Cravenroad7

Buonasera a tutti/e,
volevo proporvi una riflessione. Premetto che sono un lettore di vecchissima data; ho iniziato a leggere Dylan Dog quando ero alle medie negli anni '80 ma per lungo tempo ho interrotto la lettura (Da "Brucia, Strega, Brucia" 336). Ebbene, nel mese di Agosto e Settembre, ho ripreso a leggere tutti i miei classici e ho comprato i nuovi numeri in edicola. Mi sono ritrovato:

1.Due storie godibili ma forzatamente classiche, dove si sottolinea spesso il contesto anni '80 (A occhi chiusi e I ragazzi Selvaggi, Oldboy 20).
2.Due storie per me semplici e piacevoli, ambientate però ai giorni nostri (Morte in sedici noni 444, Xenon 445).
3.Una storia autoriale, meta - fumettistica, con un'ambientazione di difficile collocazione, almeno per me (Una storia d'orrore, Speciale 37).

Sono state letture piacevole, non essendo io un lettore troppo esigente tuttavia ho un'idea chiara di chi sia Dylan Dog solo perché ricordavo la serie classica e soprattutto ho attinto a questo sito. Ma un lettore che per caso prende in mano uno di questi albi potrà affezionarsi a Dylan Dog?

Baron Karza

Io sono un lettore di nuova data, non ho vissuto gli anni 80, recupero albi vecchi qua e là solo ogni tanto e devo dire che effettivamente le storie che più mi hanno catturato e appassionato sono state quelle che parlano dell'oggi, senza riferimenti decennali e occhiolini polverosi. Più Dylan "ritorna al classico" più mi annoia... O perlomeno più il suo mondo perde i riferimenti all'odierno più la testata perde di senso.

Quello che ha reso grande il DD degli albori è stata la capacità di raccontare l'orrore "reale" della società che rifletteva, il che lo rendeva interessante e provocatorio; albi costruiti con questo scopo escono ancora, ma spesso leggo su questo forum (unica fonte a mia disposizione per farmi un'idea sulle opinioni di altri fan) recensioni impietose al loro riguardo.
Il Dylan degli anni 80 ha perso molto del suo mordente, è ormai una fotografia, non più uno specchio, che senso ha quindi riesumarlo?

Ci vorrebbero più albi attuali, la nostalgia andrebbe lasciata all'OldBoy, ma so che chi la pensava come me ha già combattuto questa battaglia in Bonelli e ha perso, quindi mi accontento degli sgoccioli di modernità che rimangono.

Spero che il "ritorno al classico" sia un ritorno alla attualità del classico DD, piuttosto che alle caratteristiche che lo avevano reso attuale 40 anni fa.

C'è sempre da considerare un altro dettaglio.

Quello di non essere più bambini pieni di entusiasmo in un mondo che andava molto lentamente, ma vecchi ormai decrepiti fra questi odierni bombardamenti di socialità virtuale che ci stordiscono.

Che ho detto? Bho...