Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: mer dic 09, 2015 8:23 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
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R.E.M. ha scritto:
Non si può continuare a leggere un albo e conforntarlo con Memorie dall'invisibile. L'era Sclavi è finita, è stata ottima, ma è finita, ora c'è il presente ed il futuro. Chi cerca quel mondo non può trovarlo perchè non esiste più. E' come cercare negli One Direction l'emozioni provate per i Depeche Mode, è impossibile!
In più siamo in un'epoca dove l'horror è ormai un genere di nicchia, quindi è logico che dei produttori come la Bonelli pensino di modificare lo stile dei suoi fumetti per arrivare alle masse.
Dylan sta prendendo il ritmo di una serie televisiva con ricorrenti modifiche e ritorni al passato, lui rimane l'elemento fisso ed il mondo gli varia intorno. Penso che dopo 30 anni questo sia inevitabile, esattamente come avviene nei telefilm che dopo le prime stagioni.

Non sono d'accordo. Ogni anno escono decine di libri e film horror al cinema e anche se magari tanti fanno schifo i produttori continuano a finanziarli, probabilmente perché la gente ci va a vederli, per non parlare del fenomeno TWD. Ma poi dylan ha pescato molto anche dal thriller psicologico o dal poliziesco, generi sempre molto in voga.
Sinceramente non capisco perché la Barbato su Le Storie scrive cose come Il Boia di Parigi o il più debole ma cmq valido La Gabbia mentre su Dylan non si può più scrivere un bel Thriller con atmosfere horror senza ricorrere a stravolgimenti epici.

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: mer dic 09, 2015 11:54 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Bella discussione e ottimo post iniziale.
Però ho l'impressione che molti di noi tendano a sovrapporre i propri timori alla realtà.

Parliamoci chiaro: fino ad ora nel nuovo corso cosa è davvero cambiato?
Dylan ha conservato le sue fisime e il suo moralismo da due soldi. Bloch (che nonostante la pensione continua ad aiutare Dylan nelle indagini) e Groucho tutto sommato restano ben riconoscibili. Carpenter e Rania vengono criticati soprattutto perché hanno un impatto marginale sulle storie. Irma è praticamente sparita.
Gli acuti (pochi) della nuova gestione a ben vedere sono arrivati proprio da qualche isolato albo sperimentale: Spazio profondo, un horror fantascientifico nel quale il vero Dylan neppure compare; La casa delle memorie, che è un What if distopico e (di nuovo) fantascientifico; In fondo al male, che distrugge con insistenza la gabbia bonelliana ed è pervasa da un esistenzialismo naif molto diverso da quello di Sclavi.
Quelle peggiori, invece, sono anche quelle in cui la "mano" del nuovo curatore si vede meno: le storie dell'OldBoy, ad esempio, non risentono delle ultime novità (anzi, spesso provengono direttamente dalla precedente gestione), eppure sono una più brutta dell'altra. Anche Gli spiriti custodi e Gli abbandonati, storie perfettamente in linea con la (peggiore) tradizione dylaniata, sono fra le meno riuscite della fase 2.

Ma allora il cambiamento dov'è?
Nei titoli e nelle copertine, che ricercano l'hype e il sensazionalismo a tutti i costi?
Nella pubblicità martellante e nell'abuso di annunci sui social?
Nell'arruolamento di troppi nuovi autori (salvo lamentarci della Barbato in crisi di ispirazione e della sciatteria di disegnatori storici ormai "bolliti")?
Certo, ma si tratta di elementi marginali.
L'unico cambiamento potenzialmente pericoloso è la continuity. Ma è, appunto, un pericolo potenziale. Perché fino ad ora, se è vero che ha dato esiti sgradevoli, è pure vero che non ha inciso più di tanto sulla fruibilità e sul livello qualitativo delle varie storie.

La prevalenza delle storie SU Dylan rispetto a quelle DI Dylan dobbiamo considerarla un cambiamento? Sì, se resta una costante anche nella fase 3. No, se consideriamo che la Barbato scrive da sempre storie di quel tipo (Il Senza nome, Oltre quella porta e Il giardino delle illusioni sono le prime a venirmi in mente; forse rientra nella categoria pure un classico come Necropolis).

