavi sicuramente aiuta la fruizione, però i danni su hellingen li hanno fatti altri...
si poteva benissimo ricominciare da capo, da "ora zero" e "magia senza tempo", senza demoni e dimensioni parallele...
cico è eccessivo, da "horror cico", quasi un groucho con la panza, però in una storia così ci può pure stare...
tutte copertine all'altezza della situazione, la migliore è "il demone della follia", ma bella anche "la fine del mondo"
CLASSICO
voto 10
il tesoro della città fantasmanumeri 281 e 282, testi toninelli, disegni donatelli
dopo lo shock di "incubi", arriva un altro shock, quello di uno zagor toninelliano ancora più remissivo del solito, nemmeno cico lo riconosce più...
è un bluff... ma anche se non lo fosse, è la vera "odissea" toninelliana/donatelliana, il vero "viaggio nella paura", altro che la storiella con beau...
sembra una versione zagoriana dei film horror in cui i protagonisti vengono presi in ostaggio e ne passano di tutti i colori, in balia del cattivo...
mai il deserto è stato reso così bene su zagor, neanche su "terre bruciate", vedi la caldera con tutte quelle piante grasse, didascalie onnipresenti
tra l'altro "terre bruciate" è stata rovinata nella ristampa, è stata aggiunta ad esempio una vignetta in cui i nostri riescono comunque a dissetarsi
qui invece toninelli tiene il punto, sadico fino alla fine, c'è una capra morta e l'acqua non si può bere, con conseguente delirio dei protagonisti...
una storia felicemente anomala e sgradevole, jess "lo spietato" di nome e di fatto: il pepe di cayenna, lo sparo in faccia
bello anche il finale ambientato nella ghost town, che riconcilia con il vero zagor: lo "spettro" in una cornice texiana
infine due copertine straordinarie, ferri in netta ripresa dopo i primi anni ottanta
voto 9-
la maledizione di tonkanumeri 282, 283 e 284, testi toninelli, disegni pepe
una delle migliori storie degli anni ottanta e una delle migliori storie di toninelli, anche se bisogna stabilire quanto c'è di toninelli e quanto di canzio
ci sono due "botte in testa" tipicamente toninelliane... ma non riescono a rovinare una storia appassionante, persino epica... vedi il duello tra orso e bestia...
l'incipit è magistrale, anche quello è tipicamente toninelliano... uno dei più bei incipit della serie, toninelli poetico, sembra andare in "trance" nelle didascalie...
le didascalie nolittiane/toninelliane avvolgono la storia nella sua interezza, vedi la parentesi con gli hutteriti, la traversata nella nebbia "lattiginosa"
altro elemento toninelliano è la brutalità texiana dei cacciatori di scalpi, ci vengono addirittura mostrate delle povere squaw scalpate
il capo dei balordi curiosamente ricorda ben stevens o sam fletcher... alla fine verranno scalpati a loro volta, giustamente...
sempre simil-texiano, ma in senso deteriore, è il frasario di zagor:"rifiuto d'inferno", "confetti calibro 45", "figlio di centomila diavoli"
sembra che, invece, il sincero, coinvolgente, turbamento di zagor per le sorti dell'amico tonka sia un'idea di canzio...
un tonka non ancora boselliano, bensì "sclaviano", alle prese con incubi (tonka incinto) e tentativi di suicidio...
i disegni sono all'altezza della situazione, bene la belva di wallock, forse un pò meno bene l'orso
bellissima la prima copertina
voto 8+
l'ultimatumnumeri 284, 285 e 286, testi toninelli, disegni donatelli
una delle storie "meno peggio" di toninelli, anche se riciclata: "l'assassino di pietra", "le cinque piume", "acqua di fuoco", "guerra", "zagor story"
la sceneggiatura è scorrevole e interessante, ad esempio nell'attacco ai cercatori d'oro, con l'arrivo degli avvoltoi e subito dopo di zagor
ci sono le didascalie, un duello con un'insolita scure dal manico lunghissimo, c'è un classico trucco alla zagor, di quelli che oggi purtroppo non si usano più
zagor è in forma fino, purtroppo, alla solita sassata, ma non è tanto la sassata in sè, quanto il tranello per distrarlo, che non si usa più nemmeno all'asilo...
