Cravenroad7

Tavola spettacolare.

Mamma mia questo Accardi!!!!

Letto e apprezzato, senza però gridare al capolavoro.
Chiaro omaggio ai film "di genere" ed in particolare all'amatissimo (dal sottoscritto) Zatoichi del maestro Kitano.
Storia scorrevole e lineare, senza cadute di tono ma nel contempo povera di qualsivoglia "picco narrativo".
Ecco, per fare un'esempio manca "l'intensità" che si prova nel leggere un "Lone Wolf & Cub" o un "Vagabond".
Ma quelle sono opere giapponesi scritte ed illustrate da giapponesi, per questo motivo il lavoro di Recchioni e Accardi è comunque lodevole.
Per le tavole di Accardi ho notato che alterna pagine di vere e proprie meraviglie grafiche a tavole un po' più (perdonate il termine) "buttate lì".
Pertanto mi sento di giudicare l'opera con un complessivo e meritato BUONO, un gradino sotto però all'esordio della coppia Barbato & Casertano.

Letto anch'io, Recchioni non mi ha deluso e apprezzato molto. Trama lineare, avvolgente e dinamica che ti porta fino all'ultima pagina in un batter d'occhio, dialoghi brillanti e pochi personaggi ma ben caratterizzati... In perfetto "Recchioni style", esattamente quello che mi aspettavo!
I disegni di Accardi sono qualcosa di spettacolare per i miei occhi, ogni vignetta è ben curata, soprattutto quelle con i paesaggi. Ottime anche le scene d'azione, su tutte



Insomma, per me un vero capolavoro grafico! Anche la copertina mi piace molto, anche meglio di quella del numero precedente (e la prossima sembra ancora più bella).

Voto alla storia: 8.5
Voto ai disegni 10

Letto. Storia 7. Disegni 9. Copertina 8,5.

( Livello generale molto alto. Tavole spesso stupende, intesi e meravigliosi i paesaggi. Si perdona una certa piattezza visiva di certi comprimari, non so quanto involontaria, magari intelligente rimando alle tavole dell'antica rappresentazione pittorica nipponica.
Storia lineare, abbastanza prevedibile il finale ma condotto con maestria e snella abilità di linguaggio e ottimo delineamento dei personaggi, pur senza sublimazione che è nelle corde di RRobe ).

e copertina?

Grandissimo numero 2.
Completamente diverso in tutto e per tutto dal numero 1, quindi mi diventa difficile quale delle due sia la migliore...diciamo che vanno alla pari, due storie che ti coinvolgono e ti inchiodano alla lettura fino a che non leggi la parola "fine", e graficamente parlando due veri capolavori.
Complimenti a tutti gli autori!

Va be', è come se dicessi: "Sì, questo poema in rima non è male, ma non raggiunge l'intensità della Divina Commedia".

Credo che neanche Recchioni si illudesse né sperasse di raggiungere i sommi livelli di Lone Wolf: comunque, questa sua storia mi è piaciuta. Molto semplice ma ben narrata e scorrevole, grazie anche all'indispensabile supporto grafico di Accardi. Poi Recchioni mi sembra più sobrio e asciutto del solito, il che è indubbiamente un bene. Dopo un grande primo numero, un secondo che non sfigura al confronto: per Le storie la vita editoriale è iniziata bene.

Se mi è permesso un appunto:




Detto ciò, ad avercene....

in un albo di così poche pagine non è facile..e non c'è un solo personaggio forte da presentare. un recchioni così quadrato, attento ai tempi della narrazione e senza i dialoghi con gli steroidi, è stata una bella sorpresa. quando poi si respira una fantastica atmosfera come il questo albo (ah, le tavole con la neve!), mi ci butto a capofitto e non mi interessano trame mirabolanti con colpevoli impensabili o il nuovo capolavoro che riscrive il media fumetto.
meritava una serie questo lavoro, così come quello della barbato....purtroppo il numero di sparatorie, scazzottate e indiani non erano il minimo sindacale perchè la bonelli li promuovesse mensilmente a tempo indeterminato.

Non ho niente contro Saguaro, ma credo che nessuno ne sentisse la mancanza in edicola come altrove .
Storie come queste, invece, se messe in (mini?)serie, darebbero nuovo lustro alla casa editrice, per spunti, ambientazioni e qualità autoriale. Capitoli così fanno venire voglia di acquistare un'intera saga di episodi, ed ajutano anche a sbarazzarsi di certi automatismi di cui sono prigionieri molti personaggi SBE .

Ma da quell'orecchio i buonarrotici continuano a non sentirci.
Mentre nell'altro il cerume da "solita solfa" dilaga .

ALOHA

Lo sto leggendo...Mi aiutate per favore a pagina 68 il vecchio dicepoi lo stesso vecchio a tavola 70 dice....non capiscooooooooooo pleaseeeeee in questo villaggio c'è gente o no????

Io preferisco le recchionate ma se vale lo compro

sono ninja in pensione in realtà, se guardi bene le tavole sono mimetizzati nelle pareti delle case.

Ma che avete tutti quanti contro le storie brevi?

Il racconto è una forma letteraria nobilissima, e se una storia breve funziona così com'è, perché bisogna a tutti i costi darle un seguito o rammaricarsi che non possa continuare? Gli albi delle Storie bonelliane nascono per concludersi nelle 110 pagine, il che significa che gli autori li hanno scritti sapendo bene quando e dove si sarebbero dovuti fermare. Ho capito che alcuni dei protagonisti possono essere carismatici e ben caratterizzati al punto da far rimpiangere che in futuro non li si possa più rivedere, ma il fatto è che (quasi) tutte le storie, per brevi che siano, hanno bisogno di personaggi ben sviluppati per funzionare. Non penso che gli autori debbano fare economia e riservare le idee migliori alle storie più lunghe o alle miniserie: ben vengano questi "sprechi", in quanto dimostrano che alla Bonelli non latitano le idee valide.

E non parlate male di Saguaro: è un signor personaggio, protagonista di un signor fumetto!