Uh, quanti commenti!
Riletto l'altro giorno. Un' opinione totalmente scevra da pregiudizi mi è impossibile in quanto con Cossu ai disegni la storia parte già con un handicap non indifferente, tuttavia siamo su livelli dignitosi benchè il soggetto risenta di una pesante sensazione di dejà vù. Chiaverotti tira fuori l'ennesimo impiegatucolo ipercomplessato alla Sclavi, modellando a immagine e somiglianza di Franz Kafka, anche se la soluzione finale ricorda più, alla lontana, "Un gatto nel cervello" di Fulci. Kafka viene omaggiato anche attraverso citazioni indirette delle sue opere tra cui, osando davvero troppo, "Le metamorfosi". La sceneggiatura, pur seguendo un canovaccio stantio, funziona discretamente, rifuggendo saggiamente nel finale a facili commiserazione e piagnistei (anzi). Cossu stupisce disegnando 2 maggiorate supersexy di fantasia, di una delle quali si intravede anche l'areola di un capezzolo (!!). Non manca il sesso per il nostro, come nella migliore tradizione.
Accettabile.
Per quanto riguarda l'Almanacco, il dossier di Sclavi sui Cd Rom sembra essere stato scritto nella preistoria.