Per la storia e i posteri.
"Gianfranco Manfredi 8 novembre alle ore 10:01 · Fatevi un favore. Leggete queste battute. Se dopo averle lette continuate a pensare che i dialoghi dei fumetti devono dire soltanto cose funzionali alla storia nel modo più scarno possibile, o usare espressioni stereotipate, oppure non dire niente tanto bastano i disegni e i rumori, allora rinunciate del tutto a leggere i fumetti e soprattutto rinunciate a scriverli." A domanda di un commentatore se sia un riferimento a qualche collega, Manfredi risponde: No, è un suggerimento per chi comincia. Non m'ha convinto. Ma d'altronde i dialoghi di Recchioni sono un po' il suo tallone d'Achille, quindi va bene.
"Gianfranco Manfredi 9 novembre alle ore 0:19. Apro adesso L'elenco telefonico degli uccelli (sic: poi gli faranno notare che è "accolli") di Zero Calcare perchè non me ne perdo uno dei suoi libri, e mi casca l'occhio su una dicitura: "Della prima tiratura di questo libro esiste una versione limitata di 5555 esemplari numerati a mano con copertina disegnata da Leo Ortolani e colorata da Lorenzo Ortolani." Ora: perchè 5555? Faceva fico il numero? E fa fico la numerazione a mano? A timbro è scrausa? E questa storia delle cover variant non è che sta scassando i maroni? Perchè , scusate, ma in un fumetto seriale fatto da molti disegnatori e più autori, posso anche capirla, ma ha senso che uno si compri un fumetto, che so, di Bonvi, con la cover di Silver o viceversa? No. E dunque mi volete spiegare che cazzo di senso ha che uno si compri un fumetto di Zero Calcare con la copertina di Ortolani o uno di Ortolani con la copertina di Zero Calcare? Ma gli uffici marketing non hanno di meglio da fare che confondere le idee ai lettori per un pugno di dollari in più? Eccheccazzo!" Non capisco cosa ci sia di sbagliato in questo post. ZeroCalcare è diventato una macchina per fare soldi e con tutto il bene che voglio a lui e Ortolani uno ha tutto il diritto di esprimersi contro questa marchetta delle variant, soprattutto quando Recchioni sentenzia su qualsiasi cosa. E difatti:
"Roberto Recchioni 9 novembre alle ore 12:59. Fatemi una promessa: quando sarò diventato un dinosauro incapace di capire il mondo che mi circonda, ditemelo e fatemi smettere di postare su FB. E no, niente battute facili: quel giorno arriverà ma non è oggi." In queta storia sono importanti soprattutto i commenti dei fan. Infatti, uno dei suoi accoliti gli fa subito capire che ha capito, dicendo "Mi sa che come al solito qui non hanno capito di cosa stai parlando, comunque hai risposto pure troppo signorilmente al post di ieri alle 10 e di stanotte."
Passa un po' di tempo. Ecco cosa scrive Manfredi su Adam Wild. Gianfranco Manfredi 22 novembre alle ore 13:13 . "Continuo a ricevere messaggi su Adam Wild, di cui vi ringrazio. Devo un chiarimento in sintesi: 1. Si concluderà con il n.26? Sì. 2. Vendeva troppo poco? Sì. Meno di tutte le mie serie precedenti. D'altro canto è oggi difficile fare paragoni con il passato ( se paragoniamo le vendite dei dischi e quelle dei libri tra i decenni passati e oggi, è un funerale) . Diciamo che attualmente la soglia di sicurezza per i fumetti Bonelli è sopra le ventimila copie mensili. Sotto, scatta l'allarme. Soglie molto più basse di quanto non accadesse in passato. 3. Potrebbe esserci un'inversione di tendenza? Dipende dai lettori. In altre serie è capitato che si sia bloccata la produzione e poi la si sia riaperta perché la serie è risalita uscendo dalla zona pericolo. I piani vanno fatti lo stesso, ma i giochi si possono sempre riaprire, se li riaprono i lettori. 4. Come sarà il 2016 di AW? Questo lo leggerete sulle anticipazioni del sito Bonelli per l'anno prossimo. Io posso solo dire: molto succoso. Tutti stanno dando il meglio. Per i disegnatori questa serie è stata ed è un trampolino. Nessuno la prende sottogamba."
Sta accusando la Bonelli di qualcosa? Sta dicendo semplicemente che vendeva troppo poco. Punto. Non si fa attendere la Sua replica, anche questa raffinatissima secondo le sue fangirls. "Roberto Recchioni 25 novembre alle ore 11:24 · Il giorno che leggerò di un fumettista che parlando degli esiti negativi di una sua opera-progetto dirà "ho sbagliato qualcosa", piuttosto che "è colpa del mercato", andrò a dargli dei soldi, giuro."
Stavolta persino i suoi seguaci rumoreggiano. Arriva, dal nulla, la replica di Frisenda. "Pasquale Frisenda 25 novembre alle ore 18:22. "Arriverà il giorno in cui certe figure che si muovono nel mondo del fumetto italiano si concentreranno più sui loro di fallimenti (e dire che non mancano... anzi...) che puntare invece il dito sul lavoro altrui, ma sarà sempre troppo tardi. Nel frattempo, in questo ambiente l'aria che si respira a causa di questi squallidi individui diventa sempre più mefitica." Molto dura, ma anche interessante. C'è del vero in questo post di Frisenda? Davvero alla Bonelli si respira una "cattiva aria"? Non possiamo saperlo, forse non lo sapremo mai.
