Piccatto ha scritto:
Il punto è che Sclavi lo sa fare, Sclavi ci fa una storia intera con gli asini che volano e tu non stai a chiederti perché e per come: sai che è normale che gli asini volino. Qui le cose succedono male, le reazioni della gente sono strane e tu non capisci perché. Mentre Sclavi ti porta nel mondo dell'assurdo, qui è come se avessero versato qualche goccia di assurdo a caso in un contesto perfettamente normale. E, mentre tu strabuzzi gli occhi, i personaggi non sembrano farci granché caso. Le scene di suicidio/strage che vengono fatte vedere dipingono un quadro molto più apocalittico di quello descritto da Bloch poche pagine prima, ma non hanno la minima influenza sulla trama. Né se ne parlerà in seguito. Sostanzialmente non sconvolgono nessuno. Gli infermieri zombi? Il lettore storce immediatamente il naso, ma né Dylan né la ragazza sulle prime vi danno particolare peso. Quell'assurda mega-antenna, tutti quegli uomini attratti verso di essa e i personaggi praticamente non commentano. L'infermiera zombi tettona, poi, che non ha nessun ruolo nella trama. Le persone che si trovano all'ospedale aspettano non si sa che cosa, incomprensibilmente tranquille. Ecc, ecc. Sembra una di quelle storie che mi inventavo da bambino con i pupazzi. Desolanti e stralunate all'inverosimile.
Sarà anche vero, ma alla fine la storia funziona e funziona per me molto bene.
Si è sempre discusso e si discute tutt'ora sul meccanismo gualdoniano di spiegare tutto, persino perché il rasoio di Dylan ha la lametta da cambiare, e qui dove si accenna tutto e si sfuma, ci si lamenta ?
Fra l'altro non ti è passato per la mente che tutto quello che hai letto, potesse essere meno che un sogno o una follia del professore risvegliatosi nella bara ?