Teo, una ventina d'anni sul groppone, appassionato di fumetti e di cinema, nonché videomaker amatoriale con predilizione horror.
Ho iniziato a leggere Dylan Dog all'età di 7 anni.
A dir la verità "leggere" è una parola grossa: sfogliavo i volumi di mio zio per guardare le sequenze splatter.
Albo preferito del periodo: "I conigli rosa uccidono", che aveva un bellissimo inizio gore e una copertina che mi ricordava Roger Rabbit cattivo (ah, la mente dei bambini come fantastica bene).
In quel periodo, sempre a scrocco, iniziai a leggere pure Julia e Napoleone. Forse Brendon.
Quei fumetti oggi non esistono più.
Salto temporale al 2006.
Estate.
Trovo nella mia fumetteria di fiducia patavina il numero 1 in collezione book.
Dico: "Ok, è giunto il momento di recuperare Dylan Dog".
L'impresa si interromperà dopo un mese, con l'annuncio della GrandeRistampa.
Ad ottobre inizio la raccolta ufficialmente, paziente, prendendo quel volume bimestrale e divertendomi come un idiota.
Mi esalto per le copertine di Roi, mi commuovo per "Memorie dell'invisibile", mi esalto per "Morgana".
Sono un bambino alla scoperta di un mondo nuovo.
Poi arriva "Johnny Freak".
L'interesse si assopisce.
Definitivamente, pare.
2012.
Esce "La legione degli scheletri". Mi piace troppo Stano per evitarlo.
Mi diverte.
Da uno scatolone in casa recupero "Mater Morbi", "Il cammino della vita" e "Relazioni pericolose" e il Gigante disegnato da Roi.
Torno in fumetteria e mi porto a casa un po' di numeri arretrati della GrandeRistampa.
Leggo "Oltre la morte". Leggo "Titanic" (con uno strano senso di deja-vu; forse una storia letta da bambino dallo zio).
Per quanto non sia perfetto, a Dylan gli voglio bene.
Lo si segue con la GrandeRistampa e gli inediti mensili (e forse si inizierà coi SuperBook, chi lo sa, magari c'è qualche perla).
Forse mi prenderanno per pazzo, ma devo farlo: arrivo in via Craven Road 7, suono il campanello, sento urlare.
Attendo Groucho.
Salve a tutti voi!