vace ha scritto:
E perché dovrei aspettarmi a tutti i costi un'evoluzione?
Povero Enoch, se non si evolve nello stile non lo compriamo più?
Secondo questo ragionamento disegnatori come Montanari&Grassani avrebbero fatto la fame con questo lavoro già da 30 anni.
Secondo questo ragionamento Enoch sarebbe paragonabile a Montanari&Grassani.
Battute a parte. Ma non tanto. Dal duo da te citato in genere non mi aspetto nulla. Qualche volta mi aspetto, però, che disegnino un po' meglio. Da Enoch no.
Enoch è un autore del tutto diverso. E' un artista. Un artista completo (disegna&sceneggia). E nel corso degli anni si è evoluto. Con Gea ha raggiunto il suo acme sia per i contenuti sia per lo sviluppo narrativo.
Cita:
A parte gli scherzi, Con Gea (graficamente parlando) l'autore era già ad altissimi livelli. E qui non fa che riconfermarlo.
Certo. Ma è fermo a Gea, appunto. Graficamente e perfino narrativamente.
Lilith non è altro che la riproposizione stanca e fiacca di Gea. E i disegni, in questo senso, non aiutano la narrazione a sottrarsi da questa staticità (ripeto: pur essendo meravigliosi!).
Cita:
Poi. Che le storie non trovino un tipo di sviluppo narrativo me lo aspetto anche alla fine, però le linee guida mi sembravano chiare già in partenza: la protagonista deve trovare sti licaoni (o come si chiamano, non ricordo) per ogni albo in epoche e posti diversi. Bom. Tutto là¬.
Le linee guida sono deboli, statiche e prevedibili. Finora. Ciò che sta assumendo Lilith è l'impostazione della stanchezza. Ed è ciò che ha proposto sin dall'inizio. Non è in discussione la puntigliosa e rigorosa ricostruzione storica messa a punto dall'autore. Essa è interessante e ben fatta. Ma Gea ... pardon, Lilith continua ad essere un personaggio narrativamente sbilanciato rispetto al contesto. Invincibile al punto da schiacciare sullo sfondo i pur cesellati personaggi, l'ambientazione e tutto il resto. Affetta da crisi morali momentanee per poi eseguire nuovamente azioni distruttive. E poi dubbi e poi ancora devastazioni. Non vedo personalità in questo personaggio per il semplice fatto che Enoch non ha ancora ingranato.
La violenza sfoggiata nel n.1 era sensazionalismo. Squartamenti gratuiti, privi della profondità del realismo storico e crudo che si voleva tracciare.
Cita:
Ora, dati i presupposti, il lettore dovrebbe seguire la serie senza aspettarsi chissà quali dinamiche, processi, trasformazioni o colpi di scena durante il corso delle storie.
Eppure dovrebbe aspettarsi proprio delle dinamiche. Perché è quanto la miniserie richiede. Ed è quanto Enoch ha promesso. E poi: ti sembra che un autore come Enoch si possa limitare ad un progetto tanto prevedibile e insignificante? Cioè: dopo Gea mi dai un personaggio sfasato e linee guida statiche come la morte ripetute a cadenza semestrale?
Cita:
Non vorrei steste tutti confondendo fumetto seriale con miniserie. Questo nasce come fumetto seriale, non va oltre. tutto è già tracciato nel primo numero.
Forse c'è qualcosa che io non so? Lo dico perché questa
E' una miniserie. Come Gea. Nasce come tale e prevede uno sviluppo. Non nasce affatto per riproporsi uguale a se stessa all'infinito. (E poi a cadenza semestrale? Sai che pathos!)
Se tutto è stato tracciato nel primo numero, allora Lilith è un esperimento fallimentare. Perché il n.1 non raggiunge né il pieno realismo, né vira rispetto a Gea, né vi è un'integrazione della protagonista con il tessuto narrativo.
Cita:
O per ringalluzzirci un poco durante la lettura dobbiamo, che ne so, aspettarci un rapporto animal tra Lilith e la la lince (o quel che è)?
Da qui il mio stupore nel vedere tanta deludente sorpresa in alcuni lettori sia ora che nei mesi passati.
Dobbiamo aspettarci l'evoluzione. E' lecito. Così come lo era per Demian, Brad Barron, Volto Nascosto e Caravan. Come lo è, oggi, anche per Cassidy.
Cita:
edit: già che ci sono la dico tutta.
Bene!
Cita:
Spero tanto di non rileggere, così come accaduto appunto nei mesi scorsi (ma anche tra i primi post di quest'albo), messaggi del tipo "eh, ma Lilith è sempre la più forte del mondo, nei combattimenti vince sempre", "non cambia mai nulla, anche stavolta è andata in porto la missione", "questa serie è statica, accadono sempre le stesse cose"...
Vedi sopra.
Cita:
Ragazzi, se non l'avete ancora capito, la serie sarà così ora e in futuro. E sinceramente preferirei che si parlasse della storia in questione piuttosto che IN PRIMIS tracciare delle linee chiave sulla serie (che si può fare benissimo, per carità , ma non al punto di scrivere sempre e solo quello) al posto del commento sull'albo, tanto ormai è appurato che da questo specifico topoi narrativo non ci si schiodi: è inutile continuare a ribadirlo ad libitum. Che poi, diciamocelo chiaramente, questa staticità che viene tanto sbandierata è la stessa che si trova negli altri fumetti seriali. Qui forse si paga il dazio di avere sempre lo stesso scopo come soggetto ma almeno per me (ma credo anche per qualcun altro) questo fumetto è inanzitutto AMBIENTAZIONE, SCENARI, RAPPRESENTAZIONE DELLE VARIE EPOCHE. C'è un grandissimo lavoro dietro, un forte impegno e molti studi da parte dell'autore per l'uscita di ogni storia. Ovvio, se cercate delle trame arzigogolate forse fareste meglio a cercare altrove.
Allora è quantomeno sbagliato intitolare la miniserie "Lilith". Sarebbe stato più opportuno un "AMBIENTAZIONI STORICHE", "RAPPRESENTAZIONE DELLE VARIE EPOCHE". A che serve utilizzare un personaggio pretestuoso e disfunzionale per una rappresentazione delle varie epoche?
Se Lilith è un seriale, allora il personaggio dovrebbe essere il fulcro oltre che l'impeto della narrazione, mentre qui è addirittura l'elemento più debole (resta buona, appunto, solo la rappresentazione delle epoche). Se Lilith è una miniserie allora dovrebbe evolversi e abbandonare l'impostazione del seriale, ma qui fa l'opposto.
Pur volendo mettere da parte entrambe le scelte, di buono qui c'è soltanto il contesto. Ed è quel che piace a te e che giustamente rilevi essere ben fatto. Ma questo non salva la miniserie da un giudizio tendenzialmente negativo.