Cravenroad7

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#22/Gigante
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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 3:26 pm 
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Infatti parlavo di conclusione, intesa come evoluzione, o per come la intendi tu, decadimento.
Il Dylan dei primi numeri è un Dylan che non ha di fronte la distruzione sociale ( elemento che mi pare non sia stato focalizzato come si dovrebbe nell'opera di Bilotta...) e morale della società in cui vive. O vivrà a dir meglio. E sopratutto non è un Dylan senza Groucho. La svolta di "Addio Groucho" è proprio la perdita dell'amico e l'impossibilità non solo di curarlo ma anche di porre fine alla sua non morte, elementi che incidono sull'animo e sul futuro di Dylan Dog.

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 3:38 pm 
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[Premetto che non ho ancora letto nulla, ma dato soltanto una sbirciata generale ai disegni, e devo dire che le squinzie paleo-DeVincenziane di Caretta sono davvero b(u)ona cosa :P 8-) :P ]

rimatt ha scritto:


Infine, un'osservazione sui disegni: al di là di qualche incertezza nella Vetro e in Caretta, li ho trovati di buon livello (anche se Casertano non è al meglio), ma penalizzati - e neanche poco - dal grande formato in cui sono stati pubblicati, perfetto per evidenziare imperfezioni e magagne [che] avrebbero tratto giovamento dall'essere pubblicati nel classico formato bonelliano
[...] mi unisco alla redazione nel chiedermi quale sia la ragion d'essere del Gigante.
Se fossero uscite in formato ridotto, almeno tre storie su quattro sarebbero state visivamente migliori... quindi i dubbi sull'utilità di questa pubblicazione rimangono tutti.


Non credo che le cose stiano soltanto in questi termini, in merito di (grafici) dubbi o esistenzialistiche "ragioni d'essere".
Una delle poche certezze che ho, in proposito, è di come l'impatto stratosferico sul lettore di storie come Totentanz!, L'inquilino del terzo piano, Marionette (giusto per non citare solo Casertano), Il Masticatore di Sudari, I peccatori di Hellborn sarebbe stato drasticamente penalizzato - nel senso di under-played - se confinato soltanto sul formato classico :| .
Lo dico con una certa cognizione sensoriale acquisita... perché ho acquistato alcuni SuperBook tempo fa - per a-K-rrarmi delle brevi mondadoriane... un bacio a Marina B. :* - e devo ammettere che la versione su Gigante di alcune di quelle storie, per efficacia ed imponenza carnosa, dà la polvere e la schiuma a qualsiasi suo altro rimpicciolimento di ritocco :o .

Certo, non possiamo presumere che si debbano pubblicare sul Gigante sempre storie di quel calibro bazookesco - quanto a qualità, anche nei disegni - ma sacrificare la vita di questa testata per la mancanza di vignette all'altezza... mi sembra un esempio di volpe&l'uvismo per scarsa lungimiranza editoriale :x: .
Basterebbe impegnarsi un po' di più... o proporre soluzioni grafiche più estreme & dettagliate, con prove meno didascaliche o più autoriali, che renderebbero meglio in questo formato... magari, ma moooolto magari [ quindi impossibile :cry: ].. aprendosi anche ad altre riconcezione della gabbia 3x2 che qui è ancora più limitante.

In realtà sappiamo bbbene che i disegni rappresentano un problema nella gestione del Gigante soltanto di striscio, né mi risulta che ci siano disegnatori che non sopportano l'idea di questo formato.
Come detto altrove...

https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=11&t=4777&start=4575

... la questione più spinosa è come ricollegare la sua funzione/concept dopo tutte quelle novità tra mammuth Maxi-Old Boy, CF a-tema/non-tema, Almanacchi d'annata pensionistica (per Bloch) e Speciali da specializzare.
Io, personalmente oggi in edicola non ho pensato a niente di tutto questo... ma soltanto ad un oggetto "desiderabile" che mi attirava non poco, anche per merito della copertina.
Consumismo alloccato?
Non so, ma se poi vende poco in senso generale, la sua ragione d'essere può sempre cambiare in prospettiva, per rendersi più utile alle casse della SBE o almeno provarci, risalendo (con) la china :3 .

