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#18/G - Il vecchio che legge
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Buono (7-8) 37%  37%  [ 7 ]
Ottimo (9-10) 53%  53%  [ 10 ]
Voti totali : 19
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 Oggetto del messaggio: # Gigante 18
MessaggioInviato: gio nov 05, 2009 6:40 pm 
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Un viaggio tra la vita e la morte, un'infestazione di scarafaggi, un misterioso villaggio da cui è impossibile fuggire e un piccolo amico da salvare!

Immagine

Dylan Dog Gigante n. 18, annuale
Copertina: Angelo Stano

Il vecchio che legge
Soggetto e Sceneggiatura: Fabio Celoni
Disegni: Fabio Celoni


Sulle tracce di un vecchio uomo sparito nel nulla, Dylan si perde in un incredibile viaggio ai confini della vita, tra i sogni e gli incubi, le speranze e i rimpianti, di chi, giunto ai suoi ultimi giorni, ha ancora sulla coscienza un grande peso che, come un?ancora, lo trattiene in un mondo al quale non appartiene più.


Blatte
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Franco Saudelli


Un nuovo incubo per l?indagatore dei medesimi, che questa volta si trova a combattere contro un'invasione di scarafaggi particolarmente aggressivi e intelligenti. Chiedere l'intervento di alcuni disinfestatori professionisti sembra l'unica scelta possibile, finché questa idea non si rivelerà un terribile errore dalle micidiali conseguenze!


Tueentoun
Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Bruno Brindisi


Una notte buia e tempestosa, un tuono e un urlo. E' con un inizio un po' scontato che comincia questa nuova agghiacciante avventura dell?inquilino di Craven Road, prigioniero di un villaggio i cui abitanti custodiscono un terribile segreto che Dylan e Groucho dovranno svelare, se vogliono uscire vivi dai confini del paese.


Per una rosa
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
Disegni: Pietro Dall'Agnol



Sulla strada per casa, il maggiolino di Dylan lo lascia nuovamente a piedi, e proprio nel mezzo del nulla. In un luogo surreale dove non tarda a fare la sua comparsa il primo di una serie di incredibili personaggi: uno strano ragazzino che addomestica le volpi e che chiede a Dylan di disegnargli una pecora?


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 Oggetto del messaggio: #18/G - Il vecchio che legge
MessaggioInviato: gio nov 05, 2009 8:23 pm 
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Ho già parlato brevemente delle storie che lo compongono nella sezione anteprime, ora vado di fretta e non posso fare un riepilogo, cmq mi limito intanto a dare il voto: Eccellente, senza ombra di dubbio! Complessivamente, uno dei migliori Giganti (senza contare i primi due scritti interamente da Sclavi, che sono inarrivabili...), la serie ha compiuto la maggiore età nel migliore dei modi!!!

Ehilà, sono il primo a votare!!!


edit: seguendo il consiglio di The Imp, copio e incollo i commenti fatti nelle anticipazioni:

La copertina dal vivo è straordinaria, mozzafiato...un capolavoro! 10 e lode a Stano! Praticamente già assegnato il Galeone d'Oro nella categoria "miglior copertina"!

"<font color="red">Il vecchio che legge</font id="red">"...beh, diciamo che è una storia "difficle" da giudicare, va metabolizzata, capita, digerita piano piano...visivamente però non c'è dubbio, è splendida, Celoni dà il 100% di se stesso per illustrare al meglio la sua prima "prova scritta" su Dylan! Il risultato è veramente grande, complimentoni!

"<font color="red">Blatte</font id="red">": spettacolare!!! Una piccola chicca!
--------SPOILER-----------
ho adorato il finale in puro stile "Creepshow"! (avete presente l'ultimo episodio del primo film, quello appunto sugli scarafaggi, come finisce?!? Beh, qua siamo da quelle parti! Fantastico!!!)

