Ho preso Cuore di Lupo a scatola chiusa perchè adoro Ambrosini e tutto quello che fa.
Ma, in tutta franchezza, trovo che questa sia una delle prove più insipide del grande Carlo.
La storia in sè non si può dire sia brutta, ma è troppo 'standard' per i miei gusti. Non c'è la zampata del leone, che pure sarebbe lecito attendersi da uno come Ambrosini.
Ho letto in giro che quest'albo nelle intenzioni doveva essere il
pilot di una nuova serie o miniserie che poi non è andata in porto (troppe somiglianze con Saguaro, probabilmente). Il che spiegherebbe un personaggio come Lisette, completamente INUTILE (non fa niente di niente, sembra il Dylan gualdoniano
). Evidentemente, nelle intenzioni dell'autore, il personaggio avrebbe avuto più spazio e più cose da fare in albi successivi.
Ma a parte questo, l'albo è moscio. Il protagonista è il classico mischione di cinismo e romanticismo tipico degli eroi bonelliani degli ultimi anni, ma sostanzialmente la sua personalità è troppo generica e non lascia il segno. Anche i richiami al misticismo indiano sono generici e superficiali. La trama in sè, poi, è un thriller/noir come se ne leggono tanti. Con qualche ritocco avrebbe potuto essere un albo 'standard' di Nick Raider.
Evidentemente è sempre valida la regola che vuole i numeri 1 bonelliani (anche quelli di serie non realizzate, tipo questa) come generici e poco interessanti.