Cravenroad7

Difficile giudicare quest'albo in modo negativo, non fosse altro x la bellissima atmosfera ed i disegni in certe parti davvero strepitosi. . . però però però . . .

SPOILER
alla fine mi è rimasto un senso di forte insoddisfazione. C'era un bel circo come piace a noi amanti dell'horror, c'era la sparizione di Groucho . . chissà che cosa avremmo visto! Ed invece mi sono ritrovata a leggere le solite cose che saltano fuori in queste occasioni, il solito stereotipo dei freaks, le stesse frasi che si tirano fuori in queste occasioni. . il senso della vita è che non ha senso, tutti portano una maschera, l'esibizione del diverso come fenomeno aberrante ci tranquillizza sulla nostra normalità. . e vabbè! Comunque almeno questa volta il tutto ci è stato riproposto in una fantastica veste grafica. . beh a parte la caratterizzazione dei freaks, non mi hanno inquietata x nulla, grotteschi ma più in stile fantasy che altro, a volte mi è sembrato di vedere dei trolls. Le atmosfere invece da dieci e lode! La nota più dolente però riguarda la parte finale. . c'era davvero bisogno di tirare fuori tutta quella storia sulla "sostanza"? Ma x spiegare poi cosa? La sparizione di Groucho? (da testata contro il muro la parte in cui il freak nella casa degli specchi spiega a Dylan che Groucho ha rubato la sostanza e poi con spruzzatore e maschera antigas ha impregnato il camerino. . ) . O x dare un senso al finale in cui Crystal ed il direttore ci fanno intendere che tutto è stato orchestrato ad arte? Il finale almeno rimescola le carte (tra l'altro l'ultima pagina è una delle cose migliori viste su Dylan da due anni e due mesi a questa parte) . Se si fosse riusciti a tirare fuori qualcosa di più dei soliti luoghi comuni sui freaks e sulla gente normale, probabilmente sarebbe stato meglio. . però in fondo il tema obbligava a quel tipo di riflessione. Che poi sentire il direttore fare certi discorsi a Dylan. . Beh dai, proprio a Dylan! Questa cosa mi ha fatto sorridere. . se non li capisce lui i mostri. Ultime due considerazioni: Groucho ed i comprimari. Un pò mi ha delusa il ruolo di Groucho, ma anche no. . sembra più essere stato il pretesto x calare Dylan nel contesto del circo, ma sinceramente non avrei voluto sapere nulla sulle sue eventuali motivazioni con probabili rimandi al passato, quindi va bene così. I personaggi invece li ho trovati abbastanza stereotipati, il direttore del circo sulla falsariga di tanti dello stesso tipo, Crystal troppo poco approfondita nonostante potesse avere una gran bella storia alle spalle. Unico che ha suscitato un pò di interesse è il freak nella casa degli specchi. . chi potrebbe essere?

Non saprei come votare, disegni superlativi, belle atmosfere, i dialoghi funzionano, però poi mi è sembrato tutto già visto e rivisto. . .

Era:

Possibili Spoiler! Vorrei essere più chiaro. A pagina 10, quando il direttore del circo (cioè Celoni stesso) dà il benvenuto al pubblico NUOVO si rivolge a noi lettori, e non a Dylan come parrebbe. Tutta la storia poi (almeno fino a pagina 93) non è che uno spettacolo (tra l'altro la sua prima sceneggiatura) di Crystal, come ho già detto il Circo dell'autunno è arrivato per NOI, lo show è la storia. "Non sono certo che gli spettatori lo capiranno", dice il direttore, e infatti molti di noi non hanno capito. "Arrivati a questo punto non c'è più modo per rimediare", nel senso che siamo a pag 97 e non c'è più spazio per cambiare le cose, quel che è scritto è scritto e l'albo è finito! È tutto questo che per me fa di questo albo un piccolo capolavoro.

non mi capitava da anni di rileggere 4 volte un dyd......questo è un ottimo segno......nei post precedenti è stato detto molto..mi sfugge una cosa..da dove arriva questa idea che questa è laprima sceneggiatura di celoni?

Io l'ho riletto per capirci qualcosa, non ci sono riuscito ma rimane comunque una grandissima storia.

Bisogna per forza sminuire altre storie per esaltare questa? Non ho ancora letto I raminghi, ma Il crollo rimane una grandissima storia, per me tra le migliori della Barbato - e degli ultimi anni.

Considerando che Crystal sia una marionetta del direttore (un "attrice" di Celoni, anche), e che il direttore sia Celoni, possiamo definire che la prima sceneggiatura di Crystal (la storia non è che un suo "spettacolo") é anche la prima di Celoni. Lo dice lui stesso attraverso Crystal.

La riposta va anche inquadrata in una discussione. Visto che si postava che molti, di fronte ad una storia complicata, gridano al capolavoro anche e sopratutto senza averci capito niente, ho risposto che una storia che per me era pessima ( e tale rimane pure se l'ha scritta sua santità Paola ), come "Il Crollo" aveva pure l'aggravante di doversi munire di un enciclopedia del lessico per arrivare alla fine, tante e tali erano le centinaia di parole dette e ridette, spesso per niente.
Ma è una mia idea personale, e tale rimane.

Pagiu:

Concordo con te.

Terminata la lettura, sono indeciso: lugubre perla o suggestivo bluff? Occorre pensarci su.

Ah, allora non sono l'unico ad aver pensato qualcosa del genere?

bruttino

io sono fra quelli che hanno gridato al capolavoro avendoci capito poco
se guardo un quadro senza capirci molto, ma mi emoziona, grido al capolavoro.
grido al capolavoro anche se mangio una cosa e non riconosco ogni singolo ingrediente dal quale è composta.
anche una canzone in russo può emozionarmi e la posso ritenere un capolavoro (magari parla di esplosivi per le miniere di carbone).
questo albo è davvero circonvoluto, a grandi linee ho intuito (più che capito) ciò che celoni ha confezionato per noi.
ma mi ha scatenato dentro una miriade di emozioni, e questo mi basta per definirlo un "capolavoro"

del resto, potrei anche essere un'imbecille