Preso oggi a scatola chiusa Golem. La storia è ambientata a Roma nel 2030 (che è come dire dopodomani). Il nostro protagonista è Steno, un ragazzino sui 13/14 anni che vive in un futuro distopico, multinazionali, consumismo, alta tecnologia e compagnia danzante. Allora iniziamo dalla copertina: abbastanza anonima, senza infamia e senza lode. Bello invece il modo in cui è scritto il titolo. Storia: inizia bene, vira poi su territori action che non sono la mia tazza di thè ma che rimane pregevole, nel finale scade nel buonismo assoluto. In breve, soggetto 7, svolgimento 6,5, finale 4. Se si fosse tentato di "aggredire" maggiormente il contesto futuristico, di piantarci ben bene gli artigli e di sviscerarlo nei suoi lati più oscuri (magari tranciando le ultime 20 pagine, lasciando un finale sospeso) ne sarebbe venuto fuori un gioiellino. Invece ci si concentra totalmente sulla vicenda rendendo il tutto un po' insipido. Evidentemente il cyberpunk è da un'altra parte. Così è un 6-. Lato disegni: siamo dalle parti dello stile mangoso, dei nuovi anime alla Netflix per capirci, che in movimento può essere molto bello, fermo sulla pagina perde un po'. Colorazione abbastanza fastidiosa per il mio occhio, ma è un effetto voluto a incarnare un mondo di plastica, quindi va bene così. Molte splash page, alcune davvero belle, molte pagine nere di cui non capisco sempre il senso. Anche di Roma vediamo niente, potrebbe essere il Cairo o New York o qualsiasi altro posto. Do un 7 di stima (perché non so disegnare e quindi non mi sogno nemmeno di criticare chi lo fa). Consigliato a chi ama la fantascienza a lieto fine.
V
_________________ -Capo, stai uscendo? -No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.
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