donatelli medio, interessanti alcune tavole per come sono costruite, mentre inspiegabile il fatto che la sequoia non venga mai mostrata per intero...
le due ottime copertine di ferri traggono ispirazione da due vignette della storia, un omaggio tra le due colonne di zagor
voto 6+
la vittima designatanumeri 287, 288 e 289, testi toninelli, disegni pepe
secondo me non è male questa storia, ordinaria amministrazione zagoriana, oggi probabilmente il raduno dei cheyenne verrebbe sostituito con un sabba...
ci sono diverse cose simpatiche: intanto cico che, una volta tanto, non viene trascurato da toninelli, si traveste da squaw ("cigno vezzoso"), balla il flamenco
bacia in bocca l'amico di zagor, viene usato come assaggiatore "mitridatico" da zagor, alla fine lancia la scure a zagor come fa groucho con la pistola di dylan dog...
bella la scena in cui zagor fa confessare il congiurato in una scenografia ricercata, una caverna con i geyser spacciata per anticamera dell'oltretomba
altre cose simpatiche: la battaglia nel canalone, i pezzi di vetro usati come sistema d'allarme, il calumet avvelenato, le maschere, la missione abbandonata
l'esilarante parola d'ordine del clan delle teste di legno: "il futuro dei cheyenne... è la fine di za-gor-te-nay"
sempre belle le didascalie di toninelli: zagor paragonato a un "maestoso uccello da preda"
pepe in crescita dopo gli esordi, con le sue specialità: il volto di zagor, gli indiani
copertine sotto la media del periodo
voto 6+
tenebrenumeri 289, 290 e 291, testi capone, disegni ferri e pepe
capolavoro zagoriano degli anni ottanta, potenzialmente e non solo potenzialmente una delle migliori storie di zagor di sempre
la cosa più curiosa è che ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi che oggi vengono ascritti alla cosiddetta "deriva magico-fantascientifica"
gli alieni, il mostro, gli "antichi", il passato di zagor, il finale aperto... ma probabilmente sono scritti come li avrebbe scritti nolitta in persona....
per descrivere questo perfetto connubio tra indiani, soldati blu e horror, zagor conia l'interessante definizione di "guerra santa indiana"
storia verbosa ma non spiegazionista, bensì carismatica, didascalie, sguardi, silenzi, un personaggio enorme come tei-kan, un nuovo "ramath"
ma una storia tutt'altro che "vecchia", con dettagli truculenti tipici di questo decennio come la testa mozzata e il cuore strappato dal petto
come in "la notte del diluvio" c'è una grande attenzione ai simboli: la collina, il bastone, le stelle, il vento, l'odore, perfino la gag iniziale con la luna
il rito a cui si sottopone zagor è una carrellata metafumettistica, involontariamente un manifesto contro il medioevo degli anni ottanta
"odissea americana", "zagor contro il vampiro", le formiche rosse di "la marcia della disperazione", la morte di manetola, iron man
capone si concede un pò di autoreferenzialità (cico sogna stephan), mentre è strana la citazione del matam tlasca ("la città nascosta")
comunque la parte che colpisce di più, soprattutto alla luce delle modifiche successive, è quella legata a "zagor racconta"
zagor è ancora turbato dalla figura del padre massacratore e questo non fa che aumentare lo spessore della storia....
il duello finale, non a caso, è uno di quelli più sono rimasti nella memoria, nonostante l'avversario non abbia neanche un nome...
tutto questo si potrebbe replicare oggi? è diventato molto difficile, dopo kiki manito, il wendigo, la teoria dell'equilibrio e quant'altro
ancora più difficile dopo le inutili modifiche al personaggio di mike wilding nel numero 400 e nella miniserie burattiniana...
i disegni di questa storia sono un incrocio tra il ferri nolittiano e il ferri degli anni novanta/duemila, con un tratto più veloce
ci sono parecchi interventi di pepe, come il bignotti dei vecchi tempi, unico piccolo difetto: forse il mostro è troppo informe...