Insomma, va bene criticare la debolezza della maggior parte delle nuove storie (e, in particolare, la scarsa ispirazione dei loro soggetti). Non credo, però, che questa debolezza dipenda dai più recenti cambiamenti o da precise linee direttive della gestione RRobe.
Del resto, come ammette anche zanzisap, lo snaturamento e la crisi del Dylan hanno origini remote. Dylan ha iniziato a inaridirsi nei primi 2000, con l'auto-allontanamento di Sclavi e il declino del genere horror; poi Ruju (sotto Marcheselli) lo ha normalizzato con un'infinità di gialli dallo schema lineare e pressoché immutabile; infine Gualdoni ha definitivamente affossato la testata, nel tentativo di orientarla ad un target di adolescenti. Se RRobe e le sue (blande) sperimentazioni dovessero fallire, con tutta probabilità non si tornerebbe al primo Dylan, ma alla mediocrità degli scorsi vent'anni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 1:12 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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alemans123 ha scritto:
Stai però parlando di albi di Gualdoni pubblicati durante l’era Recchioni. Lungi da me dire che storie come il Calvario e La Bomba siano buone per la revisione che c’era in atto in quel periodo, però molti a quell’epoca lo dissero. i.

La bomba? Ma se è uscito tre anni fa. Tra un pò si scriverà che Recchioni ha revisionato pure storia di nessuno.
Ma gli spiriti custodi, al servizio ecc. , il sapore ecc.? Son meglio degli albi pubblicati negli anni passati?
Il Dylan Dog attuale è lontanissimo dalla tradizione Bonelli e dalla qualità che ha sempre distinto questa casa editrice. IMO.

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vidi per la prima volta il mio vero oi.
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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 1:27 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Post d'apertura molto interessante, ma non mi sembra il caso, almeno per quello che mi riguarda, ritornare a discutere dei cambiamenti sull'arco di un (quasi) trentennio di una testata che ha dovuto sopportare molte vicissitudini ed impostazioni differenti col passare degli anni.
Parlando di cose strettamente attuali mi basti citare questo , come semplice corrente di pensiero, a riparo dagli spifferi di nostalgie ed altre amenità:

raffa ha scritto:
Non c'era bisogno di mandare in pensione Bloch o di razionalizzare Groucho, bastava scrivere buone storie.


Esatto: bastava - mica poco, a dire il vero :roll: - trovare un curatore non esaltato dall'autoinvestimento demiurgico nel possedere la testata chiavinmano - in quanto passepartout in grado di fornire l'alibi per stravolgere in ogni dove - ma qualcuno che si interessasse a curare in partenza la QUALITA' DEI TESTI, dalla base, stimolando vecchi autori o invitandone nuovi soltanto se consoni, e soltanto DOPO... MA MOOOOLTO dopo verificare cosa non funzionasse nella gestione generale del personaggio e delle coordinate del suo mondo.
Cosa che qui non si è fatta, nella presunzione che bastasse sfornare una Rania in più per una 60ina di pagine onde nobilitare alla stampe ciofequiñe per regazzetti para-gualdoniane come Il sapore dell'acqua...

V.M. ha scritto:
Gli acuti (pochi) della nuova gestione a ben vedere sono arrivati proprio da qualche isolato albo sperimentale: Spazio profondo, un horror fantascientifico nel quale il vero Dylan neppure compare; La casa delle memorie, che è un What if distopico e (di nuovo) fantascientifico; In fondo al male, che distrugge con insistenza la gabbia bonelliana ed è pervasa da un esistenzialismo naif molto diverso da quello di Sclavi.


Mah, mi sembra più un "trova l'intruso". Sinceramente la storia di questo mese non è affatto all'altezza di quelle altre due da te citate, che rimangono le migliori assieme a Lacrime di Pietra ed Il cuore degli Uomini. Mi spiace per Ratigher, ma i suoi aforismi didascalici da spiattellare in modalità sermon-haiku ogni 3x2 (non da gabbia SBE, però :D ) come vademecojoni di vita vissuta ambiguabile sono molto peggio che naif, e le carenze di una sceneggiatura non all'altezza, in chiara semi-assenza di soggetto, dovevano esser corrette alla base (v. sopra).
Per il resto, dite quello che volete, ma nei primi tre Old Boy ben 6 storie su 9 per me superavano la sufficienza, cosa che sull'inedito dovrò aspettare per un lustro ancora, come media :x: .

