Storia particolare questa. "Il principe d'inverno" ha un soggetto originale e ben documentato da Bilotta. Però ha un punto debole nel finale, che rovina parecchio ciò che di buono era stato fatto. Dylan e Bloch nella fredda Londra coperta da un coltre di neve vanno benissimo. Curiosi i giudizi di Dylan su musei e musica lirica, forse eccessivi, vista la tolleranza su tutto del nostro eroe. Ma ho visto di peggio nello stravolgere il personaggio.
Altro punto debole: le tavole di Gerasi. Le scene d'azione e horror sono fatte egregiamente. Quello che mi ha stupito, in negativo, sono i volti dei personaggi peruviani. Di peruviano hanno ben poco. Anche la Suarez, dovrebbe essere una inca, quindi di etnia precolombiana, mentre sembra un'occidentale come tante. Gli stessi scagnozzi narcotrafficanti sembrano europei o, al limite, afroamericani. E sì che i tratti andini sono particolarmente marcati!
Gradirei maggior coerenza dagli autori. Peccato, perché le premesse erano davvero buone.