Mi sono registrato solo per questo commento. Una specie di epitaffio. Vi leggo da molto, non posto sui social , men che meno a tema comics, o piacciono o non piacciono, ritengo i commenti piuttosto superflui. Infatti non ne sono utente di alcuno. Grande consumatore di fumetti italiani e non, seguo molteplici serie, Bonelli in primis.
La premessa doverosa e' che ero fan di DD sin dal primo numero nel lontan(issim)o '86. A dire il vero toppai l'uscita, qualche mese dopo il solito cugino me ne paleso' l'esistenza, appena scoperto ebbi la Rivelazione. Feci altresi' passaparola massiccia arrivando a prestare albi (pazzo!) per diffondere il Verbo, riuscendoci. E si, ho tutti i numeri inediti originali prima versione, fino a dicembre 2019 nr. 400 (x4, prese tutte le cover). Per dire, a Lucca lo scorso settembre ho fatto la fila per disegni e firma di Simeoni, Stano non ce l'ho fatta. Poi basta, come si diceva un tempo "Big Ben ha detto stop!".
Dietro la mia decisione molteplici considerazioni. Tutte rigorosamente IMHO - SECONDO ME.
Iniziamo dalla prima.
DD e' "out of time".
Fuori dal tempo non come i personaggi immaginari, che si sa vivono in un limbo indefinito per sempre, bensi' come una entita' troppo aderente ad una sottocultura pop anni ottanta/novanta che non esiste piu'. Sottocultura intesa non in senso negativo ma per identificare il genere di appartenenza. Questo oggigiorno stride: in ogni albo, in ogni pagina, in ogni vignetta traspare un DD che non fa piu' parte di questa realta', e' un emarginato comportamentale. Si emargina per la sua aderenza al suo carattere predefinito: deve SEMPRE odiare la tecnologia, deve SEMPRE amare le donne anche per una botta e via, deve SEMPRE trovare del buono in fondo ad ognuno, deve SEMPRE essere vegetariano e ex alcolista, deve SEMPRE menarla con il politically correct, deve SEMPRE amare gli animali, deve SEMPRE essere quel DD, mai altro. La sua prigione e' diventata man mano la mia pena (di lettore). Mai una evoluzione, mai uno scatto, mai un qualcosa che alzasse l'encefalogramma piatto del mio afflato verso di lui. Non lo sopportavo piu', leggevo l'albo, mi faceva ribrezzo, venivo qua a lurkare certo delle stroncature, invece leggevo di qualche voto positivo motivato e non capivo. Un menage degradato, tipo quello che contraddistingue chi sta per separarsi perche' la moglie gli sta qua e non concepisce come il di lei amante possa trovarla attraente.
Ricordo il momento preciso del corto circuito, culmine di un rapporto deteriorato. (Non mi sovviene il contesto preciso, vado a spanne, il numero e' in cantina, non e' basilare) Secondo albo del team up con Dampyr. Tutti pronti allo scontro finale, rimangono soli DD e la tipa canonica. Ella ne aveva fatte un po' di tutti i colori: tradimenti, rischi della vita per i nostri, accordi con i nemici, robe cosi. Che fa DD? Invece di buttarla dalla scogliera, se ne esce col pippotto sul tono "tutti possono sbagliare", "c'e' sempre un domani", "c'e' del buono in fondo ad ogni cattivo". E la perdona, come non fosse accaduto nulla nelle 170 pagine precedenti. Bon, dissi, tiro fino al 400, non un numero in piu'. Non basta cambiare tutto in RR style per renderlo "nuovo". Doveva proprio crearlo ex novo con un altro nome e altra faccia, solo cosi' il mio cuore avrebbe accettato il passaggio radicale. Cosi' no, troppo per non mollare e dargli una chance.
Vai con la seconda.
Autori e curatori.
DD non e' Tex. Troppi albi, troppe pubblicazioni, troppe storie raccontate, troppo che stroppia. Gli autori non ne hanno piu', si nota. Nuovi soggetti da mettere giu' senza narrare il gia' narrato sono quasi utopici. Mi spiace per loro in fondo, devono raschiare il barile di un personaggio defunto da tempo, una salma trascinata avanti da ragioni prettamente economico-finanziarie. Forse a causa delle Serie TV che mi hanno abituato a trame spalmate su 8-10 o piu' puntate, un albo di 96 pagine di DD mi risulta spesso pieno di buchi di sceneggiatura (esempio, lo rammento perche' dissi "chiudo l'albo e gli do' fuoco": in Morbo M i nostri arrivano ed entrano -in 2 pagine 2- come se niente fosse in un posto prima irraggiungibile poi invalicabile). A chi dice "capitava pure a Sclavi" rispondo: si, 30 anni fa, adesso mi fa specie. Li vedo prigionieri del tran tran di portare a casa la pagnotta, come operai della catena di montaggio (atto nobilissimo, sia chiaro). Manca l'arte, purtroppo, offuscata dal manierismo.
Neppure mi sento di dare la croce addosso ai vari curatori succedutisi, per le stesse motivazioni sopra esposte. Una cosa pero' la dico. A politici, calciatori e curatori di DD toglierei l'accesso ai social media. Non me ne e' mai fregato nulla di cio' che pensavano Sclavi, Chiaverotti, Gualdoni e compagnia, men che meno mi interessavano le loro idee politiche, sportive, religiose, sessuali. Un autore per me e' sempre stato cio' che trasmette nelle pagine inchiostrate. Vengo qua a leggere qualche commento, seguo i link vari quasi inavvertitamente, arrivo sulle pagine di RR e FINE. Nel senso che le cose che posta, i suoi "pensieri", i suoi atteggiamenti, me lo hanno fatto finire sulle balle senza passare dal via. Perche', dico io, perche'?! Perche' comunicare scemenze su internet invece di farlo con la propria cifra stilistica? Tutto cio' purtroppo ha inficiato il gia' basso gradimento verso DD.
Parte terza, the end.
Probabilmente sono invecchiato (male), sono cambiato, non sono piu' quello di una volta, ne ho passate tante, ecc. Basta questo a giustificare l'abbandono di DD? Sinceramente, dopo 34 anni insieme, sto bene a lasciarlo in edicola e a non leggerlo. Mi spiace solo non poter ammirare i disegni in se', quasi sempre all'altezza, amen. Ecco, la terza motivazione e' non acquistarlo per sperare che l'avventura editoriale chiuda. Non e' cinismo, sia chiaro, DD puo' durare in eterno per quanto mi riguarda e portare bei soldi alla Bonelli (che tra l'altro foraggio da 34 anni con quasi cento euro mensili). Vorrei chiudesse perche' ridotto cosi' non e' un bel vedere, sembra un attore alcolizzato sul viale del tramonto che accetta particine in film di serie c solo per sopravvivere al ricordo. Non riuscendovi. Reboot, continuity, cambi di nome, di barbe, di comprimari, davvero siamo arrivati a questo? Non ci posso credere! (cit.) Le pompe funebri che vestono la salma, bella addobbata col vestito della festa rimane un cadavere in una bara esposto al pubblico (ludibrio). Questo e' per me il nuovo corso. Felice di non farne parte.
P.S.: Ho abbandonato per scelta solo 2 serie Bonelli inziate dal primo numero: Legs Weaver e Nick Raider. Entrambe hanno chiuso esattamente 50 numeri dopo. Un caso?
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