"<font color="red">Tueentoun</font id="red">": E' pura Paola Barbato al 100%! [:p] E Brindisi la illustra come solo lui sa fare[^]...ottima storia!
Non so se spoilerizzo a dire questo, ma per evitare lincianggi o giuste offese di sorprese rovinate....
-----SPOILER------
.....mi viene da dire che come tipo di storia (non come somiglianza di trama!) mi ricorda vagamente "Memorie dal sottosuolo"...insomma, per intendersi è una storia della Barbato più su quello stile lì, piuttosto che tipo "Necropolis", "Oltre quella porta" o "Sciarada". Comunque gran bella storia, se fosse stata messa nella serie regolare al posto di "Discesa nell'abisso" avrebbe mantenuto alto il livello dell'inedito di questi mesi!!! [;)]

"<font color="red">Per una rosa</font id="red">": Dall'Agnol è incredibile! [:0] Sembra impossibile che sia la stessa mano ad aver fatto in passato "Il buio", "Goblin", "La mummia" (vedi Granderistampa attualmente in edicola)....non sembra assolutamente lo stesso disegnatore! Ma questo si era già ampiamente notato negli anni, dai suoi ultimi lavori su Dylan. Io personalmente lo preferivo nel vecchio stile, per quanto secondo gli addetti ai lavori sia una dei pochi dello staff di Dylan a poter essere considerato un vero "Artista" con la A maiuscola...
La storiella è carina, meno fulminante di "Blatte" di Gualdoni ma tutto sommato buona! [;)]

Se devo fare una classifica delle 4 storie, la mia personale sarebbe:
I? "Tueentoun"
II? "Blatte"
III? "Il vecchio che legge"
IV? "Per una rosa"


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 2:36 pm 
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votato eccellente!

Quest'anno ho deciso di comprare anch'io il gigante (gli anni passati avevo solo scroccato) per un unico motivo: la CELONI-CELONI!

Premessa: adoro i suoi disegni. Il suo tratto è meraviglioso ed ha una cura dei dettagli pazzesca!!! Inoltre aspettavo a gloria questa storia per vedere come sarebbe stato il suo primo approccio da scrittore con Dylan. Ho già avuto un saggio delle sue capacità su Nemrod: gli albi che mi sono piaciuti di più sono infatti quelli sceneggiati da Fabio (mentre Aromatico è un pò indigesto), capace di dosare al meglio gli elementi a disposizione.

Insomma non sarò obbiettivo!

<b>SPOILER</b>

La storia per me non è un capolavoro ma ci si avvicina molto. Non so ben spiegare che cosa mi abbia colpito così tanto, forse le riflessioni di Dylan sulla vecchiaia (su tutte quella dopo il dialogo con Bloch), gli scenari azzeccatissimi dei vari incubi, l'uso di Groucho come capotreno.

Ma soprattutto mi hanno colpito i primi piani (o primissimi, non so di preciso) sugli occhi di Ozra (e anche degli altri vecchietti). Rughe finissime, pupille che sembrano scrutarti dall'infinito, occhi umidi di lacrime. Insomma ho faticato a trattenere la commozione (ero in treno e volevo evitare di attirare l'attenzione [:D]).

Insomma secondo me Celoni è riuscito nel suo intento di descrivere una vita, ormai alla fine, imprigionata nei suoi rimpianti di amor perduti e a sua volta carceriera di quell'amore rimpianto perso nei ricordi e nei traumi vissuti.

Ho ritrovato un'eco di "Doktor Terror", non ben motivata, se non nell'episodio del nazismo, ma me l'ha ricordato.

Se proprio devo trovar dei difetti c'è da dire che in alcuni punti Dylan "pensa" troppo, nel senso che ci sono troppi balloon con pensieri un pò ridondanti. Per fortuna questo non inficia la lettura.

<b>Voto (unico)= 9</b>

Un appunto: Ho trovato un'affinità di temi tra questa storia e "Saluti da Moonlight". Ciò che le distingue è che in questa c'è un certo calore (sia in positivo, affetto, che in negativo, paura) che si irradia nel seguire Dylan nella sua "ricerca", anche nei momenti bui, mentre l'altra è stata da me percepita come fredda, distaccata, pur non essendo affatto una cattiva storia.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 3:21 pm 
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Voglio nome, cognome, indirizzo, codice fiscale e numero di cellulare di chi ha votato "disastroso"!
[:(!][:(!][:(!]<font color="red">SUBITO!</font id="red">[:(!][:(!][:(!]
Abbia almeno le palle di dire "sono stato io" e <u>motivi il suo voto</u>, sennò se è il <font color="red"><font size="4">SOLITO DEFICIENTE</font id="size4"></font id="red"> che mette "disastroso" o "capolavoro" solo per colmare le mancanze evidenti che ci sono nel suo <u>cervello bacato</u>, almeno sappia che il suo gesto non è un modo per fare il "disturbatore" della situazione, bensì una firma che sottolinea la propria <font color="red"><font size="4">COGLIONAGGINE</font id="size4"></font id="red">!!!
Mi scuso per lo sfogo [V], ma non se ne può più di queste scemenze! <font color="red"><u>I moderatori facciano qualcosa</u></font id="red">!!!


