Cravenroad7

Persuaso dai vostri commenti positivi ho preso e letto Tutti colpevoli e m'è piaciuto quanto i due albi precedenti, forse anche più.
Buon periodo quindi e non è un caso la minor presenza dei soliti riempitivi, è segno che le sceneggiature hanno già molto da raccontare e mostrare. Torneranno sicuramente quando le narrazioni avranno il fiato corto per raggiungere le circa 130 pagine.
Per più plausibilità e meno texismo forse nel finale

E si, ma gli eroi positivi sono loro, mentre Webb, anche se si trova dalla parte dei buoni, è pur sempre un poliziotto.
Il poliziotto genera sempre sospetto e anzi, in Julia, viene tacciato di estremismo, razzismo, pregiudizio. Quindi sovente è meglio tenerlo fuori dai giochi, tranne per salvare la pelle all'eroina all'ultimo istante.

Grazie per i consigli, nel frattempo ho recuperato i primi 10.
Letti i primi 5, tutto molto bello, ma la rubrica iniziale di Berardi ho già deciso di saltarla perché è insopportabile

Confermo. Una roba che nemmeno una zia zitella e suora laica, potrebbe sognarsi di scrivere.

Dopo tre albi convincenti, ho trovato Liberate il vecchio Sam! così così, voto 5,5
Seguono SPOILER:
Fin da subito s'intuiscono gli scopi della banda, tipo in Die Hard - Trappola di cristallo e forse sarà per questo motivo, ma la vicenda mi ha un po' annoiato, sebbene si lasci comunque seguire e contenga qualche interessante riflessione.
Riempitivi: la lezione all'università e la "svolta" del figlio di Emily, ma vista la frettolosissima chiosa finale era davvero necessaria? Non potevano essere impiegate meglio quelle pagine?
Mi immagino un neofita acquistare quest'albo e cominciare a leggerlo, ma dopo poche pagine eccolo affermare "Acciderba! Ma io non so nulla del passato di tale protagonista e della sua famiglia! Come farò a proseguire la lettura? Ne leggerò mai un altro albo?" Ma ecco prontamente il soccorso di Berardi a pag. 19

Concordo con giudizio di Aleksandr, albo noiosetto.

In effetti albo costruito bene (le deduzioni della protagonista non mi sono dispiaciute) ma in cui latita un pò la suspense e non ci sono scene memorabili... personagi di contorno ben delineati ma ad esempio il ribelle incarcerato mi sembra un pò sacrificato alla storia corale.

Ecco diciamo che, come sempre, relegare i co-protagonisti a comparse sullo sfondo, non fa bene alla storia.
La "sceriffata", sacrifica la personalità degli altri, ai quali Julia ruba la scena.
Prende la parola, si incammina, cioè almeno condividi una strategia comunque, non sei mica dio. E se anche lo fossi, agire cosí, ti toglie meriti anziché aggiungerne.
La parte in classe, le lezioni tipiche di Calza, mi stufano abbastanza, sempre dal pulpito, sempre chiosate e lapidarie.
Fa anche capolino la frase sui genitori, scomparsa da qualche numero e Norma, la nonna, bla bla *sbadiglio*

Ho letto "A Forza Di Essere Vento" e mi ha lasciato veramente poco. Salto quindi a parlare di "Il Fatto Di Oak Park" che parte benissimo, sorprende poco dopo, si dilunga in una classica indagine whodunnit, e chiude in maniera sfocata con una soluzione dell'indagine priva di qualsiasi creatività e verve. Controfinale che può starci ma tutto sembra un pò mandato avanti col pilota automatico.

A forza di essere vento l'ho trovato banalotto, Oak Park è di una scontatezza unica....Berardi ha il fiatone ormai.

A me sono piaciuti entrambi gli albi, nulla di memorabile ma durante la lettura me li sono proprio goduti.

