SPOILER
Che bello Caravan, che coinvolgimento per il lettore! L'ho divorato, arrivando a leggere gli ultimi quattro albi di fila.
Mi accodo alla schiera dei contenti, contenti dello svolgimento, contenti della simbologia, contenti della critica di Medda alla società moderna. Caravan è un pretesto per raccontare storie del passato (pregevoli i flashback, soprattutto di Carrie e Massimo), follie del presente (forse un po' meno riuscite, ma comunque da ricordare albi come quello dell'
esercitazione) e una grande evoluzione dei personaggi sotto il profilo psicologico.
Come nella finzione il viaggio dei personaggi è in sé il raggiungimento stesso della maturità, così nella realtà la narrazione è in sé il fine ultimo, al punto che una fine canonica, classica, bonelliana non c'è. Ma non mi ha dato fastidio, anzi. Molte cose sono spiegate tra le righe nelle considerazioni di Davide, che all'alba dell'albo #12 si fa portatore in qualche modo della verità fattuale (Painted Sky, l'assassinio di suo padre, l'infiltrato che lo tradisce, Jeff e Tracy che non sapevano...) e le sue parole non vanno necessariamente prese con le pinze. Il finale è inspiegabile per tutti, per i personaggi come per il lettore. Ma non ha bisogno di essere spiegato per apprezzare l'opera.
Come dicevano i Modena,
forse un giorno potremo incontrarci / di nuovo, lungo la strada.
Bravo Medda, bravini i disegnatori (il migliore forse Benevento), alcuni non proprio bravi, ma nel complesso l'opera fila. Forse avrei affidato a meno autori il compito di illustrare, per mantenere un po' di uniformità (lo stesso Olivares nell'ultimo albo sembra confondere Carrie e Jolene, alle volte...).
Da leggere