Cravenroad7

For info:

http://www.lospaziobianco.it/49519-alma ... o-brindisi

"L'eliminazione" è una storia "Fuori tempo massimo". Citando lo splendido racconto breve dello Roberto Recchioni, vado a fare le pulci a una storia che mi ha deluso. Il messaggio è stantio. Il capolavoro "Canale 666" (omaggiato nella storia) già alla fine degli anni '80 aveva annientato la retorica falsa del piccolo schermo con grande efficacia. Dove riuscì Sclavi, falliscono oggi Recchioni e Uzzeo. Quest'ultimo è pure autore televisivo: da lui un'immagine così stereotipata del mondo televisivo non me la aspettavo di certo. Ci sono i Reality Show. Ma anche qui aveva fatto molto meglio Michele Medda con il suo speciale "Reality Show".

Le incongruenze sono quelle che già diversi lettori hanno notato


I disegni di Brindisi sono un po' al di sotto della sua media. Con il sangue e le stragi si trova bene, ma è approssimativo nei volti. Tiffany a pag 94 sembra una donna matura e nella seguente una bambina.

Resta l'amaro in bocca. Nel 2012 vedere un autore televisivo prendersela con l'ottusità del pubblico risulta incongruente. Restano l'ottima copertina (e la Morte ci sta tutta) e un omaggio alla sincero ad Anna Rice, scrittrice "leggera" divorata da tanti lettori amanti anche della tv e delle serie (o saghe) horror-rosa.

ho trovato il tempo di leggere la storia dell'almanacco ,
Risaltano subito i disegni di Brindisi , la storia ha un ottimo inizio ,
un Dylan in buona compagnia , e si arriva fino al palcoscenico , dove pero' la trama si fossilizza , cioè non succede nessun colpo di scena , ok le sparatorie un po' di sangue , ma si arriva al finale dove la sfida risulta un dialogo retorico. Avrei preferito che la sfida fosse tipo che Dylan si fa passare uno strumento a fiato , il clarinetto e avrebbe sfidato musicalmente l'avversario , (forse avrebbe fatto piu' topolino , ma il dialogo l'ho trovato inefficace).
Per il resto l'almanacco è la mia pubblicazione preferita extra.

albo molto mediocre

Tra i lavori di Recchioni, L'eliminazione mi sembra il suo lavoro minore, ma decisamente migliore del 80% della produzione dylandoghiana.

Dialoghi brillanti, situazioni surreali e un Groucho fenomenale (ad oggi, credo che Recchioni sia il migliore nella gestione del folle comprimario).

Il difetto principale è la mancanza di un climax verso il finale.
Per il resto un buon lavoro.

Un ottimo Brindisi, un buon soggetto di partenza e una sceneggiatura discreta. Fino ad un certo punto sono riuscito a tollerare e giustificare le assurdità, le esagerazioni e gli stereotipi (vedasi la donna grassa in platea e la fidanzata di Dylan), ma il finale non m'è proprio andato giù. E io sono convintissimo che gli autori si rendano conto che è assurdo e completamente irrealistico (come pure il resto della storia, che dovrebbe passare per iperrealismo e in realtà è meno verosimile di Golconda!), ma forse non si sono accorti delle differenze tra le reazioni dei personaggi, a volte distopicamente posticce e a volte paradossalmente realistiche. Allora decidiamoci: o scegliamo la distopia o scegliamo la realtà. Nel nostro mondo un finale del genere non è credibile, oltre ad essere assolutamente gratuito sul piano narrativo. Concedo la sufficienza, ma non senza qualche riserva.

Spietata e con ogni probabilita',eccessiva,caricaturale critica al mondo televisivo che genera mostri dentro e fuori lo schermo.Recchioni e Uzzeo costruiscono una storia buona per ritmo,per la capacita' di osare e non essere noiosi.Un po' meno sotto l'aspetto del realismo,della struttura narrativa,della sostanza.Gli stereotipi costruisti per l'occasione funzionano fino a un certo punto.Poi si diventa ridondanti,e l'efficacia del plot iniziale viene un po' meno.Bene tutta la gestione dell'aspetto morale rappresentata da un Dylan piu' che accettabile anche da questo punto di vista.Il meccanismo del gioco sadico e' puro pretesto per permettere di dare visibilita' al fattore pubblico,al modo di percepire determinata violenza mediatica.Bene Groucho e Bloch,e sempre apprezzabile Bridisi ai disegni.
Bene,per carita'.Meglio di tanti altri.Ma nonostante tutto,e' lecito attendersi qualcosa di piu' concreto e che vada oltre la facile critica,per quanto condivisibile.

Si inserisce facilmente in una delle storie peggiori di sempre... Si sa che nell'almanacco trovano spesso posto le storie peggiori, ma qui siamo in presenza di un 3 in Pagella.
Pessimo

l'eliminazione
il quinto potere di recchioni e uzzeo prende di mira la galassia de filippi, storia dylanianamente classica
sia nel soggetto che nella sceneggiatura, stavolta il monologo recchioniano è funzionale alla storia
un pò forzato solo lo stallo finale, finalizzato a gettare una cattiva luce sulle forze dell'ordine, fuori luogo
disegni di brindisi molto buoni, copertina simpatica

voto 6+