ALOHA AI GIGANTI DELLE MONTAGNE

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 3:50 pm 
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dogares ha scritto:
Infatti parlavo di conclusione, intesa come evoluzione, o per come la intendi tu, decadimento.
Il Dylan dei primi numeri è un Dylan che non ha di fronte la distruzione sociale ( elemento che mi pare non sia stato focalizzato come si dovrebbe nell'opera di Bilotta...) e morale della società in cui vive. O vivrà a dir meglio. E sopratutto non è un Dylan senza Groucho. La svolta di "Addio Groucho" è proprio la perdita dell'amico e l'impossibilità non solo di curarlo ma anche di porre fine alla sua non morte, elementi che incidono sull'animo e sul futuro di Dylan Dog.


Messa così, ti do ragione, soprattutto per la morte di Groucho e, non dimentichiamolo, lo stato in cui si trova Bloch.
Però, in fondo, anche il primissimo Dyd si trova di fronte a situazioni assurde come gli abitanti di Inverary, la scimmia sacrificata in Alpha e Omega, la storia del bambino in Dal Profondo. Anche in queste storie c'è un senso di disfacimento e di umanità arrivata al capolinea.

Ma forse, essendo un prodotto seriale, gli eventi non lasciano conseguenze. Nella storia di Bilotta invece si, quindi è un Dylan che, nell'arco dei tre episodi, matura questo senso di rassagnazione alla disfatta, diventando pessimista e duro.
Ci può stare.

Ma se questa realtà alternativa dovesse diventare un appuntamento annuale, mi piacerebbe se questo Dylan ritrovasse un pò di positività, col passare degli episodi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 4:14 pm 
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Potrebbe, anche se, dando per scontata la fine che appare ne " Il Pianeta dei Morti" è piuttosto difficile che ciò accada.

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 5:13 pm 
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@Wolkoff: quel che bisogna evitare è che si finisca per pubblicare sul Gigante storie che NON sono state pensate per il Gigante. Se un disegnatore sa che la sua storia apparirà in grande formato, agisce (cioè disegna) di conseguenza. Ma se, al momento di disegnare, è convinto che le sue tavole verranno pubblicate nel classico formato bonelliano, inserisce una quantità di particolari adatta a QUEL formato. Ovvio che poi, a ingrandirle del 25%, l'impatto grafico ne risente non poco. Vedendo i disegni della Vetro e di Casertano, che pure sono stati bravi, ho la netta impressione che, al momento di disegnare, non sapessero dove e in quale formato sarebbero state pubblicate le loro tavole.

Probabilmente per i primi Giganti era diverso, e infatti quasi tutte le storie da te citate presentano una foliazione diversa dalla canonica di 94 tavole, il che lascerebbe supporre che la loro collocazione fosse chiara fin dall'inizio.

Così come stanno ora le cose (o perlomeno, come sono state fino a pochi mesi fa), le storie vengono PRIMA realizzate, e POI destinate a serie regolare, Maxi o Gigante; e se il Gigante è solo un contenitore per storie che altrimenti potrebbero essere ospitate sulla serie regolare o sul Maxi, allora è giusto che scompaia e sia sostituito da un contenutore più consono alla bisogna (ovvero: che permetta di apprezzare i disegni nel formato per cui sono stati originariamente realizzati).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 5:34 pm 
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Tutto vero, però le brevi hanno un numero di pagine non collocabile, attualmente, in nessun'altra testata della serie. Quindi devono essere PER forza pensate per il gigante. E si, quelle di Casertano sono evidentemente state pensate per la regolare.

