Cravenroad7

Ok, ma mi pare che tutta questa versatilità abbia portato a perder di vista la reale natura del personaggio...

personalmente non trovo Guladoni cosi' pessimo......trovo che il suo dylan migliore dello zagor di Toninelli!!

anch'io trovo che le sue storie siano migliori di un uomo nudo con il pene eretto dentro il mio letto che in posizione da triclinio mi fa l'occhiolino.

Forse è anche questo che l'ha fatto peggiorare così, troppa versatilità ha portato gli autori ad allontanarsi dal personaggio per fare qualcosa di diverso. Un autore inserisce questo, l'altro inserisce quello, e via via ci si è sempre più staccati dalle sue origini. Poi se le storie fossero scritte sempre bene, se ne risentirebbe di meno, ma certi autori ci hanno messo del loro purtroppo.
Un personaggio come Tex invece, pur non brillando sempre è rimasto fedele a se stesso e non ha avuto il calo qualitativo enorme di Dylan.

Non sono un accanito lettore di Tex, ma é opinione di certi appassionati che il periodo Nizzi della testata sia stato un vero e proprio tradimento del Tex di G.L. Bonelli, accoppiato ad un baratro nella qualità delle storie verso la fine della gestione Nizzi (comprensibile...per un periodo era praticamente l'unico autore).

L'emergere di Boselli come autore principale (era ben presente anche prima) ha fatto rinascere la testata, sembrerebbe.
Su Ubc ci sono tutta una serie di recensioni del periodo Nizzi e di quello Boselli, ed é interessante leggerle anche se non si é fanatici texiani, anche solo per vedere qual'è l'opinione (magari sbagliata, ma é comunque un punto di vista) sull'"identità" di un personaggio, visto che anche di questo si parla quando si discute dei problemi attuali di Dyd.
Serve un Boselli per DD
(Posto che quel Boselli non potrà essere: l'autore é molto bravo, ma la sua unica esperienza su DD, e la diversa sensibilità che Dampyr presenta rispetto a DD, dicono che probabilmente non é l'autore giusto).

Sì, su Tex è successo di tutto e anche di peggio, e l'ultima fase del "periodo Nizzi" non ha nulla da invidiare alle peggiori nefandezze viste su Dylan Dog.

Il discorso della Barbato non va comunque frainteso: Dylan ha sì delle caratteristiche fisse che non vanno modificate (a rischio di snaturare il personaggio), ma non ha una "storia tipo", nel senso che funziona anche se calato in contesti diversissimi, come Sclavi è riuscito benissimo a dimostrare.

Insomma, su DyD c'è molta più libertà d'azione che su Tex (per esempio). Il problema è che gli autori non sanno come gestirla: ad avere troppa corda si rischia di strozzarcisi, il che è puntualmente successo.

se ci fossero storie un po' fuori personaggio ma di qualità penso che nessuno si lamenterebbe. la barbato è l'emblema di questo.

Sarebbe interessante vedere altri autori bonelliani alle prese con Dyd al di là del concetto "il parco autori redazionale é al completo, sorry":
Cajelli (bravo su Napoleone, che aveva una componente onirica notevole e che manca su Dyd da un pò),
Ambrosini (Mister Napoleone, e le sue storie per Dyd mi sono piaciute),
Simeoni (Nathan Never, ma anche Strìa e Gli Occhi nel Buio, storie horror sembrerebbe, ma non le ho lette)
Morales (Il salvatore di Martin Mystere a leggere in giro per internet; sensibilità diversa, ma grande talento),
Della Neve (Notte senza Fine era ottima, l'altra no, però dal poco che ho letto di ESP, su Dyd potrebbe funzionare),
e altri....
Servirebbe testare questi e nuovi autori su maxxi o gigante (invogliando così anche l'acquisto, e spostando finalmente Cavaletto sul mensile!): la coerenza fra autori diversi si ottiene a livello di curatore della serie, secondo me.

gli autori per fare una squadra di qualità c'erano:
barbato
enna
medda
ambrosini
recchioni (su dd non mi piace ma raccoglie molti pareri positivi)

in più c'è cavaletto che ha scritto ancora poco ma fa ben sperare e marzano che se si limita agli horror classici non è male.

insomma in redazione se la sono voluta e cercata.

ps
simeoni molto probabilmente si vedrà come autore completo su dd.
cajelli da quello che so è rimasto scottato con l'esperienza color fest e non credo proprio abbia voglia di ripetere la solfa vista l'enormità di modifiche che gli hanno chiesto in una storiella di una trentina di pagine.
morales è un grande ma gli auguro una serie tutta sua, se la merita.

Infatti è quello che dico anch'io, peccato che tutti gli autori di qualità che c'erano su DyD si stanno allontanando (o vengono allontanati)

Right lo dico, certa che pioveranno strali di fuoco per l'eternità:
Il problema, se di problema si può parlare perché siamo di fronte ad una che la tastiera la sa usare benissimo, della Barbato non è stata tanto la gestione di alcune storie ( alcune grandiose ) di DyD, anche se leggermente fuori contesto,quanto il mettere mano alla genesi del personaggio. Il mostrare il suo passato, il concepire fondamenta narrative ad un personaggio che Sclavi stesso, mi pare, aveva messo nel limbo fra sogno e realtà.
Io che ho apprezzato "Il Numero 200", dico senza alcun dubbio che con DyD c'entrava poco o niente.

Sono d'accordo, pur riconoscendo che Il numero 200 sia una storia scritta bene. Comunque per quanto riguarda Tex, sarà perchè lo leggo occasionalmente ma non ricordo di aver mai letto storie al livello di certe boiate su DyD!!

Forse per la ragione cui accennavo prima: DyD è diventato un fumetto sperimentale, cui ficcare dentro ogni cosa basta che sia paranormale ( sic...) o che abbia a che vedere con mostri, serial killer e fantasmi. Tex ti obbliga a cose più di settore.
Puoi sbagliare ma dal western non ti discosti di tanto.

Si si, ho scritto così per rispondere al post di Rimatt!

Hai avuto culo.
Ci sono state cose scritte dall'ultimo Nizzi che erano semplicemente imbarazzanti.

La fortuna nella sfortuna di Tex è che l'ultimo Nizzi era un problema enorme, ma era UN problema. Infatti pensionato lui, la seria è tornata subito qualitativamente in quota.
Ora i texiani se la prendono con Faraci, ma per quanto, in effetti, il suo apporto alla serie stia generalmente deludendo siamo comunque lontanissimi dalle illeggibili ciofeche nizziane.

Dopo un inizio parecchio stentato, Ruju invece su Tex sembra un altro autore rispetto a quanto lo abbiamo spesso visto su Dylan: ispirato, voglioso di creare sequenze e personaggi che restino nella memoria, ottimamente calato nella psicologia del personaggio, persino coraggioso nella scelta dei soggetti.
Probabilmente ha "solo" trovato il personaggio bonelliano adatto al suo tipo di scrittura.

Gente giusta al posto giusto... dovrebbe essere la regola.
Dovrebbe.