Cravenroad7

Dylan Dog n. 58 , mensile
La clessidra di pietra

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Corrado Roi
Copertina: Angelo Stano

Essere liberi, mentre il tempo scorre... Liberi da tutto, da ogni legge e regola, da ogni realtà, da ogni opprimente frammento di vita. Intorno a Dylan, il mondo impazzisce, mentre i sogni di libertà si mutano in mostri di vendetta.
è un viaggio dentro gli stati più profondi della mente quello che l?Indagatore compie insieme alla bella Sinead.
Un viaggio in una perfetta, eterna allucinazione?


Scheda wikidyd dell'albo: link

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Appena letto per la prima volta: era uno dei pochi tra i primi 100 che non avevo ancora letto.
Boh non mi ha convinto... una storia che non decolla e che si trascina fino alla -deludente- conclusione.



Corrado Roi: buona scelta per l'argomento di questo albo, ma qui inferiore ai suoi migliori lavori.

STORIA 5
DISEGNI 6,5

Gran bell'albo...<font color="pink">copertina e storia ispirate a Dalì...bello,bello</font id="pink">

storia 8
disegni 6
tot. 7

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? La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. ?

bellissimo albo,a pima lettura non mi convinse molto,ma ora lo considero eccezionale,peccato il finale,non mi ha convinto molto


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Golconda,un posto normale...O quasi... MOLTO quasi

Invece io il finale l'ho considerato moooolto bello...

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? La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. ?

ho letto questa storia per la prima volta proprio ieri sera dopo un sabato passato alla grande...
purtroppo l'albo non rende..mi sembra sconclusionato..non si capisce dove si vuole arrivare..mi aspettavo una colpo di genio chiaverottiano nel finale che non c'è stato..
l'unica nota positiva i disegni[:(]

Questo albo non l'ho mai capito appieno e per questo lo ritengo affascinante

Uno dei miei albi preferiti!!!!
Anche se il finale è terribile, direi quasi imbarazzante! Ma io intendo proprio l'ultima pagina in cui
SPOILER
la ragazza pensa tra sè e sè e mo gli ho dato il contentino..
/SPOILER
ecco, questa pagina si poteva tranquillamente evitare.

Per il resto storia geniale nella sua totalità, e ancora più geniale nel dettaglio, nelle situazioni presentate dai vari punti di vista e nelle varie eventualità. Macabra a tratti e deliziosamente pessimista ad altri (anche se non avrei mai creduto di poter usare l'espressione "deliziosamente pessimista"[|)] ma insomma nella vita tutto è possibile)
E per concludere, il viso in primo piano del ragazzo SPOILER che ha appena ucciso il padre anche se bloch non può incriminarlo perchè dovrebbe provare che riesce ad attraversare i muri /SPOILER vale tutto l'albo. E anche di più.

Simo cos'è che non hai capito??

Beh, Monnina, non per niente è disegnato da Roi! [;)]

sceneggiatura a dir poco perfetta..che bell albo questo!!!per nn parlare della citazione degli orologi di salvator dali

I miei 100 momenti topici di Dylan Dog: posizione n°91



Dalì prende vita e smembra un turista in La clessidra di pietra n°58.

Una delle storie di Chiaverotti che preferisco.

E' stato il primo albo che ho letto! Forse sarà anche per questo che lo trovo fantastico, non so quante volte l'ho riletto, un milione, due, tre? (di più, molte di più)

voto 7

d'accordissimo

ottimo.

Sottovalutatissima storia di Chiaverotti, liberamente (ed esplicitamente) ispirata a "Stati di allucinazione" di Ken Russell.
La voglia di sfuggire dalla banalità dalla vita, dalla ripetizione dei giorni tutti uguali è il tema, non solo metaforico, dell'albo e accomuna tutti i personaggi coinvolti nella vicenda, compreso il nostro Dylan, che più volte, anche in passato, ha auspicato l'esistenza del soprannaturale e dell'incubo come liberazione dalla noia quotidiana. Forse è questa anche la natura del legame tra lui e Sinead, giustificando parzialmente il "richiamo" di quest'ultima, che rimane la parte più debole della trama. Grazie al soggetto molto particolare, Chiaverotti può muoversi liberamente tra omicidi a ritmo di metal, trasformazioni, allucinazioni e deliri. Fiore all'occhiello è il quadro di Dalì che prende vita con lo spettro del personaggio mai dipinto. Cameo cartoonesco di Wells. Roi divino.
Per me ottimo, il migliore della "trilogia dello spaziotempo".