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 3:40 pm 
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Per cortesia, evitate commenti sulla questione, si dice tecnicamente "Don't feed the trolls"... ignorateli e lasciateci lavorare.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 3:51 pm 
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Ho letto, anche se il termine è riduttivo, ho ammirato (rende già un po' più l'idea) la sola storia di Fabio, molto poetica, intimista, direi geniale e come al solito i disegni o meglio le sue opere sono splendide.
Fabio complimenti sinceri di cuore. Sei un grande.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 4:03 pm 
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Piccoli spoiler.

Oh sì Block, c'è calore nella storia di Celoni, si sente che l'autore... l'ha Sentita. La struttura del testo sembra seguire più gli scenari visionari (e incantevoli) di Celoni che un vero e proprio corpus narrativo, ma va benissimo così. Alla fine mi ha emozionato.
La storia della Barbato è cervellotica - sai che novità - dovrò rileggerla un'altra volta perché la complessità dei personaggi rappresentati si snoda su due piani: quello visivo (noi li vediamo tutti uguali) e quello concettuale: sono tutti diversi, ma hanno gli stessi nomi, mica facile starci dietro neh. Sforzo titanico di Brindisi che sarà uscito di testa nel disegnare tutto quel popò di roba.

Blatte carina, leggera, un buon intermezzo.
Per una rosa molto molto carina, a Saint-Exupéry sarebbe piaciuta.
Amen.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 5:01 pm 
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Ho votato Eccellente. Io mi soffermerei non solo sulla splendida storia di Celoni ma anche su quel capolavoro perverso e disturbante scritto dalla Barbato...mi ha lasciato inquieto tutta la notte credetemi. RRobe la pensa come me, questo il link: http://prontoallaresa.blogspot.com/2009 ... e-n18.html


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 5:09 pm 
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Iscritto il: mar giu 12, 2007 12:09 am
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La Celoni/Celoni è una grande storia, senza dubbio, PURO Dylan: una storia molto intima e sofferente, delicata e visionaria, supportata da disegni spettacolari, opprimenti, avvolte magari troppo densi ma di indubbio effetto.
La migliore del Gigante e una delle migliori storie pubblicate di DylanDog negli ultimi anni.

Bella anche la Barbato/Brindisi (tanto di cappello a questo disegnatore ad aver disegnato tutti quei sosia[|)]) anche se si capisce che è una storia scritta qualcosa come cinque anni fa... nelle ultime pagine è piena zeppa di balloon! Ad ogni modo il tutto scorre che è una goduria. Ottimo finale.

Menzione d'onore alla Gualdoni/Saudelli. Storia leggera e senza pretese certo, che alleggerisce l'aria tra le due lunghe... ma scritta davvero bene, con un RITMO eccezionale e un utilizzo di coppia di Dylan e Groucho straordinario. Complimenti davvero[;)]

Di Gregorio scrive probabilmente la sua migliore storia, che tuttavia rimane la meno bella delle quattro. Non mi è piaciuto molto la spiegazione finale del tutto. Fino alle ultime due tre pagine la storia reggeva benissimo (grazie anche a Dell'Agnol).

Comunque IMO questo rimane uno dei migliori Giganti di sempre[;)]


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 5:56 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Località: Chieti
Ho letto la prima storia.

POSSIBILI SPOILER

"Il vechio che legge" è una storia criptica, quasi ermetica, un lungo viaggio allegorico negli spazi sterminati e nelle vie tortuose e buie della memoria di un vecchio, di ciò che è stato e di ciò che ha creduto di essere, di ciò che ha fatto e di ciò che ha letto.
La storia è complessa, a tratti anche pesante e di difficile comprensione, ma forse c' è poco da comprendere e tanto da interpretare. Non ci sono particolari schemi narrativi, è tutto un continuo flusso di suggestioni, schegge di vita, di morte, di amore, di terrore.
Al di là di qualche piccola imperfezione anatomica che mi è parso di scorgere, i disegni sono molto belli; scenografie maestose, assurde, oscure ed atmosfere malinconiche, angoscianti, malate si alternano scandendo le tappe di questa epica traversata nella psiche e nelle emozioni. Come Block, anch' io sono rimasto colpito dai primi piani di quegli occhi piccoli, lacrimosi, opachi, rugosi, densi di una sorta di sofferente disillusione; pupille rivolte direttamente nell' infinito oltre il baratro al termine della vita. Sì, alla fine la cosa più bella della storia sono gli occhi di Ozra.

