Tornando all'albo del mese - che forse era meglio far uscire a Dicembre, v. rosso copertina - torno ancora alla mia singolare non-predilezione per i numeri pari, da un po' di tempo a questa parte. Come per i conigli #6, il papero #10, ed i clown #12, questo chirurgo pre-natalizio da #14 non è che mi sia piaciuto così tanto
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Dopo le prime pagine pensavo che fosse una storia più concentrata/addentrata sui deliri visionari/simbolici del suddetto, non più inscatolabili nel cranio "diffuso" su più livelli...e invece gran parte della storia viene assorbita dai flashback ridondanti (e cronachisticamente realistici) con la matrona, e con il
ménage à quatre da doppia coppia in convergenza. Anche i dialoghi sono più legnosi ed ampollosi del solito, specie nelle radunate di famiglia, ospedali e ristoranti compresi.
Dopo il digiuno di serial killer del mese scorso qui abbiamo addirittura raddoppiato, ma non mi è piaciuto il mdus operandi di entrambi, uno scollegato da ogni premessa - spiccio piccone ad cazzum? Ho visto demoni migliori da esorcizzare, made in Chiave - l'altra di puro violenza imbestialita aggratise - ma si sa, il Natale fa perder le staffe a molti
La madre oppressiva e condizionante c'è anche nel numero del coccodrillo, e qui non apre nessun ambito surreale all'
Angoscia. E' tutto dipinto alla lettera e cantato senza sbavature o stonature. Non ho visto tanta ironia nel cameo del Brendonmovie - bastava dicesse che non gli era piaciuto, o avesse tirato fuori qualche battuta più scazzata, a livello di meta-critica - e sinceramente Pandora quando si piange addosso è insopportabile; merita che Inge la mandi a letto senza cena, senza alcool, e senza sesso, per punizione
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Per la prima volta, forse, non mi hanno convinto i disegni
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Intendiamoci, qui Bertolini fa un lavoro encomiabile in più punti, ma c'è un'oscillazione di tratti e stili certe volte fuori luogo, come se l'autore non si è rivisto le tavole precedenti, e decide di non decidere su cosa puntare. Si passa dalla nettezza sottile e pulita/iperdettagliata degli interni ospedalieri o della famigliola felice, alla rozzezza pulp per abbruttire zuffe ed efferatezze con spessore. Posso capire quando il contrasto secco c'azzecca (pp. 16 Vs 17) ma il più delle volte mi è sembrato di leggere una storia composta in periodi diversi dallo stesso autore, forse schizofrenico anche lui - v. p. 30.ii Vs 30.iii; improvviso slancio cartoonistico pp. 37-40; moglie di Damon sempre diversa; altro improvviso cambio di stile ingiustificato all'uscita dal ristorante pp. 62-63, etc.
Sugli allori, a livello di disegni, l'incubo biodroide di Jill (p.42).
Sugli allori, a livello di storia, l'omertà finale di Morgan, per quanto ridursi all'ultima paginetta per rimestare nel visionario sfuggente non depone bene all'economia della storia, per intero
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ALLOROHA