V.M. ha scritto:
L'unico cambiamento potenzialmente pericoloso è la continuity. Ma è, appunto, un pericolo potenziale. Perché fino ad ora, se è vero che ha dato esiti sgradevoli, è pure vero che non ha inciso più di tanto sulla fruibilità e sul livello qualitativo delle varie storie.


Il potenziale pericolo s'è visto tutto, con l'incedere del suo incidere effettivo. Lo dico da un anno, da quando si paventavano le conseguenze di questa impostazione di scrittura, presagendo gli effetti deleteri su una testata nata con/per altre premesse narrative o difficilmente adattabile alla modajolata delle serie tv :lol: .
Non è un fattore quantitativo: basta l'irruenza gratuitamente ( but for sales!) invasiva di una manciata di pagine con insistiti richiami a livello di continuity, sventagliati in modo fastidiosamente insistente e straforante, per plagiare l'andazzo di una sceneggiatura con recap e strizzate d'occhio di un'inutilità sconfortevole quando non patetica o raffazzonata in autocontraddizione. Non parliamo dell'ultima zombata genialoide della Barbato, dove se togli i riferimenti alla continuity ti rimane la pubblicità di Morgan Lost in terza di copertina. :o

V.M. ha scritto:
Insomma, va bene criticare la debolezza della maggior parte delle nuove storie (e, in particolare, la scarsa ispirazione dei loro soggetti). Non credo, però, che questa debolezza dipenda dai più recenti cambiamenti o da precise linee direttive della gestione RRobe.


La direzione può anche scartare. E se mi approvi cose come la storia di Mignacco sui fantasmini vuol dire che non sai dirigere la tua orchestra, o preferisci andare incontro a stecche clamorose piuttosto che cestinare ciò che compromette la credibilità del tuo progetto, qualunque esso sia :? .

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 9:09 am 
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Dip, la bomba fu pubblicato insieme a una nuova vita e in quel frangente molti si chiedero quanto ci fu di recchioni e barbato nella gestione dei dialoghi. Era un albo con una bella storia e di questo tutto il merito va a gualdoni na con dialoghi diversi dali suoi albi precedenti. Simile discorso per il calvario, segno che gualdoni, se opportunatamente revisionato è un buon soggettista. Pecca per me in fase di gestione dei dialoghi.
Mi chiedi se il sapore dell acqua e gli spiriti custodi siano meglio degli albi precedenti? ti rispondo che no non sono meglio degli albi precedenti ma sono in media.
Il servizio del caos invece è, sempre per me, una spanna sopra. E parlo di sceneggiatura non di storia. Di presentazione del cattivo di turno e di idee che ci sono dietro.
Peró è unnn gioco bello quanto mai inutile. Il calvario è meglioo de gli spiriti custodi e al servizio del caos è meglioo di ... e lascia un bel cadavere. Ragionando su esempi singoli nn si va nessuna parte. Mi sento di dire che il discorso di v.m. sia piuttosto corretto e mi sento in generale di condividerlo. Dd nn è così cambiatooo quanto a caratterizzazione del personaggio o almeno nn cosìì tanto da gridare allo scandalo. Poi la qualita delle storie per me è migliorata peró miii rendo conto che è unn discorso soggettivo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 10:20 am 
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raffa ha scritto:
R.E.M. ha scritto:
Non si può continuare a leggere un albo e conforntarlo con Memorie dall'invisibile. L'era Sclavi è finita, è stata ottima, ma è finita, ora c'è il presente ed il futuro. Chi cerca quel mondo non può trovarlo perchè non esiste più. E' come cercare negli One Direction l'emozioni provate per i Depeche Mode, è impossibile!
In più siamo in un'epoca dove l'horror è ormai un genere di nicchia, quindi è logico che dei produttori come la Bonelli pensino di modificare lo stile dei suoi fumetti per arrivare alle masse.
Dylan sta prendendo il ritmo di una serie televisiva con ricorrenti modifiche e ritorni al passato, lui rimane l'elemento fisso ed il mondo gli varia intorno. Penso che dopo 30 anni questo sia inevitabile, esattamente come avviene nei telefilm che dopo le prime stagioni.

