Rispondo a Imp.
Anche se le sue osservazioni sono molto legate al gusto personale e quindi difficilmente contestabili.
1) è vero. Serra ha dichiarato che Medda e Vigna scrivono polizieschi, lui di fantascienza. Quindi la serie è per 2/3 legata a tematiche investigative in ambientazione futuristica.
2) Non so se il mio giudizio è sfalsato dal ricordo della prima lettura, eppure trovo Nathan ben caratterizzato ancora oggi. Certo il suo carattere introverso e vittimista può non piacere a livello empatico, ma questo è un altro discorso. Sull'avversione per la tecnologia del personaggio, ti darei in parte ragione, se non fosse che ritengo la scelta piuttosto efficace per descrivere l'estraneità del personaggio alla realtà in cui è costretto a vivere.
SPOILER.
La negazione di Nathan Never della tecnologia era assente negli anni giovanili.
Sembra nascere come conseguenza alla consapevolezza di un'alternativa possibile al modernismo sfrenato.
Forma mentale che si impone sul personaggio dopo la morte della moglie, l'autismo della figlia, e, di conseguenza, gli anni di meditazione nell'anacronistico tempio Shaolin da cui è strappato via a forza dal ricatto di Reiser.
FINE SPOILER
Personalmente reputo la doppia storia dell' Isolla del Drago, la peggiore dei primi Nathan Never.
Un po' perché sto alle arti marziali come all'uncinetto (e quindi ad Asimov)[:D], un po' perché non regge a mio parere il confronto con i racconti successivi.
A.
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