Cravenroad7

Visto che era partita una discussione di quelle toste, che apriranno elucubrazioni filosofiche alla Socrate e giri di parola alla Dante Alighieri, la Strega apre il post, certa che del proprio commentino non fregherà a nessuno e si passerà ad esaminare quelli altrui.
Allora perché scriverlo, cara Strega ??
Oh semplice, Luisa...siamo perdenti e ci piace esserlo.
Come Dylan Dog.
Pensateci: fa un cazzo quasi tutti i giorni. Vive a Londra e non a Boffalora. Ha un domestico a casa e non lo paga.
Fa sesso alla grande quasi sempre, veste retrò e si piace, se ne compiace di piacere.
E' di sinistra, chic, è buono con gli animali, le persone, le cose e gli alieni....
E' morto e rinato, parlotta con la Morte come niente fosse, con fantasmi come fossero persone alla fermata dell'autobus e lo pagano pure.
Eppure si professa sfortunato...
Un perdente...se incontrasse Paperino o Peter Parker dovrebbe vergognarsene.
Certo ha le sue sfighe e belle grosse, tipo un paio di amori perduti, un amore edipico, un papy negromante e rianimatore di cadaveri...ma volete mettere con il fare il travet alla SitSimens o fare il disoccupato cronico alla Paperino ?

Non mi si dica che guida un catorcio come la 313....A Dylan, vecchio furbo di tre cotte, piace ostentare la propria finta semplicità da cane bastonato, spesso con il pelo arruffato dalla pioggia: si cucca e si pontifica.

Ah buon vecchio dandy...mica sei sfigato...ti piace farti passare come tale. Così si può metterti in bocca ogni bontà bambinesca e risultare credibile.

Ok...ora, nel caso, tocca a tutti gli altri..

Io non ho mai visto Dylan come un perdente. Per me resta ancora un romantico realista, con in tasca pochi soldi ma tanto carisma! E basta, tu, con sta cosa che i tuoi post non li legge nessuno!

mi hai ricordato il finale del film sull'apollo 13, quello con tom hanks, quando si parla della missione e la si definisce un fallimento di grande successo

Come da titolo, del thread .
Dylan è il classico perdente di successo, pronto a raccogliere acclamazioni nelle sue sconfitte, ad uscirsene sempre cool, nell'autocompiacimento per la sua sfiga-ggine.

L'unica che è riuscita a maltrattarlo e sbugiardarlo, sadicamente, sino a scovarne con clamore tutti gli altarini/ipocrisie è stata Paola.
Solo lei gli ha fatto letteralmente "abbassare la cresta" mettendolo in croce/crisi davanti alla pochezza esile di certi suoi crismi&falsi miti... o tecniche d'abbordaggio [come quella del cane bastonato]
Ma qui subentra il discorso della miso-andrìa...

ALOH GIRLPOWA

Mah, bisognerebbe avere un parametro fisso per tutti e oggettivo di cosa vuol dire successo e perdita per definire Dylan Dog (o chiunque) un perdente.. ma questi parametri fissi e oggettivi mancano sempre quando si parla di valutazioni di questo tipo.. Se consideriamo ad esempio che Dylan è uno che sopravvive, magari non nel lusso, ma facendo qualcosa che lo appassiona e lo realizza umanamente, di certo non regge etichettarlo come perdente voglio dire, non è da tutti.

Poi certo ci possono essere altri criteri di ciò che significa "successo".. se significa accumulare milioni, ville e auto di lusso, o diventare un professionista molto noto, rispettato e pagato, di quelli con valigetta, giacca e cravatta, o star della tv, allora forse Dylan non vi rientra... ma diciamo che il criterio che ho detto prima è quello che mi convince di più: un uomo di successo è chi riesce in qualsiasi modo a esprimersi, a realizzare sé stesso con il modo in cui vive. Penso che Dylan si riconoscerebbe in questo.

Condivido il pensiero di Madame...

messa così sembra una specie di chimera tra Vittorio Sgarbi, San Francesco e Aleister Crowley

detto questo, secondo me Dylan è un eterno bohemien, romantico disadattato che per ragioni squisitamente fumettistiche non deve "farsi il mazzo" per tirare a campare (beato lui) ma che come tutti i suoi "colleghi" deve comunque fare continuamente i conti con quello che secondo me è l'unico assoluto, autentico e vergognoso perdente delle sue storie:

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Il Mondo.

Lo squallore, il logorio della vita moderna [cit], la retorica, i pregiudizi, le larve immonde che si annidano negli oscuri recessi di quello che è l'animo umano [altra cit, a chi la coglie offro da bere]

E Dylan è a sua volta perdente perché, come se non bastasse, deve affrontare tutto questo disarmato.

No, non dalla pistola, ma dalla bottiglia (l'unica arma che aiuta contro i nemici di cui sopra)

PS: oh io a Boffalora ci vivrei

Ja, herr professor...