Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm Messaggi: 6349 Località: Milano
Pagiu ha scritto:
dogares ha scritto:
Mah io ci proverei...
Parti tu con uno spunto per un soggetto, allora! Cosa vorresti provasse il lettore?
Dunque....Le storie di Dylan devono essere storie horror, con rimandi gotici e classici, all'horror classico intendo. Quindi il lettore deve si provare paura, ma anche sentimento, commozione per il mostro che in fondo è un diverso e un emerginato. Deve sentire che ciò che accade a Dylan ha un suo spessore, un suo perché, che gli avvenimenti non debbono scivolargli via come niente fosse. Devono esserci comprimari di spessore, non macchiette, personaggi che siano quanto più possibile reali, coinvolgenti, capaci di farci terrore, di farci provare compassione e dolore e non essere meri elementi di contorno ad una storia. Come dice Rimatt le cose, da raccontare, alla fine sono più o meno sempre le stesse. Conta il come. Come le si racconta. Con passione, allora, anima, ironia, drammaticità forte quando serve. Non si deve aver paura di stupire, di generare discussione, anche critica. Si deve cercare di raccontare i reali mostri del mondo: i mostri dell'animo umano, con le sue bassezze, le sue terribili crudeltà.... Questo era ciò che leggevo in Dylan Dog. E che vorrei fosse possibile leggere ancora.
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
Io, personalmente, troverei molto più semplice - o forse nelle mie corde- scrivere una storia perNapoleoneo per Martin Mystère
sì, però napoleone è andato in esilio da un pezzo, ti rimane solo una scelta
Ti darò un'esclusiva: in realtà per Napoleone si sta pensando in b(u)onaparte ad un nuovo corso...
Spoiler!
Mi sono ri-giocato la battuta sulle origini in Ajaccio... come nel CF, uffa..
Dicevo... stiamo per dare alle stampe direttamente dal Mondo delle Idee e dei Sogni un'edizione pirata, io, la suocera di Cajelli, il cuggggino di Camagni, la badante di Ornigotti, il benzinajo di Bacilieri e la gatta di Ambrosini Uscirà inizialmente solo in Etiopia se qualche porporato Cardinale la prenderà di buon occhio... di vetro. L'edizione italiana sarà poi gestita in custodita da una banca svizzera con sede a Ginevra, per ovvi motivi di tasse e neutralismi. Con ogni numero in regalo uno scarabero/coleottero vivo da squartare... solo se lo acchiappi. Si comincia con lo stercorario perché di materia rotolabile a lui gradita ne troverà molta, qui in giro
Per il BVZM ho scritto qualcosa a Castelli in tempi orsoneggianti... ma mi ha risposto Roberto Giacobbo dicendomi che prima dovevo risolvere il mystero di Rennes Le Chateau
[...]
dogares ha scritto:
Quindi il lettore deve si provare paura, ma anche sentimento, commozione per il mostro che in fondo è un diverso e un emerginato.
Questo assunto meta-cosmico ha rovinato l'andazzo di buona parte di tutti gli ultimi 15anni dylaniati. Un po' perché abusato, un po' di più perché pochi autori lo sanno maneggiare con stile, con immaginabili conseguenze di piagninismo inverosimile o librocuorici mostrazzi
Cita:
Come dice Rimatt le cose, da raccontare, alla fine sono più o meno sempre le stesse.
Ciò è vero... ma fino ad un certo punto. Non tutte le opzioni legate all'horror, all'occulto, al delirio, alla paura, all'inconscio, all'onirico sono ancora state "trasposte" nel mondo di Dylan... fortunatemente . E non ne parlo in senso numerico, su lista o per spiragli. L'arte della rivisitazione, dell'adattamento, della rimodulazione, possono sortire grandi effetti in mano a penne di un certo livello, abili nel contaminare e riprendere spunti persi chissaddove nello spaziotempo archivistico delle storie non ancora scritte. Per ogni filone che si dice esaurito c'è sempre qualche vena pronta ancora a sgocciolare... ed esser succhiata, a nuova vita
Cita:
Conta il come. Come le si racconta. Con passione, allora, anima, ironia, drammaticità forte quando serve. Non si deve aver paura di stupire, di generare discussione, anche critica.
Quotissimo Un Dylan - inteso come testata - più coraggioso, che provoca, che osa, e senza "paura", non è un controsenso ma un toccasana per i nostri occhi ormai assuefatti al piattume codardo che va in edicola da troppo tempo a questa parte. Ma forse il nuovo corso -vi risparmio gli echi sulla Corsica - sarà in grado di farcela fare sotto con incontinente tripudio di qualità, dopo tanto... per tirarci su in tutto il resto