Cravenroad7

Ci è andata

dico subito che pensavo meglio... all'inizio la storia è simpatica, che non significa divertente, non mi ha fatto fare risate, però si vede lo sforzo nel voler essere "scanzonati". Grosso pregio è che è decisamente scorrevole, come vorrei che sia una storia semiseria...
Il finale però a mio avviso proprio non ci sta con tutte le 90 pagine precedenti, oltre ad essere banalotto...
Per quanto riguarda i disegni mi accordo con non ricordo chi qualche post fa disse che ad ogni vignetta il volto di Dylan è diverso, Saudelli sarà anche uno dei disegnatori del fumetto d'autore, però dagli una faccia e usa quella almeno per una singola storia!

Io non ho capito come fa Dylan a beccare il bozzolo giusto con il pungiglione....tira a caso?

In pratica sì, dicendo di "farsi guidare dall'istinto"... che equivale a scegliere a casaccio .
Un po' prima, Dylan stesso parla di insetti-indizio o di altri metodi da personaggio fiabesco per scegliere... ma la cosa muore, in termini scenici, perché la Barbato ignora questi passaggi e lascia tutto al caso fine a se stesso, nonostante Dylan scandisca la filastrocca con lo spillone mentre sceglie il bozzolo, e questo può far credere ad una sorta di ambarabacicicocò per tirare a sorte.
Peccato che poi Saudelli abbia reso molto malamente nelle vignette questa scansione ritmica da maestro d'orchestra-zione.

TRE CIVETTE SUL COMO'
CHE FACEVANO ALOH'
CON IL FIGLIO DEL DOTTO'

Storia divertente, vivace, ironica e leggera. Un tuffo nel folklore puro accompagnati dagli stupendi disegni di Saudelli che a colori si adattano perfettamente all'atmosfera magica della sceneggiatura.
Interessante il risvolto adulto ed erotico del tutto.
Un bel Color Fest divertente!

anche a me sta cosa non ha sfagiolato... prima sembra che Dylan troverà la soluzione seguendo degli indizi e poi invece va a caso... allora perchè mettere sta cosa degli indizi se poi non la sfrutti? toglila e amen...

Accettabile: una storia divertente con disegni intriganti. Manca pero' quel tocco autoriale in grado di renderla qualcosa di piu' di un semplice adattamento di una storia folkloristica.

Letta con un po' di ritardo ,
Lettura piacevole , senza le troppe sofisticazioni dell'autrice , ma con una storia articolata comunque , e presa probabilmente da una credenza "vera" (bella questa ).
Molta fantasia , molto dylan dog , un po' di ironia , che mi ha ricordato parecchio Alan Ford ,
Il tipo che si vuole suicidare , il patto spicciaticcio col diavolo ,sempre Alan Ford , anche i disegni .
Insomma trovo difficile che barbato abbia letto in particolare alcune storie di alan ford , ma mi ha datto la stessa sensazione "strana" di alcune storie dilaniate di alan ford.
Forse c'e' anche un richiamo a xabaras , con quel ci rivedremo...
Voto buono sia a sceneggiatura che disegni.

Storia molto divertente, fantasiosa e "colorata", tra Bulgakov e (forse) il Fellini de "Le tentazioni del Dottor Antonio" e "La città delle donne".
I disegni di Saudelli sono il pregio e il limite maggiore dell'albo, efficacemente leggeri da un verso, fastidiosamente frettolosi dall'altro.

Ottima la contrapposizione tra la copertina del freddo Ausonia e i tratti caldi (anche grazie alla colorazione) di Saudelli.

I disegni appagano la storia, e tutto sommato prima o poi Dylan Dog doveva affrontare Baba Yaga. Il ricordo della strega dell'est inserito nei fumetti di Valentina dal sommo Crepax è troppo vivo per apprezzare a pieno questa storia. Anche perché, come in un film di Lynch, va letto due o tre volte per trovare il bandolo della matassa.

"Baba Yaga" si lascia leggere e la Barbato è sempre brava nell'inserire personaggi mitologici nella contemporaneità. Quello che indebolisce la storia sono i nodi contorti della sceneggiatura, che a un certo punto ti fa pensare "Ma chi sta con chi?" Dylan, l'ottimo Riza, Baba Yaga, Vassilissa e uno dei tanti diavoli: l'albo necessita una seconda lettura. La storia lunga a colori può funzionare se prende una linea DAVVERO SPECIALE da Color Fest. Qui è un guazzabuglio che ci fa sì conoscere un personaggio nuovo dell'universo Dylan, ma con una storia che scalda poco i cuori, per quanto iniziata molto bene.

baba yaga
ho recuperato questo color del 2016 su consiglio di... nessuno, solo perchè sono due autori che stimo molto, sinceramente nulla di che, una storiella caleidoscopica, cartoonesca
è vero che ci sono i gangster che massacrano una famigliola, però siamo in piena fase 2 barbatiana, ormai si è data quasi esclusivamente alle storie grottesche ed eccessive
alcune scene simpatiche, il suicida che non riesce a morire, la strega sul pestello invece che sulla scopa, soprattutto l'amplesso letale, ma altri passaggi sembrano tirati via
anche per via di un saudelli adattissimo al tipo di storia, tuttavia calante, se si presenta così su zagor verrà inseguito da torme inferocite con i forconi, come è successo a piccatto
sugli stessi argomenti (folklore russo, stile grottesco, disegni particolari) ho preferito nettamente "il sangue della terra", del bistrattato ciclo della meteora...
copertina di ausonia molto bella, i prezzi dei color secondo me sono troppo alti...

voto 6

Idem

medI (che sarebbe "Idem" al contrario)

Continuo a pensarla all'opposto.
Per quanto non pienamente riuscita e abbastanza paracula, Baba Yaga la ritengo sempre superiore (e non di poco) rispetto a quella mezza storiella sull'inedito, con la solita maledizione cervellotica della Barbato, una lunga dose di paintball emocromato da gioco d'azione live, ed un finale grottesco per far vedere "massì... abbiamo scherzato"...

respect! wolk!

Come no Io rispetto la libertà di tutti (me compreso) di prendere cantonate.
Per me Il Sangue della Terra fa una pallida figura emaciata rispetto al divertimento colorito di questo CF senza molte pretese. Può sostenere il contrario chiunque... Kramer, Rimatt, Sclavi, Mark Caltagirone (promesso sposo di Dogares) etc. Ma sempre quella rimane la mia rispettevole idea.

C'è da dire che difficilmente i CF a storia lunga sono stati dei gran colpi.
Nel migliore dei casi storie nella media, sopra cui si è alzato solo Ambrosini, con note di merito per De Nardo, Barbieri, e questa Barbato. Fuori dal registro (o dall'aula, anche meglio) come sempre Simeoni e Mignacco conigliato.