Scusate i toni un pò troppo epici, ma questa storia, pur avendo dei difetti, mi è piaciuta molto.

Soggetto: 7,5
Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 9

E tutto questo quando mi accingo a leggere Gualdoni, uno sceneggiatore che mi piace molto e sul quale ho grosse aspettative!


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 6:31 pm 
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Iscritto il: ven nov 06, 2009 7:38 am
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ciao a tutti sono un nuovo iscritto
Sono un cultore di dylan da tempo. Ho appena finito di leggere il nuovo albo gigante. E' Fantastico. Della quattro storie Il Vecchio che legge è quella che mi e' piaciuta di più. Devo dire che Fabio Celoni si è superato scrivendo questa storia, anche i disegni sono splendidi. Una domanda, quando potrò leggere nuovamete una storia scritta dal grande Sclavi? Spero presto.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 7:13 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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Bel gigante. Sicuramente superiore agli immediatamente precedenti (per non parlare degli albi della serie regolare). Anche se qualche difettuccio non manca.

C'è bisogno di precisarlo?
Seguono
S
P
O
I
L
E
R

<b>Il vecchio che legge</b>
Celoni guarda allo Sclavi più pindarico, sicuramente il più difficile da emulare. La cosa gli riesce solo in parte, forse più per inesperienza che per altro, ma il risultato è comunque buono.
Il viaggio di Dylan nella psiche del vecchio risulta un po' confuso. Non è chiaro cosa "associ" sogno a sogno. Per esempio, gli spettri con le croci uncinate mi paiono fini a se stessi, una trovata-shock per diffondere un senso di pericolo, ma poi non vengono ripresi nel prosieguo della vicenda (non è neppure chiaro perché il vecchio li "sogni": sono ricordi veri o fantasie prese da un libro?).
Tuttavia è probabile che Celoni volesse deliberatamente lasciare ogni cosa nell'incertezza, al punto tale che non si capisce nemmeno se Dorothy sia una donna-ideale oppure il ricordo di una donna-vera. E' un procedimento che ha un suo fascino, ma alla lunga risulta un po' estenuante, anche perchè il soggetto in sé è esile. Dopo un po' ciò che invoglia davvero il lettore a leggere è ammirare la fantasmagoria di immagini, non la trama vera e propria.
Si sente la mancanza di qualche tocco di ironia (che Sclavi non avrebbe fatto mancare) e quindi il "tono" risulta monocorde.
Nel complesso una bella storia, ma forse non capace di reggere la distanza delle 94 pagine.

VOTO: 7,5


<b>Blatte</b>
Un gioiellino di humour nerissimo! [:o)] Gualdoni recupera l'ironia che tutti gli altri autori di Dyd hanno dimenticato e scrive una storia piena di cattiveria e ferocia nonché di solido umorismo.
Formidabile il colpo di scena finale!

VOTO: 9


<b>Tueentoun</b>
Una Barbato in disarmo.
Suppongo che verrò crocefisso per lesa maestà (la Barbato è "intoccabile" persino più di Medda...), ma questa storia mi è piaciuta poco. Fondamentalmente è la rimasticatura di uno dei temi portanti di <i>Memorie dal sottosuolo</i>, ma con molto meno mordente dell'originale e con troppe melensaggini. [B)]
Da "Memorie" la Barbato recupera l'argomento delle famiglie che si sposano e scopano tra di loro, con gli ovvi problemi conseguenti. In Memorie tutto era abbastanza pulp e tagliato con l'accetta, comprese le psicologie dei personaggi, ma l'albo aveva comunque incisività e una sua grezza efficacia. Qui invece tutto è in tono minore e aspira a essere poetico, risultando solo blando e pretenzioso.
Non c'è un solo personaggio caratterizzato (tranne lo sceriffo, comunque anch'esso piuttosto di maniera).
La soluzione finale è di quelle che ti fanno pensare "embé?" (null'altro che una banalissima maledizione).
La prima parte si perde in inutili cazzeggi, tipo le sequenze di Dyd che molesta la vittima. 'Inutili' perchè sappiamo benissimo che Dylan è innocente e perché "stonano" col contesto che vorrebbe essere poetico ed evocativo più che horror.
C'è una certa atmosfera, ma il paesino isolato dal mondo è uno stereotipo, per di più poco credibile nel contesto moderno. I disegni di Brindisi sono peraltro ottimi.