bellissima la seconda copertina, ma belle anche le altre due
CAPOLAVORO
voto 10
le creature delle acque mortenumeri 291, 292 e 293, testi toninelli, disegni donatelli
una delle migliori storie della coppia toninelli/donatelli, nulla a che vedere con la bruttissima "la morte nell'aria", qui funziona tutto
a partire dai mostri, che rientrano nel filone degli "anfibi" nolittiani su zagor e mister no: il "pantano verde", la mosquito island, le didascalie
però sono qualcosa di originale zagorianamente parlando, simili a degli alieni piagnucolanti e difficili da abbattere, trattati comunque con pietà
ma anche con cattiveria: la fine atroce della povera "ala del tramonto", la capra usata come esca, la testa schiacchiata, il suicidio finale
verybad la fa grossa (ha usato orfani come cavie), ma è pentito, comunque non sono d'accordo con le critiche, toninelli per me ha fatto bene
nonostante una "botta" e il frasario tipicamente toninelliano ("figlio di centomila serpenti"), zagor è abbastanza in forma, si incazza e distrugge tutto
fuori luogo la battuta di cico al sachem che appena perduto la figlia che si era appena sposata...
stupenda la prima copertina
voto 8+
gli uomini pumanumeri 294, 295 e 296, testi capone, disegni torricelli
moltissimi passi indietro rispetto a "la notte del diluvio" e "tenebre", storia piatta, ingenua, scritta con il pilota automatico
con torricelli, un tenenti che ce l'ha fatta, con quell'effetto grottesco: saccheggiata ogni genere di posa o primo piano ferriano...
però, se vai a vedere, è una delle storie meno peggio di questo periodo, con alcune cose oserei dire perfino interessanti...
la componente "mistica" che in capone non manca mai (la grotta del vento), la morte di un personaggio nolittiano (haaruk)
il continuo parallelo con "zagor racconta", molto più di un dejavu: carson, la moglie e il figlio sono ricalcati sulla famiglia wilding
anche martin, da bambino, è praticamente identico al piccolo zagorino...
copertine normali
voto 6
il sentiero della vendettanumeri 296 e 297, testi toninelli, disegni pepe
non mi piace questo genere di storia: trafficanti, indiani avvinazzati, zagor ridotto male, irriconoscibile (parla di "madama fortuna"), il troppo stroppia...
però ammetto che braccio forte è uno dei migliori personaggi di toninelli e che la storia ha una tendenza evidente all'umorismo (i problemi della terza età)
la scena con testarossa che imita il grido di zagor è una delle più trash di sempre, con il rosso della "blusa" fatto con il succo di bacche (e il simbolo?)
pepe si deve essere divertito a dare forma a questo cast scalcagnato ma colorito, c'è anche un bruce lee dei miserrimi, un indiano con l'occhio di vetro
e un altro indiano con la scure più grossa di quella di zagor...
simpatica la prima copertina
voto 5/6
una tribù in pericolonumeri 298 e 299, testi toninelli, disegni gamba e ferri
storia sfortunata, penalizzata dal disastro fatto ai disegni, con i volti di zagor tutti modificati da ferri (ma poi perchè solo i volti?)
con altri disegni forse non sarebbe stata citata così frequentemente tra le peggiori storie di zagor, secondo me....
è la solita solfa toninelliana, con i trafficanti e gli indiani avvinazzati, e una trashata memorabile come quella del finto "zagor"
impersonato da evil eye, con camicia trasformata magicamente in casacca, un'immagine simbolo del periodo toninelliano
però il personaggio di shonta quassan è uno dei migliori creati da toninelli, un sostituto di tawar (esplicito il parallelo tra onondaga e tunican)
anche il suddetto evil eye, al secolo eustache yves escot, versione gaia di "ladro di ombre", ha qualche buon siparietto con il povero cico
come numero di indiani ammazzati se la gioca con "la marcia della disperazione"
frase cult:"quel demonio è imbattibile con la mazza"
buona la prima copertina
voto 5+
la corsa delle sette freccenumero 300, testi toninelli, disegni ferri
come albo autoconclusivo è discreto, fa il suo dovere, va dritto al sodo, a differenza dei centenari burattiniani che mi hanno lasciato insoddisfatto
i disegni ovviamente sono eccelsi, ci sono le didascalie nolittiane, la pietra rotolante di indiana jones, le acrobazie, il tiro con l'arco, i duelli
purtroppo ci sono sempre i trafficanti, però compaiono i boselliani "fratelli di sangue" (e anche una "cognata di sangue")
bello il dettaglio di zagor con gli occhi rovesciati mentre viene quasi strangolato dal pingue sfidante
grande copertina
voto 7
FINE.