Dylan Dog n. 51, mensile
Il Male
Soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Bruno Brindisi
Copertina: Angelo Stano
Un contagio potentissimo e letale. Nella sua forma più pura e semplice, è distruzione, massacro, flagello insensato. Chi lo incontra ne diventa schiavo, si trasforma in una furia omicida senza limite. Soltanto Kyle, l?americano dai modi spicci, sembra conoscere la sua origine... Ma potrà davvero fermarlo? Per Dylan inizia una terribile favola splatter, in cui deve prendere per le corna il Diavolo in persona. E combattere a mani nude? il Male!Scheda wikidyd dell'albo:
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Ho finito di leggere questo albo l'altro ieri ed in effetti, come anticipato nell'editoriale, mi sembra uno dei più splatter della serie. Ma questo resterà probabilmente il suo unico primato, perchè per il resto non mi ha entusiasmato molto: la trama è piuttosto obsoleta e ripresa da vari film di fantascenza, la sceneggiatura è un pò macchinosa e per quanto riguarda i disegni, sulle pagine di Dylan Dog si è visto decisamente di meglio. Inoltre IMO ha il difetto di sacrificare molto i testi per i disegni: per citare un esempio concreto, da pag.71 a pag.79 ci sono soltanto 23 "nuvolette", con una media quindi di 2,5 nuvolette a pagina.
Sceneggiatura: 6.5
Disegni: 7
S
P
O
I
L
E
R
In questo albo ci sono citazioni da vari film di fantascienza, ma a me sembrano esserci anche chiari richiami dall'Esorcista: ad esempio a pag.57, quando Erin sta agonizzando a terra, ricorda la scena finale dopo che padre Karras si lancia dalla finestra. Oppure, a pag.88-89 Kyle chiama a sè il Male, proprio come padre Karras chiama a sè lo spirito che possiede la bambina.
Mi sembrano decisamente forzate, infine, le scene di pag.92 e 94, quando Dylan viene salvato da morte certa per ben due volte nel giro di 3 pagine, prima grazie all'uccellino che passa proprio mentre Kyle lo sta per pugnalare e poi grazie ad un colpo da Tex Willer di un poliziotto che distrugge la lama del coltello un attimo primo che colpisse la gola di Dylan.
Tutto questo dimostra, a mio modesto parere, che anche Sclavi ha scritto storie da dimenticare, e che ci sono sceneggiatori (come Paola Barbato o, talvolta, Michele Medda), che non hanno poi molto da invidiargli. Quanto a Brindisi, non mi ha mai convinto più di tanto... [B)]
Solo gli stupidi non cambiano mai idea...