"Roberto Recchioni 25 novembre alle ore 21:52. Lista di cose fatte con valutazione di successi e insuccessi. Giusto per mettere i puntini sulle "i" di chi parla di "numerosi insuccessi". - Dark Side: Tre albi in edicola, a colori, un numero zero, una copertina variant. Primo lavoro. Ventuno anni. A oggi mi sembra un miracolo che un gruppo di esordienti assoluti riuscirono a mandare un albo in edicola per tre mesi successivi e a partecipare a due manifestazioni. Il venduto non ci è mai stato detto. Del n. 0 vendemmo 2000 copie in una fiera (ma erano altri tempi). L'editore fuggì in brasile dopo aver dato al mondo perle come Dick Drago. - Battaglia edizioni Star Shop: Un anno dopo. Due albi scritti e disegnati da me. Solo per le fumetterie. Batta è in giro ancora oggi. Tanto male non andarono. - Notturno. Non credo che andò bene. - Pugno. Tre albi da edicola. Traini voleva fare gli spaghetti manga. Bagno di sangue giusto. - Napoli Ground Zero sulle pagine di Skorpio. Durò per anni, diede modo di lavorare a un'intera generazione di autori. Ci fece guadagnare la fiducia dell'Eura. - Logan. Sempre su Skorpio. Scritta e disegnata da me. Maxi-serie. Brutta. Ma durò un paio d'anni. - Storie libere su Skorpio e Lanciostory. In due anni ne feci più di venti. - Tutta l'esperienza Factory. Per quello che riguarda me, largamente positiva. Uns acco di fumetti stampati e venduti (per la maggior parte), tanta esperienza fatta. - John Doe. 99 albi in edicola. Il primo albo vendette 30.000 copie. Chiudemmo quasi nove anni dopo, al 99 come da programma, vendendone qualcosa più di diecimila. Comunque sopra il punto di pareggio. Ci esordirono disegnatori enormi. Oggi sta per venire ristampato in una edizione di pregio. - Detective Dante. 24 albi in edicola. Non andò tanto bene ma era una miniserie di 24 albi e 24 albi uscirono. Veleggiando sempre poco sopra la soglia della sopravvivenza. - Ucciderò ANCORA Billy the Kid. Miniserie, oggi esaurita, per le fumetterie per BD. Vendette molto bene. Venne raccolta in un volume ogginesautitoda BD. Venduta in Francia e Turchia. Ristampata in tempi recenti per Cosmo. I diritti cinematografici sono stati venduti per ben due volte. - Battaglia - le Guerre di Pietro per BD. Non andò eccezionalmente. Anzi. Ma lo abbiamo venduto in Francia e ristampato in due volumi Mondadori e poi nell'edizione Cosmo. Oggi Batta ha la sua serie da edicola. - David Murphy: 911. Qui dipende a chi lo chiedi. Miniserie di 4. Il primo albo tirato in 35.000 copie ne vendette 18.000. L'ultimo 13.000. Per la Panini i numeri non bastavano ma rispetto al venduto dei bonellidi di quegli anni, il risultato era buono. Ne è stato fatto anche un'edizione in volume. - Asso. 5000 copie tirate. 5000 vendute. NPE lo ristamperà a breve. - La Redenzione del Samurai e I Fiori del Massacro. Usciti come albi per Le Storie sono appena diventati il volume Chambara per la Bao. Ne stiamo facendo la serie per la Bonelli. Direi che è andata bene. - Mater Morbi per la Bao. Prima tiratura esaurita. Seconda in esaurimento. Più di 12.000 copie vendute del libro che ha aperto la collaborazione tra Bao e Bonelli. Pubblicata in tutta europa come volume "a solo", slegato dalla collana di DYD. - Orfani. Il primo numero ha venduto 55.000 copie. Io ne volevo 60.000 (il famoso San Paolo di Napoli). Stiamo lavorando serenamente alla quarta stagione. Ne è stato fatta una serie semi-animata per la Rai. La Bao ne ha pubblicato già sei volumi di pregio. Uscirà a breve un romanzo spin-off. Pubblicato in Francia, Germania, Spagna, Turchia, Serbia. - Battaglia. Miniserie da edicola Cosmo di 4. Tra poco uscirà il numero 5. E continuiamo. È uscito da poco un volumone omnibus con tutte le storie del personaggio. - Maestri dell'Orrore. Per la Star. Quattro volumi. Stiamo realizzando i prossimi quattro. Segno che l'operazione ha funzionato. - Dylan Dog. Siamo passati da una forte erosione annuale di lettori a una lieve crescita. Fate voi. - Ya. Trilogia garantita. - Monolith. Deve ancora uscire. Ma è già un film." Tirato in mezzo a forza da qualcuno che evidentemente vuole vedere il sangue, Manfredi ribatte che "non partecipa a polemiche insincere e strumentali." La cosa finisce a tarallucci e vino. Ah, mi sono perso per strada un post molto bello di Manfredi in cui, citando una sua fiction con Lino Banfi, fa un discorso giustissimo (imo) su come qualità e accoglienza siano due concetti diversi e non convergenti (la cosa più importante è che non fa nemmeno il discorso inverso ---> Manfredi non ha mai detto che Recchioni ha successo perché fa cose di cattiva qualità.) Questi sono i fatti, se siamo ancora in grado di leggere la realtà. Andatevi a leggere i commenti. Sembra di assistere a un dibattito politico nel senso brutto del termine. Non credo che questo modo di parlare di fumetti sia costruttivo o funzionale a qualcosa che non sia l'ego di qualcuno. Chiunque sia, eh.
EDIT. Non fatevi fregare dal discorso sul mercato. A Recchioni se Adam Wild vende molto o poco o se sia arte o no non frega niente, la cosa è iniziata molto prima.
|