Cravenroad7

Mano male! Questa è una buona notizia!

Sì, comunque anche se le vendite all'inizio non erano altissime si sarebbe potuta riprendere in stile Dylan Dog (dato che all'inizio volevano chiudere la serie del nostro caro ed amato Indagatore dell'incubo per il flop delle vendite).

Mmm sinceramente ne dubito

Difficile. La serie è troppo classica per i nostri tempi. E anche la confezione non è certo esaltante per l'occhio. Domanda retorica: quale pubblico potrebbe essere attratto da Saguaro?
Ciononostante, mi auguro che duri a lungo e che aumentino i lettori: in questo periodo critico sarebbe solo un bene per il fumetto.

secondo me è un miracolo se non diminuiscono i lettori.
sarebbe già una vittoria

Purché continui!

Letto il quarto numero: ottimo, veramente ottimo. Saguaro inizia a sembrarmi un personaggio alla Pat McDonald, ovvero un uomo pragmatico e realistico, pienamente consapevole che non si possono fermare gli ingranaggi della storia, una volta che si sono messi in moto: quel che si può fare è limitare i danni e contenere le perdite di chi in quegli ingranaggi rischia di finirci macinato, e lui ci prova sempre.

Punto di forza: i dialoghi, secchi e realistici, privi di battute a effetto o inutili fronzoli; la caratterizzazione dei personaggi, ben definiti e meno banali di quanto potrebbe sembrare in un primo momento. Buoni - ma perfettibili - i disegni di Alessandro Pastrovicchio, il cui primo punto di riferimento sembrano essere i fratelli Cestaro.

Una storia perfetta, quindi? No, alla perfezione ancora non ci siamo: nella seconda parte dell'albo c'è un leggero calo di ritmo, e per quanto si tratti di un peccato veniale mi sembra giusto segnalarlo. Saguaro rimane comunque una gran bella lettura, nonché, per quel che mi riguarda, l'esordio bonelliano più convincente dai tempi di Dylan Dog (addirittura?, vi chiederete. Per me sì).

oggi nel cestone dell'edicola montana ho trovato il n.4 di saguaro e l'ho preso
storia robusta non c'è che dire, con un sacco di riferimenti e una buona documentazione alle spalle.
i disegni non mi hanno fatto impazzire, sono piuttosto grossolani e siccome saguaro è già un po' cinghiale di suo, questo tratto pesante me lo rende difficile da digerire.
ma comunque, continuerò.
molto bella la scena con la vecchietta, credo che non prendersi troppo sul serio per il nostro protagonista sia una buona linea.
anche se gli sparano delle gran schioppettate, l'ironia lo rende più umano e fallace, in fondo non è un supereroe coi superpoteri.

L'ho comprato stamattina, oggi lo leggerò

Anch'io l'ho appena comprato. Non so se riuscirò a leggerlo oggi ma si prospetta (come i precedenti) un buon albo.

Ehi, è piaciuto anche a Bertuccia!

si però voglio chiedere ufficialmente una riduzione dello spread fra colpi sparati e persone colpite!

Ed è piaciuto anche a me! Come al solito la storia è molto solida e si legge con piacere, io non ho notato cali di ritmo, l'ho letta tutta d'un fiato! Per me Enna è uno dei migliori sceneggiatori in questo momento, ti tiene incollato durante la lettura. I disegni sono per me senza infamia e senza lode, Pastrovicchio usa per i personaggi un tratto pesante e un po' spigoloso che non amo molto, mentre ho trovato molto belli i paesaggi.

Mi sta prendendo sempre di più questa serie, l'anteprima del prossimo numero annuncia anche che ci sarà una certa continuity che mi fa molto piacere

Giusto, mi ero dimenticato di questa cosa. Sono da rivedere le scene delle sparatorie, in particolare ce n'è una (adesso non ho l'albo sotto mano) dove si vedono gli agenti proprio davanti alle mitragliatrici, completamente allo scoperto!!! Li avrebbero dovuto come minimo morire tutti... senza contare che, così a memoria, durante l'attacco frontale quando gli agenti sono arrivati in macchina non ne è morto neanche uno, o al massimo uno o due... Secondo me questi non sono pèarticolari da lasciar perdere.

si, la scena della mitragliatrice accerchiata da 3/4 persone a un metro dal pick up è assurda.
ma anche prima, c'è una grandinata di colpi che non feriscono o uccidono nessuno nemmeno per sbaglio.
diciamo che 3/4 di albo scorre in modo perfettamente verosimile, con gran equilibrio e lavoro storico, poi inizia l'ultimo quarto con un paradossale epilogo alla bud spencer.
il salto dall'elicottero mi ha strappato una risata