A me piace molto questo topic,perciò ho deciso di postare un mio racconto. Nya capirà ben presto a chi è ispirato:
Una voglia pericolosa
Chris era una persona abituata ad innamorarsi di ogni donna che lo degnasse di uno sguardo.Era un reietto,un disperato,uno squallido personaggio agli occhi di molti:quasi tutti lo disprezzavano e lo evitavano considerando meno di uno scarafaggio.L'indifferenza,diceva,lo avrebbe ucciso. Se vi state domandando il motivo per cui vi sto raccontando questa triste storia...beh,Chris era un mio buon amico. La sera,ogni sera che scorresse sotto i nostri occhi stanchi,sedevamo ad un tavolo del bar del centro.Chiacchieravamo dei nostri affari,io parlavo delle mie rare donne,lui mi allietava parlandomi del suo hobby:lo scrittore. Lo consideravo un pazzo,perché scriveva di cose che pochi avrebbero capito:cannibalismo,morti che ritornavano per vendetta,necrofilia,atroci perversioni,sangue a fiumi,occhi strappati dalle orbite,cervella spiaccicate ovunque.
Come ho detto già ,Chris era alla ricerca ossessiva di qualcuno che gli volesse davvero bene,ma era difficile,ovviamente,come lo è anche per me. Una di quelle sere al bar,un po' per l'alcol e un po' per il fumo che mi rendeva più vivo più di quanto non lo fossi davvero(tant'è che a volte mi sembrava di essere uno degli zombi di cui narrava il mio amico),lui mi disse che aveva trovato la donna della sua vita.La indicò facendo un cenno con la mano:si trattava di una giovane donna,molto strana,di cui compresi fin troppo tardi la reale natura. Parlammo a lungo,tutti e tre assieme;lei era molto convincente quando arrivò a dire di essersi innamorata di Chris alla prima occhiata. Il suo nome era Kristen,mi chiarì lei,stringendomi la mano nella sua.Il suo tocco mi parve viscido e inspiegabilmente sgradito,ma non ci feci molto caso.Non era una come le altre,mi diceva Chris,mentre lei,teneramente lo abbracciava e gli conficcava la lingua in bocca.Nell'aria si cominciava a respirare un orribile tanfo,come di pesce marcio.Nella luce fioca del locale brillavano i suoi occhi gialli,rapaci,da donna affamata di ataviche pulsioni,e forse,nel profondo,di qualcos'altro,come effettivamente capii,tardi,ben troppo tardi.
Ci incamminammo verso l'uscita ,senza dire a Chris nemmeno una parola di quello che pensavo di lei.Una creatura affascinante,ma al contempo sgradevole e ripugnante quasi come uno dei terribili mostri di Lovecraft, autore tanto amato dal mio amico Chris.
Dopo quel giorno,non vidi per un bel pezzo il mio compagno di sventure,ma mi venivano spedite sporadicamente delle lettere in cui lui mi spiegava i suoi stati d'animo e il rapporto sincero ma tormentato con Kristen. Un gelido mattino di ottobre,mentre mi apprestavo a sbrigare le mie faccende quotidiane,fui fermato davanti alla soglia di casa. Si trattava del postino. “Questa l-lettera deve e-es-sere sua,signor Derby.â€mormorò l'uomo,che di solito si fermava a parlare del più e del meno,oltre ad essere gentile con tutti i suoi clienti. Quella volta si comportò in modo assai bizzarro,come se con me volesse finirla al più presto. In effetti,compresi solo qualche minuto più tardi il motivo dell' insolita condotta del postino:la lettera inviatami dal mio amico era di natura piuttosto allarmante.Chris sembrava camminare sull'orlo dell'abisso,un abisso ricolmo di cose orrende ed affamate,pronte a trascinarlo in un gorgo di follia e di morte.