Non sono d'accordo. Ogni anno escono decine di libri e film horror al cinema e anche se magari tanti fanno schifo i produttori continuano a finanziarli, probabilmente perché la gente ci va a vederli, per non parlare del fenomeno TWD. Ma poi dylan ha pescato molto anche dal thriller psicologico o dal poliziesco, generi sempre molto in voga.
Sinceramente non capisco perché la Barbato su Le Storie scrive cose come Il Boia di Parigi o il più debole ma cmq valido La Gabbia mentre su Dylan non si può più scrivere un bel Thriller con atmosfere horror senza ricorrere a stravolgimenti epici.


sono d'accordo con Raffa... e comunque One Direction e Depeche Mode sono due band diverse, ma io mica ho cambiato fumetto, sempre DD sto leggendo :D

V.M. ha scritto:
Bloch (che nonostante la pensione continua ad aiutare Dylan nelle indagini) e Groucho tutto sommato restano ben riconoscibili.

Groucho riconoscibile? da miglior amico di DD a possibile doppiogiochista... sono andati esattamante all'opposto a mio avviso...

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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 11:31 am 
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Ci andrei cauto su quel passaggio Ilnomeutenteinserito. Nel senso che quello che intendeva V.M. è che Groucho ha sempre il ruolo di sparabattute e smorza tensione. Solo in quell'albo è stato utilizzato a quel modo. Ma può essere anche un doppiogiochista a fin di bene. Non sappiamo ancora perché Groucho si è comportato così. Lo scopriremo (forse) successivamente.

Per il resto credo addirittura sia stata data più importanza a Groucho soprattutto in albi come "Il cuore degli uomini" dove comunque salva la vita al nostro DD. Ricordo anche in altri albi delle scenette di Groucho piuttosto spassose e diverse dalle solite battute ma basate più sulle situazioni (maledizione non ricordo l'albo preciso).

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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 11:40 am 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Groucho andava sicuramente recuperato come personaggio.
Quello che è stato fatto non è un recupero. E' una situazione che può portare solo a tre strade.

- Groucho "tradisce" Dylan a fin di bene.
- Groucho è sotto il controllo di qualcuno.
- Groucho è malvagio e lo è sempre stato.

La prima soluzione è un espediente narrativo sleale e disattende le premesse. La seconda è banale. La terza è una vergogna.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riflessioni di un dylaniato quarantenne
MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 12:57 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Diciamo che la 1 e la 2 se opportunamente spiegate potrebbero essere interessanti. Si può dare un diverso spessore a una figura e renderla più umana. Non renderla vincolata a una sola struttura narrativa ma farlo diventare un personaggio tutto tondo. Tutto dipende dai modi. Sulla 3 mi trovi d'accordo.

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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 1:20 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Ecco. Però voglio essere chiaro ed esplicito su questo punto. Si tratta di mio gusto personale, quindi è un imo alla massima potenza.

Io non voglio che Groucho diventi un personaggio a tutto tondo, o più umano. Non è una cosa che mi interessa. Indipendentemente dalla perizia con cui sarà (o per meglio dire, sarebbe) condotta l'operazione.


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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 1:37 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Don Cristo ha scritto:
Groucho andava sicuramente recuperato come personaggio.
Quello che è stato fatto non è un recupero. E' una situazione che può portare solo a tre strade.

- Groucho "tradisce" Dylan a fin di bene.
- Groucho è sotto il controllo di qualcuno.
- Groucho è malvagio e lo è sempre stato.

La prima soluzione è un espediente narrativo sleale e disattende le premesse. La seconda è banale. La terza è una vergogna.

Sono tutte e tre degli espedienti vergognosamente banali.
Hanno già tentato di introdurli come (cito testualmente) "una bomba termonucleare" nella speranza di spingere qualche fesso in più a comprarlo.
Non so poi come è andata, secondo me non così bene, perchè noi lettori siamo meno fessi di come ci considera chi si siede al tavolino per studiare queste "strategie" di vendita.
Poi, quando smetteranno di offendere l'intelligenza dei lettori, fatemi un fischio, così ricomincio a comprare Dylan Dog. :wink:

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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 6:38 pm 
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Iscritto il: gio mag 22, 2014 11:07 am
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[quote="Ilnomeutenteinserito"][quote="raffa"]

sono d'accordo con Raffa... e comunque One Direction e Depeche Mode sono due band diverse, ma io mica ho cambiato fumetto, sempre DD sto leggendo :D

Esatto, tu leggi Sclavi e Recchioni, uno è il Dylan originale, l'altro è una sua interpretazione. Quando gli One Direction faranno una cover di Enjoy the silence non potrai lamentarti perche non è bella come l'originale, esattamente perchè non è l'originale. Con questo non voglio dare un giudizio su quale piace di più, ma sottolineare che sono due cose differenti.


