Cravenroad7

io questo albo me lo sto covando da leggere nel prossimo week end di vacanza, non ho mollato eh

finalmente ho avuto il tempo e la calma per leggerlo.
sono rimasta basita per le regole delle madri guerriere; dover pagare con la vita la morte del proprio mago è già una punizione spaventosa per una vita votata al sacrificio e al rigore, ma tutte le altre mutilazioni sono veramente inumane.
a questo punto non sono poi così certa che ecuba abbia fatto male ad unirsi agli algenti, sono orribili ma sono meno str**zi di sedicenti esseri umani che tagliano i legamenti alle proprie consorelle.
sono contenta per il nuovo affascinante personaggio che si unisce al gruppo dei comprimari (la monaca senza naso della quale ho già dimenticato il nome), mentre si conferma la solidità della storia che vede protagonisti Gmor e Ian.
disegni molto belli ma a tratti confusi, non riuscivo a districare chi e cosa stessero facendo (vedi combattimento fra madri guerriere in cui non trovavo le braccia e non capivo dove fosse arrivato l'affondo).

la fiat potrebbe fare un nuovo mezzo da lavoro chiamato Fargh!

edit: non ho capito cosa festeggino al ritorno al vallo, hanno perso il mago e alcuni membri della guardia.
certo che sono tornati vivi, ma lo scopo della missione?!

A me invece il combattimento tra le monache è piaciuto un sacco!

Comunque esultano perché Ian gli ha riportato i soldati (e probabilmente tutti pensavano che nessuno sarebbe tornato vivo dalla missione) e lo scopo passa giustamente in secondo piano.

Beh si, ma perdite ne ha avute.
Diciamo che ha parzialmente cancellato l'impressione che li portasse a morire ammazzati tutti, tutte le volte

Albo 12 a mio parere sottotono: vicenda inutile che serve solo a spiegare due cosucce del mondo di Dragonero e disegni non all'altezza.
Per un fantasy io vorrei più continuity, non solo storielle autoconclusive e il mese dopo è come se non fosse successo niente...

Concordo con Leonearmato sul #12.
La storia mi é parsa troppo interlocutoria, finendo per annoiarmi.
Aggiungo che personalmente non mi piaciono i dialoghi scritti da Enoch.
Li trovo sempre troppo "teen".

storia piatta per 3/4.

A questa serie ci vorrebbe una maggior drammaticità e rapidità, d'azione e di dialoghi. Forse, come detto sopra, una continuity più marcata gli gioverebbe.
Il mio comunque è il parere di un lettore occasionale (che ha letto solo un 5 numeri), in attesa dello speciale a colori di luglio.

Dopo le due storie precedenti questa sembrava realizzata da e con i protagonisti dell'Albero Azzurro...e poi dai,

Sono sempre indeciso se mollare o meno. Bella ed epica la tetralogia iniziale e affascinante il raduno degli scout, molto belli i num.10 e 11, ma le altre storie autoconclusive con cattivi di turno davvero mediocri (perchè io sò Dragonero e voi non siete un....), siparietti e gag un pò troppo da Corrierino dei piccoli e disegni non sempre all'altezza penallizzano fortemente la serie; e dire che finchè la vicenda è corale (pare solo a me che rispetto ai primi 4 numeri con Ian, Gmor, Sera e la sorella di Ian e questi altri ci sia un vero e proprio abisso, in fatto di dialoghi, confronti, situazioni e profondità?), con un mondo intero da esplorare a livello geografico/politico/sociale/militare si potrebbero creare saghe intere, da svilupparsi negli anni. Vedere perdere un'occasione così per dare spazio a certe storielle come questa dispiace assai. Comunque, un anno con Dragonero ha portato ad almento 7 storie buone e 5 (per me) quasi totalmente evitabili o, perlomeno, davvero secondarie. Attendo con ansia i prossimi numeri con Buscaglia ai disegni.

Io devo sempre fare la parte della fan girl
Leggo un fumetto per "leggere" non per trovarci chissà quale congiunzione astrale, parallelismo spazio temporale, né il significato della vita o tracce del passaggio degli alieni. Apro un albo e mi immergono nella storia, vado semplicemente altrove. E quando "parto" non mi interessa sapere come si chiama chi guida il treno, se sua sorella é una buona cuoca, se ha poi ritrovato la bici Che gli avevano rubato. Parto e basta, e per me una storia di dragonero é un semplice viaggio.

Ma nemmeno io voglio chissà che, noto però che, IMO, c'è una discontinuità incredibile tra le storie.
Stessa cosa, per andare OT, che ho notato tra il Signore degli Anelli e lo Hobbit. Molto bella la prima trilogia, adulta, ben costruita tanto quanto infantile e leggera la seconda. Ecco, in parole povere, c'è una certa infantilità in certe uscite Dragoneriane che smaga (me, s'intende).
Dall'altra parte, senza chiedere l'Universo, noto un sacco di rimandi alla storia antica (romana e medievale), a certi cicli letterari non solo del fantasy ma anche della fantascienza (Asimov, in parte), e la grande capacità che hanno i due autori di rendere verosimile un mondo intero, le sue genti/usanze ecc (viva gli Algenti, accidenti!!!). Perchè a volte ho la sensazione che tutto questo venga però appiattito per dare spazio a storielle così? Es: Per quanto mi riguarda "la storia della monaca" è superiore ad almeno 5 numeri usciti fin'ora.
Troppo intellettualoide? ma no dai....e poi scusa, ma anche tu Bertuccia critichi certe uscite di Julia senza se e ma, li non c'è semplice viaggio?

Letto anche io e devo dire di essere un po' combattuto anche se in linea di massima ho ricevuto sensazioni positive da questo albo.

Certo che in Julia c'è il viaggio, ma é sempre lo stesso! Non é che mi puoi sempre far andare a Tortona eh :p

ahahah, ecco, diciamo che per quanto riguarda i miei gusti personali, a volte con DN si va in posti bellissimi (1-2-3-4-5-10-11), altre volte, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, si finisce in zone un pò troppo provincialotte o depresse.
Esempio per far capire che sono proprio io che non riesco a entrare in sintonia con certe sfaccettature: a me sto numero non ha fatto ridere per niente, va bene i nani simpatici ma ho trovato troppo inverosimile la storia
Mi intrigano i prossimi numeri e sono affezionato ai personaggi quindi per un pò andrò avanti, poi vedremo

Beh... a me, dell'ultimo numero, è piaciuta proprio l'atmosfera goliardica che si respira in ogni pagina. Storie depressive o impegnate (e per più numeri) che diventano la costante di una serie senza soluzione di continuità, non mi entusiasmano più di tanto. Invece, in Dragonero, questo si evince; il cambio di registro nonostante il genere sia fisso nel fantasy la trovo una buona soluzione per spezzare le monotonie del racconto... e del resto è stato uno dei motivi per cui ho amato alla follia il Dylan Dog anni 80-90 ... proprio perché a volte uscivano storie totalmente sconclusionate ma di forte comicità.