Salve a tutte/i. Perdonate la domanda del titolo, che spero non venga intesa come indice di altezzosità, bensì come sincero disorientamento (lo stesso che molti amanti di Dylan Dog provano da un periodo di tempo più o meno lungo, a seconda dei casi).
Ho quarant'anni, e un carattere che mal si concilia con lo stile dei forum, e forse più in generale della comunicazione su Internet: non mi piacciono le polemiche, non amo urlare (e che mi si urli contro, s'intende), sono insofferente ai toni tranchant e sarcastici che quasi tutti, prima o poi, finiscono per adottare durante le discussioni.
Eppure: sono qui. Perché?
E soprattutto: perché ci sono arrivato proprio nel periodo in cui ho smesso di collezionare Dylan Dog? (Non per la prima volta, lo ammetto: già dopo il numero 300 mi allontanai per un paio d'anni, decidendo di tenere solo gli albi che mi fossero piaciuti -che furono ben pochi, ahimé.)
In qualche modo, forse, questa domanda contiene la risposta.
Sono qui perché Dylan Dog è una delle due o tre cose che hanno reso vagamente tollerabile la mia adolescenza, ed è quel tipo di legame/debito che di fatto è impossibile sciogliere. Ho iniziato a leggerlo nel 1992 (non ricordo di preciso quale fu il mio primo albo, ma comunque qualcosa tra "Maelstrom" e "Armageddon"), ereditando (intendo dire che la lasciò a casa mia tornando dall'università) la collezione di mia sorella. E non ho mai smesso, anche se confesso di aver (e aver avuto) un vantaggio non da poco, ossia quello di lavorare in un'edicola.
Poi le cose sono cambiate. Ci sono andato io, all'università: e a quel punto ho iniziato a leggerlo meno regolarmente, nel senso che aspettavo di ritornare a casa (una volta ogni tre/quattro mesi) per recuperare i numeri usciti nel frattempo. E se ancora oggi sono in grado di ricordare a memoria titoli, sceneggiatori e disegnatori di tutti i primi cento numeri della testata (e mettiamoci pure tutti gli Speciali, Almanacchi, e Dylandogoni usciti nel periodo), negli ultimi venti anni l'amore si è trasformato in affetto, e poi in vaga (ri)conoscenza. Ricordo pochissimi colpi di fulmine: l'esordio della Barbato (e diverse delle sue storie, in verità), "Mater Morbi", qualcosa di Medda e Accatino. E poi ovviamente gli albi di Sclavi, benché spesso fosse soprattutto il nome, e la rarità delle sue apparizioni, a render memorabile l'albo.
Forse, iscrivermi qui è un modo per cercare di rendere la mia esperienza di lettore dylaniano, se non altrettanto soddisfacente come un tempo, quanto meno nuovamente interessante e proficua. Mi auguro che l'idea di scambiare pareri con altri appassionati possa condurmi a leggere con maggiore attenzione e partecipazione -o, in altre parole, che la frequentazione di Dylan Dog torni a essere qualcosa in più di una semplice abitudine, una specie di stanco tributo all'amore di un tempo. E visto che da solo non credo di potercela fare, ho pensato che si poteva provare qui -del resto, se proprio ci si deve rituffare nel passato, cosa c'è di meglio di un luogo meravigliosamente anacronistico come un forum?
(Se dovessi restare, giuro che cercherò di essere meno logorroico, in futuro. Sono quasi certo che non ci riuscirò, ma almeno una promessa ve la devo. Grazie per l'accoglienza.)