Lord Blendings ha scritto:
Piccola opinione personale sui voti e la contestualizzazione dei suddetti...
Onestamente mi chiedo come si può pensare di non contestualizzare una determinata storia all'interno di un determinato contesto. No, dico, lo chiedo proprio perché non riesco a capire come si riesce a fare diversamente. Mi spiego meglio (magari con esempi). Quando uscì "Il lungo addio" ero un piccolo adolescente che godeva nel veder tette e splatter a gogo tra le pagine di Dylan Dog. Poi arrivò questa storiella "estiva" e rimasi deluso profondamente. In quel periodo reputavo quella storia insulsa per il MIO modello di Dylan. Oggi, a 30 anni, il punto di vista è totalmente cambiato. Perché sono cresciuto. Vedo le cose diversamente. Il mio giudizio è contestualizzato alla mia crescita e ai miei cambiamenti. Non ne posso fare a meno. Storie di Dylan anni '90 oggi mi danno sensazioni spesso diametralmente opposte a come le vedevo contestualmente a quel periodo e in quell'età. E questo "status" vale sia per i fattori interni (personali) che per quelli esterni (la qualità della serie).
Oggi, per quanto riguarda la produzione dylaniata, non si possono utilizzare metri di giudizio figli solo ed esclusivamente del confronto diretto con i capisaldi stile "Memorie dell'invisibile" (uscita 25 anni fa). Si sbaglierebbe di grosso. Perché all'epoca c'era un determinato autore, che viveva in un determinato periodo storico, con una determinata storia alle spalle e una poetica figlia di questi fattori. Lo stesso Sclavi (nei suoi sporadici ritorni) non è mai riuscito solamente ad avvicinarsi a quello di un tempo. Questo cosa significa? Che Dylan doveva morire perché quel livello ormai è irraggiungibile (almeno guardandosi attorno)? No... ovviamente si è tirato dritto. E con il passare degli anni (e delle uscite) la serie ha cominciato a calare in qualità. E parliamo di calo medio, non di singole storie. E' naturale che il lettore si entusiasma per determinate singole uscite che di nuovo rialzano quella (bassa) media. Sarebbe inumano il contrario. Insomma, se uno è abituato all'aragosta e al salmone, troverà una spigola buona ma non eccelsa, ma se è abituato al bollito di pesce congelato, troverà nella spigola la cosa più buona che abbia mai mangiato.
E tornando a Dylan, noto che in questa fase 1, rispetto al periodo gualdoniano, stiamo alzando la media della qualità nelle storie. Spesso si vota buono... bene! Se si continua con questo andazzo, il passo successivo è che nella fase 2 ci si aspettano ulteriori miglioramenti... e se ci saranno (come tutti speriamo) le storie simili a quelle di quest'ultimi mesi, cominceranno a calare nel giudizio qualitativo dei lettori. E i "buoni" andranno altrove.
E' fisiologica 'sta cosa.
Poi, un bel giorno, se Dylan chiuderà i battenti, si potrà fare un unica analisi qualitativa dell'intera serie e finalmente dare i giusti giudizi.
Mah...sempre ammesso che le storie attuali meritino "buono" come giudizio. La sola che possa meritarlo è, per me, quella di Ambrosini. Il resto no. La contestualizzazione dei voti in un determinato momento è certo cosa concreta, almeno per me, fermo restando dei criteri di giudizio fissi ( una storia da 4 può, al massimo, diventare da sei, non da otto ) ma il livello gravemente insufficiente del prodotto Dylan Dog in genere depone a favore di certe valutazioni eccessive ed esagerate.
I gusti sono gusti, sia chiaro. Ma etichettare come ottima questa storia o, peggio, quella del mese precedente è sintomatico dello stato attuale non solo dell'albo, ma anche e sopratutto dei lettori ( me compresa sia ben chiaro )