rimatt ha scritto:
Gli anni Ottanta come periodo di gran fervore creativo? Non direi. Se si guarda al cinema, sono stati un bel buco nero (molto meglio i Settanta - e vabbé - e perfino i Novanta). Però occorre una precisazione: se Dylan Dog ha avuto successo commerciale può essere effettivamente stato perché era il fumetto giusto nel momento giusto, ma se Dylan Dog è stato un successo anche dal punto di vista artistico è stato perché è stato creato e scritto da un grande fumettista che ha saputo "leggere" e reinterpretare alla grande i propri tempi, con tutto quello che di buono e cattivo (soprattutto) avevano da offrire. Insomma, il merito è di Sclavi, non degli anni Ottanta.
Da quel che si legge in alcuni post pare quasi che Dylan si sia creato da sé, e che chiunque avrebbe potuto scriverlo, in un contesto di simile fervore creativo... Invece non è così: Dylan è opera di uno dei maggiori fumettisti italiani, ed è quasi unicamente per merito suo che è diventato quel che è (parlandone come se fosse vivo). Del resto, il mondo dell'horror non si ferma certo a Dylan, e non ci vuol molto a verificare che il decennio d'oro per il campo è stato quello degli anni Settanta, mentre gli Ottanta non è che abbiano offerto chissà che...
Questa sezione del forum, mi sembra, riguarda le "discussioni varie" su Dylan Dog. Ragion per cui ho aperto questa discussione al fine di commentare il contento in cui Dylan Dog è nato, non sul giudicare quale periodo storico sia stato il più creativo. Il decennio in cui Dylan ha preso forma è quello degli anni80.
Dylan nasce nel 1986 e nel giro di qualche anno raggiunge un enorme successo che assume delle caratteristiche "generazionali". Si può negare questa affermazione? Non credo, perchè come si suol dire "carta canta".
Siccome oggi Dylan Dog non gode assolutamente della popolarità che aveva all'epoca, è evidente che qualcosa è cambiato.
Nel quarto di secolo che ci separa dalla prima uscita è giustamente cambiato tutto il contesto che ci circonda...il nuovo contesto in cui viviamo e l'entertainment attuale sono secondo voi favorevoli ad un prodotto come Dylan Dog?
Io ho aperto questa discussione perchè ritengo che tutto ciò che caratterizza il mondo nel 2012 è in antitesi con ciò che caratterizzava gli ultimi80, primi90.
Tralasciando i gusti personali e un giudizio sulle produzioni letterarie/cinematografiche/musicali dell'epoca, credo che sia difficile negare che l'horror in quel periodo godeva di uno status generazionale elevatissimo. Non voglio sentenziare che Nightamare 5 o IT sono superiori a Buffy o a The ring, ma bisogna dire che siamo oggettivamente di fronte ad un radicale cambiamento su cosa si intende per horror. La risposta dell'utenza all'horror è estremamente diversa rispetto al periodo di cui parliamo...non si tratta di "si stava meglio quando si stava peggio", ma di accettare la realtà: quasi tutti gli adolescenti erano appassionati di horror 25 anni fa, oggi invece no.
Riassumo quelle che per me sono le caratteristiche "moderne" che penalizzano attualmente un fumetto come Dylan Dog:
1) L'horror non "tira" più come negli anni 80.
2) La seconda differenza è molto generica, ma secondo me importantissima: viviamo in un mondo in cui le cose vanno rappresentate in maniera frenetica e spettacolare. La vista diventa più importante degli altri sensi e un fumetto molto intimista e profondo, come Dylan, non ne trae giovamento.
3) Quasi tutto l'entertainment di successo ha caratteristiche adolescenziali e "glamour", Dylan mi sembra l'opposto sinceramente. Oggi è quasi necessario essere solari, gli italiani si vestono tutti coloratissimi che all'estero li vedi spiccare a un km di distanza. Credo sia la conseguenza della paura di essere esclusi dalla massa, in quanto oggi come oggi rischi di avere problemi nell'inserimento nel mondo del lavoro o nell'approccio con l'altro sesso...in nord Europa invece, siccome ci sono sussidi di disoccupazione per tutti, la gente se frega e si comporta in maniera congeniale al proprio modo di essere. In Finlandia rimasi sconvolto quando vidi che una persona su due fino ai 30anni era un metallaro...in Italia faticherebbero molto per trovare un posto di lavoro con le trecce al pizzetto e le braccia completamente tatuate con mostri e teschi (da noi stelline e nome proprio sotto l'avambraccio).
4) Grossa confusione tra generazioni. Per fare un esempio, quando si esce la sera, si vedono gomito a gomito a cazzeggiare gruppetti di ragazzini di 14anni e gruppetti di uomini di 40anni...adolescenti e quarantenni fanno quasi la stessa vita nel tempo libero: locali, palestra, facebook, canne, vacanze all'estero. L'horror non è più vissuto come "un'opposizione" allo stile di vita dei "grandi", perchè ormai è tutto un unico minestrone.
Inoltre il "bigottismo" (non so come altro definirlo) è aumentato...i genitori si spaventano subito se il proprio figlio fa uso di materiale "strano" e violento...a noi all'epoca invece non dicevano nulla, neanche se ne accorgevano per quanto l'immaginario horror era diffuso nella società.