È innegabile che con il passare degli anni la Bonelli stia pian piano perdendo lettori. La spiegazione più semplice è ovviamente quella della crisi economica, che da un lato danneggia gli editori e dall'altro costringe i fan a risparmiare sull'acquisto di alcune testate. Ovviamente non sono mancati i soliti fanatici pronti ad accusare autori e disegnatori, asserendo che nella casa editrice milanese lavorano principalmente degli incapaci che non sono in grado di valorizzare a dovere i personaggi. Ora, la mia domanda è: ma i personaggi della Bonelli si possono effettivamente valorizzare? analizziamo il più importante:
Tex Willer: Tex è un "ranger" che scorrazza per la prateria insieme ai suoi pards affrontando banditi, stregoni, truffatori e chi più ne ha più ne metta. Ora, molti affermano che le nuove generazioni non amano il western, cosa abbastanza vera. Ma allora, come si spiega l'enorme successo dell'ultima fatica di Tarantino? come mai non c'è un ventenne in giro che non abbia visto ed amato i film di Leone? ecco, la risposta è molto semplice; quando si parla di Western ai più giovani, loro pensano subito al sottogenere "Spaghetti Western", quella variante tipicamente italiana, colma di violenza e personaggi brutti, sporchi e cattivi. Nessuno è interessato al classico western americano, quello con un brizzolato John Wayne che va a caccia di banditi. Come si può quindi pretendere che le nuove generazioni si appassionino ad un personaggio come Tex? un personaggio dalla faccia estremamente "pulita", che va in giro indossando una camicia gialla in mezzo al deserto o alla prateria (praticamente come avere un bersaglio sulla schiena con scritto "Sparatemi!"
) e impreca dicendo "Peste!" ogni due secondi?. Ora io non sto dicendo che la Bonelli debba liberarsi di Tex (ci mancherebbe, lui è la storia di questa casa editrice) però concedetemi che per una casa di fumetti non è proprio il massimo basare le proprio fortune passate, presenti e future su un personaggio concepito negli anni 40' e rimasto pressoché invariato da allora.
Ora, questa è un analisi fatta al volo, ma si potrebbero dire cose molto simili anche di altri personaggi Bonelli, da Zagor (non me ne vogliate ma la prima volta che l'ho visto sono scoppiato a ridere) a Martin Mystère, passando per i vari Magico Vento, Adam Wild ecc ecc. Forse (oltre al nostro amato indagatore dell'incubo) se ne possono salvare tre:
Brendon: potrebbe avere del potenziale, soprattutto ora che gli scenari post apocalittici stanno tornando di moda (vedi Mad Max: Fury Road
).
Dampyr: di cui mi dicono ci siano storie fantastiche ma che, purtroppo, condivide le origini con un personaggio ben più famoso, il Blade di casa Marvel. E di questi tempi è un problema non da poco
Nathan Never: che di originale ha poco o nulla, ma in casa Bonelli è un po il Dylan Dog della fantascienza, quindi può avere ancora molto da dare
Ecco, a parer mio la Bonelli dovrebbe ripartire da Dylan e dai tre sopracitati e cominciare ad osare sempre di più, proponendo personaggi più moderni e spregiudicati. Orfani è stato un bell'esperimento in questo senso, ma soffre dello stesso problema di Tex e Zagor, è un fumetto che può piacere solo ad una precisa generazione. Ciò che rese grande DYD all'epoca fu proprio la capacità di appassionare i vecchi e i nuovi lettori, con un personaggio in cui si potevano identificare un po tutti.