Cravenroad7

Si capisce che è grottesca, mica può essere vera
Carino l'omaggio a Liam (Liam il Bugiardo, Dyd 264- Marzano)

Dopo Mezzanotte e Golconda!

Premetto che ero indirizzata al peggio, ed invece...
Copertina. Brutta. Stano mostra un'angolazione deforme, particolare, che non rende giustizia al tema. Titolo orrendo. Da 4. Ma le note negative finiscono quasi tutte qui.
Cossu: a parte di demoni che proprio non gli riescono e il roditore, veramente infantile, tratteggia benissimo le altre varie situazioni e, incredibile a dirsi, porta alla fine il Dylan Dog con mestiere e capacità. Stavolta meno ingessato del solito suo, ci mostra uno splendido piede a pag.77 e in generale molto bene ogni sua raffigurazione. Da rivalutare. I suoi visi son sempre quelli, ok, però certe tavole come DyD in ospedale o la casa della biondazza, o certe scene in esterno sono curatissime e molto d'atmosfera. Incredibile per me da 7,5.
Storia: fino al finale o quasi ero propensa a bocciarla come spazzatura o poco più. Non che l'esito sulla reale natura dei racconti sia in se originale, ma devo ammettere che siamo tornati in clima Dylan Dog, dopo gli orridi due numeri precedenti.
Certo Dylan pare fare niente per tutto l'albo, ma il renderlo protagonista della vicenda, in modo anche poco usuale ( in fondo ci rimette un rene...) aumenta punti per la storia e non è la solita banalità trita e ritrita.
Bloch davvero pedante e insopportabile, però. DiGregorio lo tratteggia come un vecchio trombone sempre incazzoso, cosa che non mi piace e che poteva anche evitare. Jenkins ruba la scena a Groucho con ragionamenti e freddure degne dei De Rege, quindi bene.
Mi mancava il simpatico poliziotto decerebrato, meno male che qui DiGregorio o Gualdoni, si son decisi a farlo tornare.
Le citazioni e le scene di ammazzamenti sono buone, anche se con una dose di un sano splatter di una volta avrebbero reso di più ma i tempi questi sono.
Bello il racconto dell'entità circa il reale bisogno odierno di favole e misteri cui credere. Non banale, almeno.
Quindi do un 7,5 alla storia, che lo merita in pieno.

[spoiler][spoiler]

Dylan in quanto creazione dell'immaginazione partecipa della stessa natura fantastica delle leggende metropolitane. Storie immaginarie che in quanto tali non moriranno mai perchè bisogni imprescindibili del nostro esser uomini ( e donne). La morale mi sta pure bene. E' tutto il percorso per arrivarci che mi fa storcere il naso. Non so, a me quest'albo palesemente ispirato a miocuggino di elio e le storie tese(l'avevo detto nella sezione anticipazioni) è sembrato una semplice accozzaglia di storielle senza nerbo che non mi hanno divertito quando dovevano fare divertire e turbato quando dovevano fare turbare. Salvo solo un jenkins in ottima forma. Sono d'accordo con dogares quando dice che sembra di leggere il vecchio DYD, ma per me è un vecchio DYD in pessima veste.
Voto 5.

Ribadisco che, rispetto all'immmondo Blacky o al pessimo numero precedente, qui abbiamo un clima da DyD !
Certo DiGregorio non è Sclavi né la Barbato, ma almeno tenta di farci vedere una storia che sia surreale e anche un poco horror. L'idea di voler rappresentare le leggende metropolitane e di dar loro una pur vaga forma di spiegazione, è encomiabile.