Ormai la vicenda si sta delineando. E questo #3
L'infermo che cammina (cioè ML
) rispetta le aspettative dopo il numero precedente, seppure alla fine risulti meno "morganiano" di per sé e leggermente più scontato, nei modi di districare i destini dei vari protagonisti.
Difficile leggerlo in chiave(rotta?) autoconclusiva: ormai siamo ai livelli di serie tv, se ti perdi un pajo di episodi miagoli nel bujo. Comunque le cose si fanno avvincenti in chiave continuity, il ritmo incalza (pure troppo, si vede che la scarsità di pagine accumula troppi passaggi in modo rapsodico), Morgan passa spesso in secondo piano, e non c'è tempo per tracciare un profilo dei vari killers a differenza della serie base. Carina la parabola di
Charigee da paladino dei diritti voodoo a stregone venduto in decadenza; ma niente di che alla fine... pensavo un qualcosa di più carismatico (e duraturo?) da come si presentava negli incubi di Morgan. Pandora esagera nel mammonismo, mentre Inge finalmente "spacca" nonsoloimaroni
.
Unica nota (sempre) negativa le copertine, sia a livelli qualitativi che quantitativi: con l'effetto a bande/mosaico si potevano aggiungere più motivi alla resa iconica del tutto, mentre qui tutto s'impoverisce nel concetto asfittico a pagina intera.
Splatter ed onirismi figurativi quanto basta, anche se la strage dei cinefili di "Black Mamba" deve essere una citazione di qualcosa. Si comincia a quagliare sull'istinto omicida di Lisbeth che nei numeri scorsi si faceva un po' fatica a ricostruire. Un po' strano come il tizio della Sezione 5 vuoti tutto il sacco con gli interessi alla fermata del dirigibile per una semplice pistola puntata, ma il gioco vale la candela di un bel
seoi-nage da
ippon (letale) per Morgan
Qualche eco brendoniano (marionette, lacrime di tenebra, squali) mentre proseguono le parentesi più
kinky con quella zozzona della direttrice adesso coadiuvata dall'infermiera Gretchen, come in ogni classico soft-porn per reghezzzi arrapeti che si rispetti. Essere più adulti è una cosa non pertinente al Chiave
ALOHA BAD BOYS, 4 EVER