Ricordo ancora la scena. Pomeriggio piovoso di qualche anno fa. Bar. Amici che non arrivano e impazienza, noia, non so assolutamente cosa fare. Davanti a me si staglia un'edicola, occasione propizia per passare qualche minuto. Entro, guardo un po', niente che mi attirasse particolarmente.. A quel tempo ero ancora poco più che bambino, un adolescente a scoppio ritardato che ancora non aveva dato neanche il primo bacio e che non aveva esperienza di alcun tipo, tantomeno di fumetti. Mi fermavo ai Tex di mio padre e alle collezioni di Peanuts e Topolini. E comunque non ci capivo un acca. Vedo un Dylan Dog, il numero 263, La Collina dei Conigli. Mi ispira, non so perchè, mi incuriosisce, magari ne avevo sentito parlare. Fu amore -platonico- a prima vista. La storia non è così male; quel giorno mi sembrò bellissima. Non ho problemi nell'affermare che quel numero fu la scintilla che mi aprì alla voglia di conoscere certi campi, in particolare tutto quello che si riferisce all'arte non imparabile a scuola: cinema, fumetti, ecc.ecc... Ci fu una pausa a dire il vero, per qualche mese ancora non iniziai a comprare niente, anche per scarse capacità pecuniarie, ma ormai il demone era in me; numero 268, Il Modulo A38. Comprato, e da allora non ho più smesso.. Ogni bancarella era -ed è- un'occasione per trovare uno dei primi numeri a poco, ogni forum mi poteva -e può- dare informazioni che mancano, ogni nuova serie è occasione di lettura e giudizio critico. Ed ogni mese attendo il nuovo numero. Non è cambiato così tanto da allora: ho qualche -poca- conoscenza in più in materia e una fame di informazioni, citazioni, aneddoti, storie, infinita.
Piccolo dettaglio personale in più: da quel periodo, sempre più fortemente, ho una scintilla in testa. Fossi un bambino a cui chiedono cosa fare da grande, risponderei: lo sceneggiatore di fumetti.
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- When I'm sad, She comes to me, with a thousand smiles, She gives to me free... J.Hendrix
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