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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 6:58 pm 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
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Cita:
Ma il problema non è Recchioni. E' la libertà che una casa editrice come Bonelli sta dando a Recchioni di destrutturare un fumetto che vive da 30 anni secondo regole di scrittura che prima di adesso non erano state violate in questo modo.

é questa difatti la domanda principe.
Perchè?!? :|

Cita:
Del resto, come ammette anche zanzisap, lo snaturamento e la crisi del Dylan hanno origini remote. Dylan ha iniziato a inaridirsi nei primi 2000, con l'auto-allontanamento di Sclavi e il declino del genere horror; poi Ruju (sotto Marcheselli) lo ha normalizzato con un'infinità di gialli dallo schema lineare e pressoché immutabile; infine Gualdoni ha definitivamente affossato la testata, nel tentativo di orientarla ad un target di adolescenti. Se RRobe e le sue (blande) sperimentazioni dovessero fallire, con tutta probabilità non si tornerebbe al primo Dylan, ma alla mediocrità degli scorsi vent'anni.

d'accordo su ogni parola. :dito:

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MessaggioInviato: gio dic 10, 2015 7:55 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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dipintendo ha scritto:
Don Cristo ha scritto:
Groucho andava sicuramente recuperato come personaggio.
Quello che è stato fatto non è un recupero. E' una situazione che può portare solo a tre strade.

- Groucho "tradisce" Dylan a fin di bene.
- Groucho è sotto il controllo di qualcuno.
- Groucho è malvagio e lo è sempre stato.

La prima soluzione è un espediente narrativo sleale e disattende le premesse. La seconda è banale. La terza è una vergogna.

Sono tutte e tre degli espedienti vergognosamente banali.
Hanno già tentato di introdurli come (cito testualmente) "una bomba termonucleare" nella speranza di spingere qualche fesso in più a comprarlo.
Non so poi come è andata, secondo me non così bene, perchè noi lettori siamo meno fessi di come ci considera chi si siede al tavolino per studiare queste "strategie" di vendita.
Poi, quando smetteranno di offendere l'intelligenza dei lettori, fatemi un fischio, così ricomincio a comprare Dylan Dog. :wink:


me l'ero dimenticata la sparata della bomba termonucleare... oddio... :cry: :cry: :cry:
comunque Don Cristo ha espresso quello che intendevo, comunque vada sarà un Groucho diverso da prima e onestamente mi piaceva così com'era, non era necessario caratterizzarlo ulteriormente...

R.E.M. ha scritto:
Esatto, tu leggi Sclavi e Recchioni, uno è il Dylan originale, l'altro è una sua interpretazione. Quando gli One Direction faranno una cover di Enjoy the silence non potrai lamentarti perche non è bella come l'originale, esattamente perchè non è l'originale. Con questo non voglio dare un giudizio su quale piace di più, ma sottolineare che sono due cose differenti.

continuo a non vederla così, io non mi lamento della cover di enjoy the silence degli OD per il semplice motivo che non mi interessa ascoltarla... così come non mi interessa un DD diverso da quello "originale"... se i DP decidono di cambiare cantante perchè si accorgono che gli calano le vendite, non mi lamento se quello nuovo non è Dave Gahan, mi lamento se quello nuovo decide di portarli a fare dell'hip pop...

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Condivido in toto il post iniziale di zanzisap. Sull'età di lettore più o meno ci siamo, io ho pure iniziato prima di lei a leggere DD. E ad oggi il mio interesse non è pari a zero. E' sotto lo zero. E' successo senza quasi accorgermene e se continuerò a comprarlo fino al trentennale è solo perchè me lo sono ripromesso in quanto collezionista (non come lettore). Ci sono ancora 9 numeri di margine per farmi cambiare idea nel frattempo e riaccendere una passione ormai spenta.

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