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 5:46 pm 
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A proposito della "snaturazione" del Dylan di Bilotta

Spoiler!
Mi sembra innegabile che quello del Tramonto dei Vivi Morenti sia un Dylan un po' diverso, a parte l'alcool è molto più duro e la disillusione ha preso il sopravvento. Ma è proprio perchè sappiamo che la vicenda si concluderà con il Pianeta dei Morti che non può che essere così. Quella è la storia di Dylan che torna a essere "il nostro" Dylan e coerentemente lascia un mondo in cui non può vivere...

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 6:17 pm 
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Località: Inverary 2.0
@Rimatt.

La prima frase del tuo ultimo post basta ed avanza come risposta, a mio vedere :roll: .
... [anche se alla fine sia Totentanz! che L'inquilino consistono di 94 standardissime tavole, e potevano benissimo approdare su qualsiasi lido. Bisognerebbe sapere da Casertano come sono proceduti i lavori prima della collocazione nel Gigante]

Nell'ambito del globale ri-assestamento delle testate (in fronte :? ) bisogna sperare in una programmazione a priori, senza ricorrere ad una collocazione a posteriori delle storie, che invece sfrutta Maxi e Giganti come depositi collaterali della penultim'ora.
Quindi, in teoria, chi lavora ai testi ed ai disegni deve esser messo nelle condizioni di sapere (quasi) da subito dove sarà diretto il suo lavoro, per adattarsi in modo dinamico al taglio ed al formato della testata in questione, senza sterzate di ripiego o tappabuchismi scalcagneschi :x: .
Ogni contenitore dovrebbe avere un suo senso/identità che lo distingua dagli altri, sfruttando il proprio potenziale-particolare, senza spalancarsi "cloacalmente" at random.

ALOHA MATRIOSKA (DELLA DIFFERENZIATA)

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 7:33 pm 
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wolkoff ha scritto:
ma sacrificare la vita di questa testata per la mancanza di vignette all'altezza... mi sembra un esempio di volpe&l'uvismo per scarsa lungimiranza editoriale :x: .


E infatti, se la si sacrificherà, la si farà per una ben più prosaica scarsità di vendite e costi troppo alti di realizzazione.
Concetto che non capisco bene perché non stia riuscendo a passare.


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Sinceramente i Dilandogoni non mi hanno mai attirato, ne ho comprati 4 appena. Magari si potrebbe investire sui Dilandoghini, da leggere con lente di ingrandimento! :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 7:53 pm 
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il RRobe ha scritto:
wolkoff ha scritto:
ma sacrificare la vita di questa testata per la mancanza di vignette all'altezza... mi sembra un esempio di volpe&l'uvismo per scarsa lungimiranza editoriale :x: .


E infatti, se la si sacrificherà, la si farà per una ben più prosaica scarsità di vendite e costi troppo alti di realizzazione.
Concetto che non capisco bene perché non stia riuscendo a passare.


Credo che come concetto sia girato abbastanza chiaro su queste frequenze già da un po'... e cioooosappiamo bbene.

La mia controrisposta iniziale - due post fa - era soltanto sul fatto che, come ipotizzato da Rimatt, anche il problema dei disegni "non dedicati" contribuisse all'affossamento di questa testata in cerca di un perché/perchì/perquanto($$), tra identità e ragioni d'essere latitanti.
Ed infatti per me i disegni sono l'ultimo dei problemi-cause.

A questo punto, se le cose sono davvero così squassate tra costi > ricavi, mi meraviglio soltanto dello spirito taffazziano che ha insistito tanto nel mandarla ancora in edicola, per anni e anni, di perdite in stillicidio.
Muahhh... :roll:

Generalmente quando si è in perdita si prova a rilanciare, con un "gioco" nuovo, se si hanno le s-palle coperte da altro.
In questo caso si farebbe saltare il banco salutando tutti, non giocandosi nessuna carta alternativa.
E, secondo me, ce ne sono (ancora) svariate a disposizione, senza smanicarsi di assi fasulli :| .