VOTO: 6


<b>Per una rosa</b>
Domanda: Bonelli avrà pagato alla SIAE lo sfruttamento dei diritti del "Piccolo Principe" (che non sono di pubblico dominio)?
Se la risposta è no, siamo al limite della denuncia! [:(!] Qui tutto è ricalcato da cima a fondo, persino lo stile di disegno di Saint-Exupery.
Comunque, quanto c'è di buono è farina del sacco di Saint-Exupery, non di De Gregorio.

VOTO: 5 (a copiare so' boni tutti...)


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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
<br />[...]Seguono
S
P
O
I
L
E
R

<b>Il vecchio che legge</b>
Celoni guarda allo Sclavi più pindarico, sicuramente il più difficile da emulare. La cosa gli riesce solo in parte, forse più per inesperienza che per altro, ma il risultato è comunque buono.
Il viaggio di Dylan nella psiche del vecchio risulta un po' confuso. Non è chiaro cosa "associ" sogno a sogno. Per esempio, gli spettri con le croci uncinate mi paiono fini a se stessi, una trovata-shock per diffondere un senso di pericolo, ma poi non vengono ripresi nel prosieguo della vicenda (non è neppure chiaro perché il vecchio li "sogni": sono ricordi veri o fantasie prese da un libro?).
Tuttavia è probabile che Celoni volesse deliberatamente lasciare ogni cosa nell'incertezza, al punto tale che non si capisce nemmeno se Dorothy sia una donna-ideale oppure il ricordo di una donna-vera. E' un procedimento che ha un suo fascino, ma alla lunga risulta un po' estenuante, anche perchè il soggetto in sé è esile. Dopo un po' ciò che invoglia davvero il lettore a leggere è ammirare la fantasmagoria di immagini, non la trama vera e propria.
Si sente la mancanza di qualche tocco di ironia (che Sclavi non avrebbe fatto mancare) e quindi il "tono" risulta monocorde.
Nel complesso una bella storia, ma forse non capace di reggere la distanza delle 94 pagine.

VOTO: 7,5[...]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

POSSIBILI SPOILER

Su alcune cose concordo.
Avevo detto che "L' uomo che legge" qualche difetto ce l' ha, e mi riferivo, come detto da te, proprio al clima di immutabile gravità che pervade tutte le pagine della storia conferendo un tocco ossessivo e un pò monocorde, dovuto anche al fatto che manca la tradizionale ironia di sclaviana memoria. Tutto ciò appesantisce senz' altro la lettura, ma non dimentichiamo che si tratta di un esordio per il Celoni sceneggiatore.

Invece non disprezzo il fatto che tutti quegli elementi cui ti riferisci (come Dorothy, che comunque credo sia una proiezione nella mente di Ozra della protagonista de "Il Mago di Oz", quindi una figura che esiste solo nel cervello del vecchio) siano stati lasciati nell' incertezza; si tratta chiaramente di ricordi distorti riconducibili alle esperienze reali del vecchio o alle sue fantasie e letture, e sarebbe stato inutile, o comunque avrebbe appesantito la storia già di per sè un pò ridondante, mettersi a spiegare nel dettaglio quali facessero parte della prima categoria e quali della seconda.
Cioè, non che chiarire questi aspetti e quindi razionalizzare un pò la storia sarebbe stato di per sè un male, anzi... Però anche così non mi dispiace.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 7:59 pm 
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Infatti l'incertezza di Celoni piace anche a me. [^]

Non ne posso più di spiegoni rujani di 30 e passa pagine!

E' solo la scarsa varietà nei "toni" della storia a lasciarmi un po' perplesso. E' senza dubbio evocativa e piena di fascino, ma alla lunga l'atmosfera risulta ripetitiva.


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MessaggioInviato: ven nov 06, 2009 8:08 pm 
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Bè, diciamo che certe volte gli spiegoni rujani servono! [:)] Dipende dal tipo di storia...
In questo caso abbiamo una storia di un certo tipo e il margine di incertezza lasciato dall' autore contribuisce a creare l' atmosfera.


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