<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Wally West</i>
Cosa, cosa, cosa? Pensi che il fallimento di Trigger sia imputabile alla Star Comics? Spero tu stia scherzando, ma poichè ne dubito e credo che tu sia fermamente convinto di quello che hai appena scritto, ti svelerò un piccolo segreto: la responsabilità artistica di un'opera è del suo autore. Punto. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
E allora io te ne svelo uno grande, di segreto: se io, editore, accetto di pubblicare un fumetto di Tizio, autore, è perché ritengo che possa funzionare. Altrimenti, se lo pubblico sperando nella misericordia divina o nella clemenza dei lettori, e in fondo in fondo ritengo che l'autore (o gli autori) non siano all'altezza, sono solo un kamikaze. E quindi mi merito il fallimento. Anzi: ne vado in cerca. Punto.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">NONO ESISTE ALCUN PATTO DI LEALTA' CON CHICCHESSIA. Ho letto di questa cosa ridicola un po' ovunque e francamente non so da quale Terra Alternativa sia stata presa.
Ma sei libero di crogiolarti con questo tipo di argomentazioni e pensare, magari, che un editore pubblica per beneficenza.
Se una testata non vende, io la chiudo e basta e me ne sbatto altamente se qualche centinaio di persone è rimasta insoddisfatta.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
La Terra Alternativa da cui è stata presa è la stessa in cui opera la Bonelli, che non potrà essere presa a paragone ma che - di fatto - opera in un certo modo, e che ben conosce il significato della parola "rispetto". In questa fantomatica Terra 2, se io, editore, do il via a una serie e la chiudo dopo quattro numeri perché non vende, non faccio niente di male: non posso lavorare all'infinito in perdita. Ma se io, editore, chiudo una miniserie che va male dopo quattro numeri su sei, commetto una scorrettezza nei confronti di tutti quelli che quei quattro numeri li hanno acquistati (magari proprio spinti dalla brevità del fumetto). Detto questo, se tu "te ne sbatti altamente" del fatto che alcune MIGLIAIA (e non centinaio, suvvia: un minimo di realismo ci vuole!) di lettori siano insoddisfatte, dico solo una cosa: buon per te che non lavori nell'editoria (almeno lo spero)! A te quella di inimicarsi migliaia (ma anche centinaia) di potenziali acquirenti e sostenitori sembra una mossa commercialmente intelligente? Per me non è così.
Comunque noto che non hai letto con attenzione il mio post, e ripropongo la domanda: c'è una Casa editrice che opera nel mondo del fumetto da decenni, e che pertanto lo conosce molto bene. Una Casa editrice che, in passato, si è vantata del fatto di aver lavorato anche in perdita, pur di non privare i propri lettori della conclusione delle serie che aveva iniziato a pubblicare. Questa Casa editrice (che chiameremo SC) progetta una miniserie di soli sei numeri (con tutti i rischi che questo comporta, compreso quello che non venda, perché può succedere) e la sospende dopo quattro. Sei proprio sicuro che questa fantomatica Casa editrice non abbia sbagliato qualcosa?
Perché costa tanto ammettere che, <b>in quest'occasione</b>, la Star Comics si è comportata male?
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