Back in time, for Sunday.
Nel tempo libero domenicale ho letto uno dei numeri che mi mancava, e cioè l'ultimo della prima serie, il #24
Serial Toons. Mi è piaciuto molto e conferma (di riflesso) le mie perplessità sulla nuova serie per quanto visto sinora.
Puro Chiaverotti in stile trash di serieZ per sua stessa ammissione; orchestrata al meglio su più piani di meta-fiction l'interazione tra il mondo dei cartoons, quello umano, e l'intelligenza artificiale - roba che certi autorucoli dylaniati dovrebbero studiare nei corsi di recupero serali, visti gli sterili metapipponi che ci propinano da mesi
Divertente e leggero, splatter quanto basta, disegni Cavazzano-like, nevrastenie di contorno, virus informatici, malattie veneree, vamprostitute fumettose alla Jessica Rabbit, qualche preziosismo autocitazionista (v. Mastro Hora e Mana Cerace), ed un Morgan scorbutico ed essenziale che non si deprime per deprimere il lettore. Ben congegnato anche il sistema matrioskesco di finzione nella finzione, col cervellone digitale che elabora storie che a loro volta elaborano altre storie, fino a partire per la tangente ribellandosi a qualsiasi algoritimo prevedibile. Interessante il monolito-SommoCreatore con la spia rossa che mi ricorda
Forse non proprio azzeccata la morte di Burton, ed il controfinale è un po' tiepido, ma la storia nel complesso tiene molto bene. Perché in 94 pagine ha modo di snodarsi in autonomia, con efficacia, ed andare dove deve andare a parare. Senza impantanarsi nei crucci di una semi-continuity costretta ad affastellare personaggi riesumati e filoni narrativi in origine esauriti in una 60 di pagine liofilizzate alla meno peggio, che di sostanza in sé ne presentano poca, e come singolo prodotto ci fa una magrissima figura complessiva
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ALOHA SUNDAY BLOODY SUNDAY