Non so...
... dispiace sempre quando una testata chiude, serrando i denti(rotti) e sanguinando dal naso.
Di sicuro un autore come Enna ha meritato pienamente la fiducia dell'editore ed offerto un ottimo prodotto, in termini qualitativi - e su questo mi rimetto ai vostri/generali pareri da fumettofili, perché io ho letto soltanto 4 numeri, attratto dalla semplice curiosità e da Siniscalchi, più che altro
.
Ciò che non mi hai mai convinto dall'inIzio è stato il progetto alla base... ed i risultati temo l'abbiano appurato.
Pur ben scritta (e disegnata diciamo "benino") cosa aveva da aggiungere questa serie al panorama bonelliano e/o bonellide, già abbastanza soffocato da profili&dinamiche simili?
Era una novità sulla scia falso-rigata dei classici, che non ha avuto prevedibilmente la forza di diventarlo, a sua volta.
Ed ambiva anche alla distanza lunga, partendo come serie regolare dalle numerose risorse in potenziale... alla vista di chi la lanciava per marketing-izzarla
.
Ma di questi tempi, anche scansando sbalzi lunari o cicli tamponabili, quanti ancora in Italia possono avvantaggiarsi di questa "regolarità" inde-fessa senza finire in perdita emorragica?
A me sembra solo
Tex possa ormai garantirsi certe sicurezze, con continuità solida.
Dylan per non perder(-si) più, anche nelle vendite, ha dovuto sterzare di brutto, rivendendo anche la selva del parco-uscite.
Zagor e
Nathan godono di uno zoccolo duro niente male, ma non fanno sfracelli... e non ne faranno di certo a breve.
Tutti gli altri campano quasi di rendita sui precedenti quattro, con
Julia e
Dampyr che provano a galleggiare con dignità
.
Aggiungere un
Saguaro a questo panorama, mese per mese, è stato un azzardo un po' troppo calcolato... nel senso che nel peggiore dei casi si sapeva già come procedere. Ed infatti...
Forse è ora di cominciare ad adattarsi a (nuovi) progetti in cui la serializzazione sia concepita per mini-cicli, per ricorrenze specifiche, senza offrire lo stesso prodotto a a catena ogni mese, col rischio che nessun numero sia desiderato&percepito come fondamentale in una serie, ma solo un episodio dei tanti... senza aspettative.
Forse così si potrà contenere una certa disaffezione su cui ricade il lettore occasionale non-fidelizzato... smarcandosi dal modello del buonarrotico appuntamento mensile.
Per questo anche la completa soppressione di Saguaro mi lascia perplesso.
La sua tenuta è così catastrofica da non poter pensare di riproporlo (più in là) con una cadenza, chessò, quadrimestrale, in volumi più costosi ma ricercati, come evento "speciale"... per tutto quello che ha ancora da dire/raccontare, prima di scavarsi la fossa da solo in qualche ranch dell'Arizona
ALOHA NATIVO