rimatt ha scritto:
Per come la intendo io, il fatto di essere d'impatto prescinde dall'essere iconica, essendo quest'ultima una caratteristica legata alla presenza del protagonista (vedi l'esempio di Una stella per Tex).
In quanto al punto 4, trovo che una bella copertina debba essere semplice. Troppi elementi distraggono l'occhio del lettore e gli impediscono di focalizzare l'elemento principale, ovvero il protagonista (della cover, non necessariamente dell'albo).
Forse adesso ho capito cosa intendevi.
Ma per me rimane un problema di forma alquanto collaterale: un buon impatto può prescindere dall'iconicità, ma viceversa una notevole iconicità - intesa come tu riporti - non può prescindere da un impatto elevato (v. per esempio su Dylan cose molto riuscite come
I Vampiri o
La terza faccia della Medaglia).
Io più che sul presentarsi come icone - e quindi a rischio di apparire statiche, da santineria allegorica/carta dei tarocchi - credo che alcune copertine debbano puntare sul fattore
enargeia, cioè sulla capacità di esprimere una vitalità corposa in scena/da una scena (non necessariamente melodrammando il fotogramma, né ricavando spezzoni
live da documentario ).
Qui sotto c'è un esempio bonelliano su come articolare una copertina da una prima fase iconica (molto ben fatta, che racconta un sottotesto narrativo, ma non lo esprime nel pieno della sua vita, irrigidendosi) ad un vitalità sempre più carica che trasuda presenza, molto tangibile per quanto indefinibile:
Quanto al punto #4 non vedo questo bisogno assoluto di focalizzarsi su un elemento principale.
Non dico che sia il caso di scatenarsi come H. Bosch, ma in certi casi l'abbondanza di dettagli non è controproducente né distrae l'appeal da un presunto "messaggio base" veicolato per immagini.
Sulle velleità di Roi riportate da
Dearboy non mi esprimerei, perché non conosciamo tutta la sua manualità artistica, e sono convinto che su tela non andrebbe in crisi atteggiandosi a chissacchì.
De Angelis è un'artista mostruoso e farebbe bene ovunque.
Però, di questi tempi, lo vedrei particolarmente bene per le copertine della "saga degli zombies" di Bilotta
ALOHA HARD BOILED