Votato buono
Albo piacevole, scritto con grande mestiere e padronanza del personaggio, come d'altronde ci si aspetta da una colonna del pari di Ruju
Noto anche io le diverse trovate nella sceneggiatura per far quadrare la storia, spesso sotto forma di coincidenze un po' troppo "comode". Ma sono particolari che non mi disturbano più di tanto, soprattutto se pensiamo che esistono albi di Dylan Dog, soprattutto quelli dei fasti passati, che si reggono totalmente su schemi di questo tipo ( non faccio nomi in particolare per non scatenare inutili confronti )
Forse dipenderà molto dal fatto, per stessa ammissione dell'autore, che questa storia risalga a qualche tempo fa, e solo ora data alla luce...ma mi ha ricordato un grande pregio che avevano le storie del tempo che fu; anche quelle nella norma, meno memorabili e con nessunissima pretesa di gridare al capolavoro a tutti i costi: la piacevolezza della narrazione.
Il proporci una storia scorrevole e ben scritta, che non apportava nulla alla cronistoria dell'inquilino di Craven Road, ma che era capace di intrattenere per una piacevole mezzora. Nient'altro che un tassello simile ad altri, nel grande disegno di una vita, ma che vale la pena di essere conosciuto...proprio perchè parte di una vita che è fatta si di vette irraggiungibili di piacere e di paurosi abissi di sofferenza, ma anche, e per fortuna, di normalità...
Quelle storie che custodivo a fianco di piccoli e grandi capolavori, ma che con la stessa frequenza andavo e vado anche adesso a scegliere, per la mia dose quotidiana di piacere.
Quindi, ben venga il cattivo di turno per una volta non caricaturale o macchietta di se stesso, ma coerente con la sua follia, e a tratti molto brillante ( come suggeriva qualche collega, ricorda molto Klaus Kinski ) anche se poteva essere maggiormente sviluppato nel suo ruolo da " chirurgo seriale ".
Tema interessante e claustrofobico, a suo modo...dato che per una volta non si parla di bare o luoghi fisici ma
Disegni adatti alla narrazione e sufficientemente " sporchi " e disordinati, in qualche tavola....con un disegno divino ma più pulito come quello, per fare un esempio, di Brindisi, la storia ne avrebbe perso, nella mia modesta opinione.
Io sono di parte, tra l'altro, dal momento che Piccatto, anche e spesso sopratutto quello degli ultimi tempi, possiede un posto nel mio cuore tra i disegnatori di Dylan più amati...
In conclusione...piacevolmente soddisfatto dell'acquisto, senza isteriche euforie o pignole analisi critiche...
Non è il pranzo di gala nel migiore ristorante della città, fucina di sapori mirabolanti a prezzi astronomici.
E nepppure una sensuale e vibrante cena tra due amanti, con tutto il carico di promesse di una imminente fusione di corpi...
E' il caffè...l'onesto e fedele caffè che ti aspetta tutte le mattine nel tuo bar preferito e ti lascia in bocca il sapore del consueto, dell'abitudine...Quella piccola e fiera tazzina nella quale cercare rifugio in vista di una giornata che si prospetta pessima...o la pausa fuori dal tempo in un periodo privo di slanci, che catalizza i pensieri e aiuta a riflettere...
Ben tornato Pasquale. In un momento in cui il mondo che ci ha visto crescere vede cadere spezzate alcune delle sue colonne più forti, abbiamo un disperato bisogno di qualcuno che ci conosce e che ci ha accompagnato per lunghi tratti di strada.