rimatt ha scritto:
Io sono in pari con le letture: ho letto tutto, compreso il bis con la giovane Julia, ma (pur essendo sempre albi di buona qualità) non ho trovato nulla che mi abbia impressionato più di tanto e che si sia discostato dall'ordinaria amministrazione juliesca. Che è juliesca, appunto, e che pertanto dà diverse lunghezze a (quasi) tutto il resto della serialità bonelliana; detto questo, però, siamo in piena "comfort zone" berardiana.
"Visioni" esce un pochino dalla comfort zone, arriva al ballatoio. Azzarda un pizzico di autoironia (proprio quando Webb muove a Julia le critiche che di solito le muoviamo noi), è meno stucchevole negli atteggiamenti, non indulge nel bacchettamento morale, non si lascia cullare dal proprio melodramma familiare.
Sembra muovere i primi passi verso una maturità scevra di lezioso autocompiacimento.
Verrò prontamente smentita il mese prossimo