Ecco qua il mio esempio preferito. Avevo solo 9 anni quando uscì la seconda ristampa di questo capolavoro e non avevò la benché minima idea di chi fosse Dylan Dog. Le mie letture si erano soffermate solo a Topolino, Tiramolla, Geppo e Diabolik.
E di fumetti sotto i miei occhi ne passavano in quantità industriale dato che rimanevo con i miei nel luogo di lavoro: l'edicola.
Poi, un bel giorno, ecco che la mia attenzione è catturata da una copertina di Dylan Dog. Il ricordo è vivido tutt'oggi perché la prima cosa che mi chiesi fu: di cosa tratta questa storia? Questa donna in primo piano velata che sembra maledire chi è? E poi il titolo (ah!!! i bei vecchi titoli di una volta!
) ... cosa accade in questo castello? Copertina gotica... tensione a mille nella scena... l'ambientazione semplice ma ben chiara. E aprii per la prima volta un Dylan Dog per non chiuderne più manco uno ...
Devo ammettere che Villa è stato quello più costante in questa ricerca della scena ad effetto nei primi 41 DYD che ha "copertinato". Ogni copertina ti portava ad acquistare l'albo.
Stano, invece, l'ho visto sempre un po' più freddo. Quasi distaccato. E così di getto, copertine del buon Angelo che mi sono rimaste impresse a tal punto di incuriosire (prima della lettura della storia) me ne vengono in mente poche... prima del numero cento ricordo che associai forte curiosità vedendo copertine come "La iena","Il mistero del Tamigi","Scritto con il sangue","Il marchio rosso","Il lungo addio" e "I giorni dell'incubo".
Per questo ho sempre preferito (per le copertine di DYD) il tratto di Villa.
Guardate, prendendo lo stesso villain, le due copertine con Mana Cerace:
Non so voi, ma quella di Villa la vedo più carica di tensione, minacciosa. Cioè se me le ritrovassi entrambe davanti, in quella de "Il buio" mi chiederei come l'eroe si liberi di uno spettro che appare dal nulla in quelle condizioni, sopra un tetto scivoloso per l'acqua. Allo stesso tempo rimarca il Dylan Dog attivo. Non quello passivo vittima di minacce e condizioni sfavorevoli. L'eroe che con una semplice pistola tenta di difendersi dal male. IN una copertina, tante domande su come possa continuare la scena.
"Lo spettro nel buio", invece, la vedo troppo fredda. Si, ok, Dylan Dog è minacciato ma non mi porta a chiedere come se ne esce. Già so che al 90%, quella è una scena costruita ad hoc per presentarsi ai lettori. Non la troverò all'interno dell'albo. Probabilmente iconica, ma poco solleticante all'istinto del lettore che vuole acquistare un albo.
Invece, sempre di Villa, copertina iconica, lontana da scene omonime all'interno dell'albo che solletica forte curiosità al lettore occasionale:
Si può riassumere in una sola parola: TENSIONE!!! Orrore puro (l'orologio di sangue) e terrore dell'eroe (osservate bene il volto di Dylan Dog) che cerca di allontanarsi, scappare, dalla situazione principe della trama che nel disegno e nel titolo è ben chiara... semplicemente superba.
Ovviamente tutto IMO...