leonearmato ha scritto:
Ma non esiste che puoi conservare le copie, dai. Altrimenti con un mese di abbonamento mi scarico tutto quello che voglio e lo leggo nei successivi tre anni. Oltre ad essere veramente troppo facile condividerlo gratuitamente con terzi.
Il funzionamento di queste piattaforme è analogo a Netflix, Spotify e compagnia bella.
Io sono il primo accumulatore seriale che vorrebbe avere una copia salvata di QUALSIASI COSA ho letto o vorrei leggere in un futuro ipotetico in cui vivrò 150 anni senza la necessità di lavorare. Ma mi sembra una proposta impossibile da mettere in atto.
Non so se mi sto perdendo qualcosa.
Ho usato una espressione impropria, perché più che alla conservazione mi riferivo alla disponibilità in catalogo.
Le piattaforme streaming di contenuti audiovisivi prevedono un catalogo, aggiornato periodicamente, i cui contenuti sono SEMPRE disponibili fintanto che restano lì, e in genere restano disponibili a tempo indeterminato (caso speciale sono i contenuti non prodotti dalla piattaforma stessa, soggetti a un discorso di diritti di distribuzione per il quale, ad esempio, un film Warner può restare disponibile su Netflix finché gli accordi economici lo prevedono). L'abbonamento che paghi ovviamente ti permette di fruire sia dello sterminato catalogo di prodotti "vecchi", sia delle novità caricate di volta in volta. In aggiunta, i video si possono anche scaricare per vederli qualora la piattaforma risultasse offline - disponibili probabilmente per un tempo limitato.
La piattaforma streaming Bonelli prevede, a quanto ci dicono, la disponibilità di 360000 pagine di storie digitalizzate appartenenti a tutto il corso editoriale della CE, insomma 80 anni di storie. Il che vuol dire che buona parte delle storie presenti in catalogo sarà costituita da albi ormai fuori produzione, reperibili solo su ebay o nei mercatini dell'usato, albi quindi fuori dalle possibilità di guadagno della CE. Quello che io mi aspetterei quindi, pagando un abbonamento annuale, è che quei contenuti siano per me sempre disponibili per la lettura, dato che alla Bonelli non costa nulla tenerli lì (il costo grosso era la digitalizzazione ed è stato già pagato, evidentemente) e per me è l'unico modo per leggerli legalmente senza ricorrere al mercato dell'usato. In tutto questo discorso il download non entra proprio, poiché se l'albo è sempre disponibile per la lettura non ho neanche bisogno di scaricarlo.
Il discorso albi inediti è più complesso: è di qualche giorno fa la notizia che Lupo Alberto uscirà SOLO in digitale e sarà disponibile in cartaceo solo print-on-demand. Probabilmente le vendite andavano così male che il passaggio al digitale era obbligato per fare sì che la serie non morisse.
Facciamo l'esempio di Dylan Dog: quale sarebbe l'impatto economico per l'editore se l'albo mensile arrivasse sulla piattaforma streaming, diciamo, un mese dopo essere passato per l'edicola? Onestamente non ne ho idea. Il mercato fumettistico è un mercato particolare, dove il possesso dell'oggetto fisico e la possibilità di lucrare sull'usato introvabile sono concetti molto radicati.
Io spero che l'editoria passi il più possibile al digitale quanto prima: l'editore risparmia, noi lettori ne guadagniamo in termini di spazio, comodità e spesa, riduciamo il consumo di carta, abbiamo la possibilità di avere sempre a portata di mano una biblioteca virtualmente inesauribile ricca di prodotti che rischiano di essere dimenticati. Ma la condicio sine qua non, dal mio punto di vista, è che i contenuti restino disponibili a lungo.