... anche se pur senza fare troppo rumore, dovrò pur dire qualcosa per presentarmi
Salute a tutti, sono Mattia, romano, trentatreenne, studi classici, redattore, informatico, musicista a tempo perso.
Dylan Dog è stato uno dei fondamenti della mia vita tra la tarda infanzia (iniziai a comprare i primi albi a nove anni circa) fino all'età adulta, e mi dilungherei troppo se volessi descrivere quanti vuoti è riuscito a riempire in un'esistenza pigra e per lo più solitaria come la mia.
Questa lunga e intensa esposizione già dall'età infantile deve aver senza dubbio favorito lo sviluppo della mia iper-riflessività e di una malinconia cronica che purtroppo negli anni è degenerata in situazioni peggiori. Ma delle cose importanti si prende il brutto come il bello, e una delle cose che non rimpiango è sicuramente la passione che abbiamo in comune qui.
Salvo un paio di eccezioni di poco conto,
gli ultimi albi che ho letto risalgono al 2008, quando le nuove esperienze della vita "da grande" finirono per portare altrove la mia attenzione. Dallo scorso autunno, complice la combo composta dall'albo del trentennale e quel
Dopo un lungo silenzio (comprati e mai sfogliati per precisa scelta) che ha in parte ispirato il mio nickname, s'è risvegliato qualcosa di insistente.
Il tempo trascorso ha cambiato molte cose, alcune inevitabilmente spoilerate dai media (Bloch), ma
la maggior parte le ignoro completamente. Così mi avvicino a questo forum mosso da un intento ai limiti del proibitivo: riprendere da dove avevo lasciato, magari passando inizialmente per i punti fondamentali del percorso, e aggiornarmi in un ordine il più cronologico possibile.
Ce la farò? Ai postumi (della sbornia) l'ardua sentenza