Cravenroad7

Una delle storie più belle .

E NON DOVEVANO ESSERCI SEQUEL!!!

Voto.9+

perché no? il terzo episodio è anche più bello dell'originale, per quanto inverary compaia solo di striscio.

Il terzo episodio , per me , è un orrore!

intendiamoci, io mi riferisco alla storia "l'ultimo uomo sulla terra", ambientata in parte ad inverary

Tutto bello dalla storia ai disegni..è un must di dyd.

dylaniato e sclaviano al 1000%...imo capolavoro e trovata geniale....voto 9,5

questa è geniale!!!rimpiango queste storie!!!ha carattere sceneggiatura,originalità,storia...questo p il vero dylan dog..un bel 10 ie lo potro dare?certo che si

legenda
non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
puoi farne a meno
compralo pure
cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!

Riletto da poco insieme al "Ritorno" e a gli "Eredi"....una storia come poche soprattutto per le atmosfere che vengono trasmesse sia dai disegni del mitico duo che dal senso di sospensione temporale che si respira. Un ottima storia...ma con tante incongruenze che mi hanno lasciato perplesso e che mi hanno fatto pensare quanto Sclavi scrivesse i primi numeri come forme di sperimentazione del personaggio. E questi disappunti mi hanno fatto un pò calare il mio giudizio sulla storia.
- Dylan BEVE, cioè dico BEVE dello scotch (se non erro).Rileggendo per me è stato un colpo a cuore, e ciò dimostra che inizialmente tutta la storia dell'alcolismo blablabla non era stata neanche minimamente pensata ( se immaginate poi come sia diventato un tema ricorrente e fondamentale). Sclavi poi cerca di porvi rimedio nel n 57 "ritorno al crepuscolo" in cui ammette la sua colpa inserendo nella sceneggiatura una battuta per colmare quell'errore (" alcune volte dimentica anche che non beve").
- Dylan non ha il quinto senso e mezzo... ma ha il SESTO senso...avrà  perso l'altra metà  durante il ritorno a Londra
- Uno spunto che poi è stato abbandonato e che è presente nei primi numeri è il clarinetto costantemente presente in tutta la storia visto che Dylan lo porta sempre con se (è sempre visibile l'astuccio del clarinetto); questo "elemento tralasciato nel tempo" può essere giustificato con l'iniziale pianificazione di continui spostamenti di Dylan durante le varie storie che poi si riducono sempre più per poi prendere vigore con i tanti viaggi che fa fare il Ruju nazionale al nostro londinese.
- tutta la storia di Xabaras e il padre di Dylan? un pasticcio a cui Sclavi non ha saputo poi porre rimedio. Purtroppo!

Io credo che nonostante queste piccole incongruenze sia una delle più affascinanti storie di Dylan. In essa Sclavi inserisce perfettamente l'orrore ma attribuendo ad una situazione terrificante il vero e intimo senso della vita. Se si potesse bloccare la morte cosa faremmo? Una vita come quella di Inverary è accettabile o no? Infondo la vita reale non è poi un'infinita ripetizione di situazioni,luoghi e frasi comuni?

Azzardo a dire che questa è la mia storia preferita in assoluto.

Trama originale e atmosfere angoscianti come non mai, con gli abitanti che ripetono identici gli stessi gesti ogni giorno ("non sei venuta alla funzione domenica Mabel?.. ti sei persa il mio più bel sermone: come la fede può vincere la morte!"...), la profonda malinconia di alcune situazioni (la storia d'amore tra Mabel e Mark sempre sul punto di nascere e per sempre impossibile...sono un romantico, lo so! )..

Tutta la sequenza sul racconto di Valdemar poi vale da sola l'intero albo. A me, che all'epoca non avevo ancora letto Poe, colpì tantissimo ed è una delle cose che mi è rimasta più (piacevolmente) impressa in 20 anni di Dylan.

L'aver disegnato storie come questa, poi, è probabilmente il motivo principale per cui tanti vecchi lettori come me sono legati in modo incredibile al tratto del dinamico duo M&G... Dylan E' quello disegnato da Montanari e Grassani!!

Voto: 10

Stupendo, le atmosfere che sclavi sapeva creare in quel periodo erano veramente stupende, Montanari e Grassani incredibili!

Capolavoro : 10

Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione n°15



La zona del crepuscolo, mensile n°7, aprile 1987

Testi di Tiziano Sclavi
Disegni di Montanari & Grassani

La vita scorre placida a Inverary, lenta e limacciosa come acqua di palude. Mabel Carpenter vive un'angoscia silenziosa mentre i giorni si inseguono pigri. Si ripete all'infinito questa recita? Non è una personale ossessione la sua, perché c'è qualcosa di strano nelle nebbie del paese. Qual è il segreto che il dottor Hicks nasconde tra i suoi alambicchi? Perché nessuno nasce e nessuno muore nell'eterna quiete di Inverary?

Caronte, Poe, Sclavi, Montanari, Grassani: nocchieri per una proverbiale trasferta che è ipnosi regressiva. Il suicidio dello zombi è il vero tentativo di ritorno dal crepuscolo pure con la gestualità plateale; il tramite traumatico è il cimitero, Mabel tuttalpiù l'esca. Non c'è testimonianza sul caso del Signor Valdemar che tenga; la cittadinanza onoraria cova, senza ricorrere ad alberi genealogici o ai sequel dei nn 57 e 77. Anzi, il misero contentino del n°238 riflette sull'avveneristica decomposizione la gloria dei capolavori.

Allora....Dimenticandosi del fatto che si tratta di una delle prime storie di Dylan, devo dire che anche all'epoca, fu una di quelle che mi prese di meno.
Non amo i disegni di Montanari&Grassani, anzi a dire il vero mi fanno proprio schifo, e cmq la storia è molto buona e disturbante, ma l'averla riproposta fino alla nausea, mi ha lasciata molto critica sul lavoro de La zona del crepuscolo in generale.
Ad oggi è certo meglio di molto piattume che esce su DD, ma anche considerando ciò, più di tanto non mi ha preso. Bello il siparietto di Poe, con la mesmerizzazione, che qualche brividino me lo ha procurato.
Voto 7 ma avrebbe potuto esser meglio.

Sinceramente è un albo che non mi ha lasciato molto, sarà per i disegni irritanti di Montanari e Grassani, sarà per la storia che mi è sembrata un pò scontata. è comunque un albo godibile, ma tutto tranne che un capolavoro.