leonearmato ha scritto:
Il colore diventerà la prassi del fumetto, facciamocene una ragione. E non è solo una questione di pubblico, oggi nelle scuole di fumetto si insegna "a colori"
Queste cose in fondo fanno un po' tenerezza. Per come vanno e vengono le ondate/scuole di pensiero, a seconda delle tendenze & tempi, spesso in modo non tanto razionale (a proposito di "farsi una ragione") se non controproducente. I signori delle scuole di fumetto possono tranquillamente insegnare ai loro allievi tutte le varie e molteplici applicazioni del colore in questo campo artistico: buon per loro, saranno più skillati in caso volessero lavorare per l'animazione o l'illustrazione. Ma riportare che la
nouvelle vague del fumetto presuma a livello propedeutico solo tavole pensate a colori è lontano anni luce sia dalla realtà degli acquirenti, che delle prospettive del mondo a nuvolette.
Basti vedere la SBE: non è che se lancia a prescindere una testata a colori questa necessariamente acchiappa di più a livello di vendite ed attenzione. Non è che siamo ai tempi del Gameboy
Co
lor che la gente rianima il mercato se vede giochi nuovi di zecca a colori che sostituiscono quelli bicromatici
.
Infatti, parlando di serie recenti,
Orfani che è stato concepito come poco più di un videogioco variopinto è destinato a lasciare il passo, mentre
Dragonero in pieno b/n è molto più solido e tira avanti senza grosse difficoltà. Per non parlare di quella ciofeca multicolor del giovane
Martin impostata per bimbiminkia ma letta da quarentenni afflitti. Il colore in questi casi è poco più di un ingenuo surplus stile specchietto per le allodole (denavorta) destinato a chi ha poca familiarità col fumetto in senso lato, e ha bisogno appunto di un vistoso contributo di pa(il)lette in più per avvicinarsi a questo tipo di pagine. Ma le nuove generazioni sono abbastanza scafate anche al b/n. E infatti non si fanno problemi a comprare manga senza storcere il naso anche se manca la colorazione... che nel caso troveranno nella versione animata. E non è che i supereroi concepiti a colori stra-vendano qui come in patria stellestrice, dove arrancano fuori dal botteghino dei cinema
.
Questo non c'entra granché con
MercurioLoi né con l'integralismo di certi gusti personali.
Ma se pensano che il colore sia la nuova frontiera necessaria, temo debbano aggiornare mappa e bussola, o faranno un lungo viaggio senza seguito...
ALOHA SUPER MARIO LAND