ALOHA DOPPIA COPPIA

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: mer nov 13, 2013 8:28 pm 
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il RRobe ha scritto:
wolkoff ha scritto:
ma sacrificare la vita di questa testata per la mancanza di vignette all'altezza... mi sembra un esempio di volpe&l'uvismo per scarsa lungimiranza editoriale :x: .


E infatti, se la si sacrificherà, la si farà per una ben più prosaica scarsità di vendite e costi troppo alti di realizzazione.
Concetto che non capisco bene perché non stia riuscendo a passare.


Il concetto è chiaro a tutti.
Ma penso che se una iniziativa commerciale non funziona, o la si chiude, oppure si tenta di renderla maggiormente accattivante per il potenziale acquirente.
Le condivisibilissime osservazioni di Rimatt penso siano orientate (anche) a questo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: gio nov 14, 2013 4:08 pm 
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Iscritto il: mer gen 02, 2013 12:47 am
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Letto nella sua interezza e votato buono per due storie di alto livello, una appena mediocre e una del tutto insufficiente. Ineccepibile la saga di Bilotta, al solito carica di decadente malinconia (Bloch.. la visita al paziente zero..). Forse fin troppo controllata, sembra dare al lettore esattamente ciò che il lettore si aspetterebbe di leggere, manca parte della forza dovuta all'effetto novità (cosa che potrebbe penalizzarne la concezione seriale). Staremo a vedere.. La vicina mi ha inizialmente indisposto per la struttura narrativa da diario confidenziale ma lo sviluppo è brioso e ironico quanto basta per divertire. Il doppio plot-twist finale è poi davvero riuscito, rendendo il tutto un godereccio spin-off/omaggio ad un classicone del passato. Arrivando alle note dolenti, De Nardo confeziona un thrilleruccio confuso e frammentario, estenuante nella sua lunghezza, ulteriormente indebolito da quell'espediente comunicativo di rara assurdità. Infine c'è la risibile scrittura di Gualdoni al (dis)servizio di una storiella banale se non addirittura puerile. Terribile quando vorrebbe sdrammatizzare senza disporre dei mezzi e delle competenze per bilanciare la farsa all'orrore.


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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: gio nov 14, 2013 4:27 pm 
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Iscritto il: ven gen 08, 2010 1:04 pm
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Sarebbe la prima collana inedita di Dylan Dog a chiudere dalla sua nascita giusto? Finora si è sempre aggiunto e mai sottratto.


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 Oggetto del messaggio: Re: #22/Gigante
MessaggioInviato: gio nov 14, 2013 4:50 pm 
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Iscritto il: lun mar 25, 2013 12:14 pm
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Dies ha scritto:
Letto nella sua interezza e votato buono per due storie di alto livello, una appena mediocre e una del tutto insufficiente. Ineccepibile la saga di Bilotta, al solito carica di decadente malinconia (Bloch.. la visita al paziente zero..). Forse fin troppo controllata, sembra dare al lettore esattamente ciò che il lettore si aspetterebbe di leggere, manca parte della forza dovuta all'effetto novità (cosa che potrebbe penalizzarne la concezione seriale). Staremo a vedere.. La vicina mi ha inizialmente indisposto per la struttura narrativa da diario confidenziale ma lo sviluppo è brioso e ironico quanto basta per divertire. Il doppio plot-twist finale è poi davvero riuscito, rendendo il tutto un godereccio spin-off/omaggio ad un classicone del passato. Arrivando alle note dolenti, De Nardo confeziona un thrilleruccio confuso e frammentario, estenuante nella sua lunghezza, ulteriormente indebolito da quell'espediente comunicativo di rara assurdità. Infine c'è la risibile scrittura di Gualdoni al (dis)servizio di una storiella banale se non addirittura puerile. Terribile quando vorrebbe sdrammatizzare senza disporre dei mezzi e delle competenze per bilanciare la farsa all'orrore.


Quoto in pieno il giudizio di Dies (è la primissima volta in cui sono d'accordo con una sua opinione. Che stia scoppiando l'amore?)

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