<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
<br />Oggi, con il consueto ritardo, ho letto il numero 115 di Julia.
Penso di provare verso il personaggio di Berardi quello che molti di voi provano verso il Magico Vento di Manfredi: una sorta di incredulo disagio di fronte ad una qualità media sempre altissima che ci costringe ad essere ripetitivi nelle analisi sui singoli albi.
Anche questo mese un ottimo numero.
Con un gran personaggio a dividersi la scena con la criminologa.
Ho notato rispetto al passato un approccio più agile e moderno da parte di Berardi nell'affrontare i dialoghi, particolarmente veloci e taglienti.
Come spesso succede, il finale è molto affrettato, ma credo che sia perchè non conta.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ciao Andrea,
anch'io seguo Julia regolarmente e lo trovo uno dei migliori fumetti in circolazione, proprio come MV. Tuttavia, nello specifico, devo dissentire sul tuo giudizio sul N.115. è vero che i dialoghi sembrano più agili, sintetici e diretti; ma questo è dovuto ad una semplificazione dell'apparato analitico-psicologico che è invece consuetudine di Berardi approfondire nella testata. In questo caso, la semplificazione ha un po' appiattito la vicenda rendendola solo apparentemente più fluida. Neppure il nostro Robert Mitchum si solleva dalla pura citazione.[;)]
<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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