Chris raccontava a lungo,con dovizia di particolari,le strane caratteristiche della sua donna:le abitudini non comuni riguardanti il sesso,come quella di gridare parole insulse ed indecifrabili durante il rapporto,la malsana ricorrenza ai modi aggressivi,come quella di tentare di soffocarlo mentre dorme. “Una volta mi aggredì nel sonno,saranno state le tre di notte,Edward.Mi guardava con i suoi occhi felini,fissandomi in modo che non voglio,Ed,non voglio ricordare fino in fondo.Lei era sopra di me,mi controllava,io cercavo di non apparire spaventato,ma non riuscivo a far nulla,Edward amico mio.Non potevo parlare.Sentivo che poteva uccidermi con lo sguardo,o con un bacio.I suoi sono baci di morte.Ed,tu penserai che io stia impazzendo,che stia delirando.Ti giuro che non è così,anzi ti chiedo di scusarmi se ti comunico tutto ciò,perché so che ti turberà profondamente,se tu mi consideri ancora l'amico di sempre. Lei mi fissava,gelida,Ed,quell'orribile notte,con i suoi occhi gialli,da demonessa assassina e perversa.Ero costretto,dalla paura,a tenere gli occhi chiusi,cercando di addormentarmi anche con lei addosso,volevo ignorare disperatamente tutto ciò che mi voleva far soffrire,anche se una parte di me voleva fermarla,prenderla per la gola e strangolarla,farla dibattere come un coniglio spaurito,stringerla fino a farle inghiottire le sue stesse viscere.Ma la mia rabbia,il mio dolore represso non potevano portarmi a nulla,perché ero scivolato ormai da tempo nella morsa dei demoni.Ad un tratto accusai un fortissimo dolore al petto.Una fitta che mi mozzava il respiro.Kristen,quella strega fattasi donna,mi stava schiacciando sotto di sé e dovetti resistere ,non appena sentii il peso di una cosa fredda e appiccicosa che mi veniva premuta sulla bocca,costringendomi al silenzio.Vuole uccidermi,pensai,scioccato.Lei mi ammazzerà ,stanotte,pensavo,piangendo silenziosamente. Mi sentivo soffocare,morire,in quei lunghi attimi di terrore,e mentre lei asciugava le mie lacrime con le sue mani morbide e affusolate,compresi che mi stava tappando la bocca con i suoi piedi nudi. Mi dibattei disperatamente,scalciando e strepitando,e lei,per tutta risposta,mi chiuse anche il naso,obbligandomi a soffocare sotto le sue lunghe,gelide e appiccicose estremità che somigliavano disgustosamente a quelle di una cosa morta! Mi lasciò andare solo pochi minuti più tardi,lasciando che sfogassi la mia sofferenza nel pianto e nella più completa sottomissione a quell'essere mostruoso chiamato Kristen! Ed,ti prego,aiutami..vieni stasera a casa mia,io non voglio morire,ti prego ed ti prego fallo per me ed tuo chris â€
Quella straziante ma sincera lettera turbò la mia placida tranquillità ,e con poca tristezza dovetti ammettere di esser obbligato ad aiutare il mio amico. Così,quella sera stessa,andai da lui,sperando di trovare le prove della follia di Kristen. Come pensai prima di varcare la soglia di casa Carter,la donna del mio amico,l'essere demoniaco che lo possedeva,non mi degnò neppure di uno sguardo.Restò in soggiorno,a fissarci senza abbozzare alcun sentimento,mentre portavo Chris nella mia auto per poter parlare privatamente,e in totale libertà . Con mio grande sgomento,quando fummo sul punto di terminare la nostra vitale conversazione,avvenne qualcosa che mi sconvolse la vista:in quel momento non avrei voluto vedere più niente,il vento dei demoni cominciava già a soffiare dalla mia parte. Il viso del mio amico cominciò a cambiare,dapprima solo di colore,poi si contorse,lentamente,fino ad assumere una velocità indescrivibile. Nel pieno dell' orrore in cui mi trovavo,la faccia di Chris si fuse tutta insieme con quella di Kristen,trasfigurata e corrotta dai vermi della putrescenza.Urlai a squarciagola.Non potrò dimenticare mai quella mezza faccia,sogghignante e mefitica,ricoperta da strati di pus che la deformavano in modo indicibile. Conclusi con imbarazzo la serata,dicendo al povero Chris,tornato normale al termine della sconvolgente visione,che mi sarei fatto vivo io. Lui mi salutò tentando un debole accenno di ironia: “Chissà se potrò più farmi vivo io,Ed.†Non c'era niente su cui scherzare,amici.Nemmeno per me.Non più,a quel punto,dopo quella notte di fine ottobre.Dopo aver visto.
