<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
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<br />Spero che la Bonelli si metta una mano sulla coscienza [:(!]
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Batti in aria le mani e poi falle vibrar ,
se fai come Simone , non puoi di certo sbagliar !
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Mah...credo che la Bonelli sia una casa editrice più unica che rara. Ha spesso agito fuori dalle logiche del profitto (vedi la prosecuzione di Napoleone) e intrattiene rapporti davvero personali e sinceri con i suoi lettori.
Se questa baracconata di film può dare linfa vitale (leggasi soldi e più vendite) al poco redditizio mercato del fumetto, per una volta ben venga la mossa commerciale. Solo, ripeto, perchè la Bonelli potrà guadagnare una visibilità presso un pubblico più ampio.
Preferisco uno stupido film che passa e dopo due mesi nessuno se lo ricorda più, piuttosto che vedere testate storiche chiudere i battenti per scarsità di vendite.
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Personalmente non credo che il futuro della Sergio Bonelli Editore possa dipendere da un'operazione commerciale del genere
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Non combattere contro i mostri o diventerai tu stesso un mostro.
E se guardi a lungo nell'abisso anche l'abisso guarderà dentro di te.
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La Bonelli non produce il film, nè ne ha il controllo artistico una volta ceduti i diritti. Però potrebbe, di riflesso, trarne un beneficio Dylan Dog come testata. Non in termini di qualità, ma dal punto di vista delle vendite. Contando che dopo il boom di inizio anni '90 il nostro non è esattamente al centro dell'interesse generale, specie dei potenziali lettori più giovani...è una speranza, l'unica cosa buona che si può sperare da un film come questo.
Sulla qualità del film in sè stesso, le basi stesse sono minate: Dylan Dog è un fenomeno troppo italiano, troppo intriso del suo autore e della nostra particolare cultura per essere compreso e ripreso allo stesso modo da un regista americano. Nel migliore dei casi può venirne fuori qualcosa di piacevole, ma non sarà lo stesso personaggio.
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