L'aumento di prezzo in Julia è stata un'occasione mancata, l'ho pensato anche la volta scorsa. Cioè si poteva lasciare il prezzo invariato e cogliere l'occasione per diminuire le pagine, ne avrebbe giovato il fumetto di sicuro e forse anche il mercato (a ogni aumento gli acquirenti tendono a diminuire di solito).

A forza di essere vento non m'ispirava e non l'ho preso, così come farò con quello di agosto (salvo commenti che mi convincano altrimenti).
Il fatto di Oak Park ha un incipit che colpisce, ma poi si smorza in un ritmo e sostanza da episodio, nella media, di Law & Order, discreto, ma nulla più, un 6,5 al massimo. Evitabile la solita lezione universitaria, gli screzi di routine con Webb, ma si segnala invece qui l'incubo dylandogoso.

Faccio una riflessione (non nuova, ma la ripropongo volentieri): leggo moltissimi fumetti, provenienti da ogni parte del mondo, ma quelli scritti bene come Julia si contano sulle dita di una mano. Monca. Berardi scrive così bene che riesce a farmi comprare la sua serie anche se trovo insopportabile la protagonista e buona parte dei comprimari, e nonostante le trame tendano a riciclarsi e ad alimentarsi di cliché. So solo che, quando apro l'albo, difficilmente lo ripongo prima di averlo terminato, tant'è la fluidità con cui la sceneggiatura scorre e la maestria con cui è scritta. Davvero, siamo a un altro livello rispetto al 90% dei fumetti in circolazione. Al 90%? forse anche al 99%.

Berardi sa scrivere bene. Chi lo discute?
Quando è ispirato sa produrre ottime storie e pure qualche capolavoro, ma non lo è sempre (chi lo è? Considerando poi che co-sceneggia minimo un albo al mese), a volte allunga il brodo e se una trama non mi convince, se trovo un finale, personaggi, situazioni o altri elementi che non riescono a piacermi uno può scrivere con grande maestria, ma poi alla fine l'albo non mi soddisfa del tutto.
Poi, parlo per me ovviamente, c'è l'argomento emozione. E' un autore che non riesce a emozionarmi o meravigliarmi o affascinarmi anche in maniera irrazionale. Lo ammiro, ma non lo considero tra i miei preferiti, forse troppo algido, tanto che né con Ken Parker (i cui numeri che ho letto, non poi molti, ho apprezzato tutti e ci sono dei capolavori, ma senza eccessivo coinvolgimento), né con Julia ho mai pensato di recuperare o leggermi tutti i numeri.

Si questo mese la storia è un po' riciclatina, ma ha dei punti di forza.
Disegni più grintosi, per quanto si possa definire "grintoso" il tratto pulito e dettagliato che caratterizza Julia.
Lei ha uno sguardo più carico, meno etereo e aulico. Nel complesso sia il volto, sia l'abbigliamento, sono più gagliardi e volitivi, meno da maestrina col bastone nel... (Scusate, non sapevo come rendere meglio il concetto).
Finalmente lavora di concerto con Webb e Ben, seppure in ruolo marginale (ma voglio dire, a Webb glielo facciamo aprire un cassetto in casa della vittima, per investigare, o deve tenere le mani in tasca mentre Julia ficcanasa?)
Detto questo, la figata sarebbe stata che SPOILER lo stupratore fosse davvero in casa sua, invece che in sogno. Per un attimo l'ho
pensato, ma dopo una vignetta ho capito che si trattava del solito incubo e quindi l'ho
saltato a piedi pari.
Un po' assurdino che il colpevole assista allo stupro della donna (filava come una lippa in bici, o era in bici anche lui, oppure me la deve spiegare; non basta "studiare" le abitudini della vittima per ritrovarla esattamente in quel punto). Confermo di aver letto tutta la storia, senza interruzioni. In questo momento riesco a leggere solo DD (purtroppo) e Julia, per motivi diversi.
Julia perché è un buon prodotto, DD perché è difficile recidere il cordone ombelicale.