Non vidi più il mio buon amico,ma ricevetti un'ultima lettera,ancora più terribile,in cui Chris mi fece una confessione che mi gelò il sangue nelle vene.
“Ed,devo dirti una cosa che non ti piacerà ,ma ti assicuro che non l'ho fatto per vendetta,ma per tentare di salvarmi,anche se non è servito a nulla.L'altra notte l'ho uccisa,Ed,o forse ho creduto . Prima,beh,prima di chiudere casa a chiave sono andato nel capanno degli attrezzi vicino al garage,e mentre dormiva,io..io l'ho uccisa,con un'ascia... o forse ho ucciso una parte di lei..forse non morirà ,non morirà mai,Ed. Oddio mio lei non è morta e non morirà e si è presa la mia anima. La putrefazione avanzata mi impedisce di parlare e molto presto non scriverò più,Ed.Cercherò di esser breve... Dopo aver infierito sul suo corpo orrendo,mi gettai sul letto Ed per augurarmi di non pensare fino a domatina al suo corpo da nasciondere ed ma poi a note fonda la vidi nuovamente ,era infuriata pronta a divorarmi l'anima la carne,come un male che ti mangia dentro..scoppiai alora a piangere,e come un bambino che ruba le caramele perdona la mia caligafia ed mio comre un bambino che rubia le caramiele la implorai di perdonarmi,ma lei non mi avrebe asoltato nemeno se le fose spofondato il mondo adoso mi possedette tutta marcia e phiena di vermi poi dopo avermi bacato un utima volta mi dise di chiuder li ochi sarebe stato meno dolooso diseva poi mi chostrinse a prendere in boca i suoi piedi orendi decomposi,sensa che mi potessi ribelare alla sua volotà .. mi entrò dentro tutta competamente lei ed e da alora sono condanato ed qualcno ebe petà della mia anima perdonami ed le mie mani non ce la facciò più ed non ce la facc
La lettera terminava così e mi gettò in una profonda apatia dettata dallo sconforto,ma fu solo la punta dell'iceberg se considerate ciò che mi accadde la mattina dopo. Dopo aver fatto faticosamente colazione,sentii bussare alla mia porta. Solitamente il postino veniva molto prima e mi domandai chi volesse vedermi a quell'ora.Avevo pochi amici, a parte Chris. Con un po' di esitazione,aprii la porta,senza scrutare dallo spioncino.Non riesco a esprimere il mio rimorso per non averlo fatto,non dopo aver visto quello che apparve sulla soglia. Non appena aprii la porta,preceduto da un urlo rauco e assordante,entrò ciò che sembrava il frutto di una fantasia malata,ma che purtroppo era reale. Un ammasso gorgogliante di carne in putrefazione tendeva verso di me le mani,che sembravano fatte di cera per il pus abbondante che dava a quegli osceni arti inumani un colore giallognolo.L'odore era insopportabile. Io mi sottrassi a quell' incredibile vista e per poco non scivolai anch'io in quel liquido nauseante che colava sul pavimento. Subito dopo vidi la cosa dissolversi in un mare di putridi liquami,lasciando intatto solo quello che sembrava essere un cranio umano. La polizia,precipitatasi in casa dopo la mia chiamata,sembrò poi giungere alla conclusione che quel teschio appartenesse a Kristen.
Il racconto è (molto) liberamente tratto da quel capolavoro lovecraftiano il cui titolo è “La cosa sulla soglia†(The thing on the doorstep).
_________________ Sette terribili porte sono nascoste nella terra e nel mare.
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